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Dott.ssa Silvia Masiero
Intervista

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Il microscopio operatorio è spesso considerato uno strumento il cui unico vantaggio sia l’ingrandimento. Oltre alla visione

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Il microscopio operatorio è spesso considerato uno strumento il cui unico vantaggio sia l’ingrandimento. Oltre alla visione ingrandita, quali altre peculiarità l’hanno conquistata? 

Sono molto contenta di questa intervista e iniziare a rispondere a questa prima domanda mi fa tornare indietro di almeno un decennio quando approcciavo l’acquisto del microscopio operatorio. Il primo vantaggio che cattura il clinico è l’ingrandimento, voler vedere oltre, nel mio caso del voler vedere meglio all’interno dei difetti parodontali o di poter meglio controllare la precisione di una sutura nella chirurgia mucogengivale. Inoltre cercavo anche uno strumento che potesse aiutare la mia didattica e, non da ultimo, uno strumento che permettesse di adottare una corretta postura nel lavoro fisicamente provante che quotidianamente svolgo alla poltrona.
 

Lei è una paradontologa affermata, ha acquistato OPMI PROergo anni fa. Quali motivazioni l’hanno convinta a credere nella microscopia?  Quali vantaggi apprezzano i pazienti?

Svolgo la professione odontoiatrica dal 1992, iniziai ad utilizzare loupes con illuminatore un anno dopo la laurea e l’abilitazione. E’stato un carissimo amico e collega a farmi ragionare sull’acquisto del microscopio operatorio: collaborare con lui per i corsi di parodontologia, capire che il dettaglio dei particolari fa davvero la differenza nell’operatività che nel controllo dei risultati, ha innescato in me la consapevolezza che senza quello strumento non sarei andata lontano nella professione. Ci sono dei momenti in cui devi decidere se fare il salto o stare ferma, consapevole che stare ferma nella incapacità di decidere non solo non ti farà evolvere ma addirittura ti farà fare un passo indietro. Ecco che in quel periodo ho deciso di farlo quel salto e ho subito deciso per lo strumento più performante, perché chi si occupa di chirurgia parodontale ha bisogno di un dispositivo smart che velocizzi quanto più possibile la curva di apprendimento.

I pazienti non apprezzano quanto il microscopio faccia la differenza: dobbiamo essere noi a comunicarglielo e a condividere il dettaglio iconografico differenziativo: è necessario avere una adeguata attività di “marketing” per coinvolgere il paziente quando lo informiamo sul tipo di cure che lo studio è in grado di erogare. Questo vale per qualsiasi innovazione tecnologica.
 

Quanto sono importanti le immagini e i filmati che acquisisce con il microscopio per la comunicazione con il paziente e nella sua attività di relatore?

Sono indispensabili per la mia attività di relatrice, ormai la sola bella fotografia, che prescinde dalla dinamicità di un video, non permette più una adeguata didattica frontale. Il corsista vuole immergersi nel difetto, nella ferita, è disposto ad investire nei corsi che proponiamo se offrono un alto livello formativo. La qualità del relatore, la qualità delle immagini e delle chirurgie proposte devono essere elevate. 
L’aspetto comunicativo rivolto al paziente ha una diversa accezione. Difficilmente il paziente riesce a capire così a fondo la qualità di una videoripresa: per il paziente è necessario avere chiaro che lo strumento permette al parodontologo o agli altri clinici un risultato migliore, sulla base di un expertise maturata con anni di esperienza e alla base della precisione raggiunta.
 

Oltre alla qualità delle soluzioni proposte, nel tempo cosa ha apprezzato di più del rapporto con ZEISS?

Il mio rapporto con l’Azienda è sempre stato, reciprocamente, di grande stima. Quando ho avuto bisogno del loro supporto ho sempre verificato un alto livello di efficienza nella risoluzione del problema e quando l’Azienda mi ha chiesto eventuali collaborazioni ho sempre trovato un interlocutore innovativo, sobrio con il quale condividere fortemente il concetto di precisione. 
 

Nel suo studio si ricercano per i pazienti risultati estetici e minima invasività delle procedure; che parte ha il microscopio per realizzare questi obiettivi?

Mi risulta difficile pensare ad alcune operatività cliniche, dico alcune, eseguite senza l’ausilio del microscopio quando si voglia ricercare efficacia del risultato. Mi riferisco alle procedure di chirurgia parodontale rigenerativa. Da tempo sappiamo che l’utilizzo di questo strumento migliora il risultato clinico raggiungibile. Non abbiamo ad oggi per tutte le procedure dati clinici statistici differenziativi così forti tra l’utilizzo di loupes ingrandenti, almeno 4,5 X, dotata di illuminatore, e il microscopio. La sua maggiore diffusione porterebbe sia ad una maggiore consapevolezza del suo valore aggiunto sia all’ottenimento di più dati a supporto del beneficio nei casi trattati con il suo ausilio. È importante che se ne dotino le Università in quanto strutture maggiormente accreditate sia alla formazione dei futuri professionisti che a pianificare adeguati protocolli di ricerca a supporto delle evidenze cliniche.

 

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Dott.ssa Silvia Masiero

Laureata in Odontoiatria e Protesi Dentaria presso nel 1991.
Socio attivo della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia e della Accademia Italiana di Estetica Dentale; Coordinatore degli Study Club Sidp, Coordinatore della Commissione Editoriale Sidp.
Relatore a MASTER italiani in Parodontologia.
Autore di pubblicazioni scientifiche, Relatrice e Congressi.

Intervista al Dr. Maiolino
Intervista

 

  • Il microscopio operatorio è spesso considerato uno strumento il cui unico vantaggio sia l’ingrandimento. Oltre alla visione ingrandita, quali altre peculiarità del

 

  • Il microscopio operatorio è spesso considerato uno strumento il cui unico vantaggio sia l’ingrandimento. Oltre alla visione ingrandita, quali altre peculiarità del microscopio l’hanno conquistata?  

Dire “ingrandimento” al singolare è limitativo. Il microscopio permette di gestire ingrandimenti diversi nell’arco di pochi secondi, passando da una visione ad ingrandimento ridotto con un ampio campo visivo e grande profondità di campo ad una con ingrandimento maggiore, campo visivo minore e minore profondità di campo per valutare un “dettaglio”, ritrovando sempre il fuoco con rapidità e precisione. Potere alternare in modo veloce diversi ingrandimenti permette una grande versatilità, soprattutto nelle situazioni cliniche dove si opera sia in visione indiretta che diretta. Grandissima importanza ha poi l’ergonomia. L’ impiego del microscopio aiuta l’operatore a mantenere una postura corretta, pur mantenendo le posizioni di lavoro abituali ma senza piegare in modo anomalo collo e schiena per avvicinarsi al campo operatorio. Altro grande vantaggio la possibilità di documentare in tempo reale, senza dovere interrompere il flusso di lavoro come avviene invece con la classica macchina fotografica.

 

  • Lei ha creduto tanto nell’ausilio clinico del microscopio da dotarne lo studio all’inizio della carriera e da sostituirlo pochi anni dopo con un OPMI PROergo. Quali vantaggi apprezzano i pazienti?

Nel 2006 il primo microscopio ad entrare in studio aveva un fuoco fisso rendendo il lavoro e ogni movimento più indaginoso. Nel 2016 ho acquistato un OPMI PROergo. La scelta è stata dettata dal desiderio di avere uno strumento che mi permettesse di ampliare le indicazioni cliniche. Grazie ai blocchi elettromagnetici e al sistema motorizzato di messa a fuoco, OPMI PROergo mi permette di cambiare velocemente angolo di lavoro, situazione meno gestibile con altre tipologie di microscopio. È ormai chiaro per gli operatori del settore che l’utilizzo del microscopio è sinonimo di elevata qualità di risultati. Diverso è per i pazienti che devono essere informati sui vantaggi che gli ingrandimenti danno nella qualità clinica. È necessaria una comunicazione attenta per fare apprezzare i vantaggi dei trattamenti al microscopio.

 

  • Quanto sono importanti le immagini e i filmati che acquisisce con il microscopio per la comunicazione con il paziente e nella sua attività di relatore?

Un’immagine si dice valga più di mille parole. Interagire con paziente mostrando foto o filmati permette di instaurare un rapporto più chiaro e trasparente. Le immagini lo rendono consapevole della diagnosi e delle terapie proposte. Grandissimo valore ha la documentazione da un punto di vista didattico. Mostrare le procedure cliniche con filmati girati al microscopio, con la medesima visuale dell’operatore, permette di essere maggiormente efficaci nella condivisione della procedura.

 

  • Nel suo studio si ricercano per i pazienti risultati estetici e minima invasività delle procedure; che parte ha il microscopio per realizzare questi obiettivi?

Da tempo siamo entrati nell’era dei restauri minimali, facilmente si gestiscono faccette con spessori inferiori agli 0,5 mm, in conservativa diretta lavoriamo su box interprossimali con spazio di lavoro minimo e la precisione necessaria non può essere raggiunta ad occhio nudo. Se consideriamo anche la presbiopia dopo i 40 anni il quadro è chiaro. Impossibile portare a termine queste terapie in modo preciso senza ingrandimenti adeguati, cioè senza microscopio. L’utilizzo in studio del microscopio spinge anche il laboratorio odontotecnico a dotarsene, per garantire la massima precisione dei manufatti protesici. 

 

  • Durante la sua attività di formatore ha avuto modo di utilizzare anche EXTARO 300 nella versione Education; quali vantaggi ne ricavano i corsisti e lei in qualità di relatore? 

Ho utilizzato EXTARO 300 Education nei miei corsi di protesi e conservativa. Molto interessante che il segnale video della telecamera del microscopio possa essere trasmesso facilmente allo schermo del relatore.  I corsisti possono così seguire in tempo reale e con la medesima visuale del tutor la parte didattica pratica. Inoltre, ogni EXTARO 300 Education è dotato di un tablet collegato in WIFI alla telecamera. Questa peculiarità permette al relatore di potere seguire sugli schermi nel dettaglio come i singoli corsisti stiano lavorando. Il tablet permette ai partecipanti di raccogliere e trasferire facilmente sui loro dispositivi clip video ed immagini per “portare a casa” le parti salienti e più importanti del percorso didattico. 

 

Microscopio operatorio: mai più senza! - Dr. Fabio Disconzi
Intervista

 

Dr. Fabio Disconzi 
Si laurea in Odontoiatria e Protesi dentale nel 1993. In seguito, consegue un Master in posturologia e segue numerosi corsi sull’occlusione. Uti

 

Dr. Fabio Disconzi 
Si laurea in Odontoiatria e Protesi dentale nel 1993. In seguito, consegue un Master in posturologia e segue numerosi corsi sull’occlusione. Utilizzatore di microscopio operatorio dal 2000. Dal 2003 è diventato, per conto di ZEISS Italia, formatore e relatore di corsi teorico pratici per la microscopia odontoiatrica


 

  • Il microscopio operatorio è spesso considerato uno strumento il cui unico vantaggio sia l’ingrandimento. Quali altre peculiarità del microscopio, oltre alla visione ingrandita, l’hanno conquistata?

Senza dubbio la visione ingrandita rappresenta il vantaggio più rilevante dello strumento. Non sono da meno l’ergonomia e la comunicazione. Lavorare con una postura corretta permette di evitare nel tempo fastidiosi problemi muscolo scheletrici, di cui soffre un gran numero di dentisti. La telecamera del microscopio permette di comunicare al paziente con semplicità ed efficacia il piano terapeutico, permette di documentare la propria professionalità e di comunicare con il proprio team, migliorando il workflow delle sedute.

 

  • Lei è un convinto utilizzatore del microscopio odontoiatrico, tanto da inserirne uno in ogni sala operativa. Quali vantaggi apprezzano i Suoi pazienti? 

Molti sono i fattori che mi hanno convinto a dotare di un microscopio operatorio ogni sala operativa, inclusa quella dedicata all’igiene orale. Questo strumento mi permette diagnosi rapide e precise, terapie efficienti e definitive, gli esiti post-operatori sono poco traumatici e garantiscono al paziente un veloce recupero. Oggi non potrei operare in modo soddisfacente senza l’assistenza di questo strumento. Capisco che possa sembrare un’affermazione forte ed eccessiva, io non posso rinunciare agli importanti benefici che la mia professionalità riceve dal microscopio in termini di ergonomia e di efficienza, non posso più operare senza. Per ciò che riguarda i miei pazienti storici, sono abituati a vedere che le loro terapie sono eseguite con il microscopio, ne riconoscono l’importanza ed il valore, tanto da spingere conoscenti e amici a farsi curare nel mio studio.

 

  • Oltre alla qualità delle soluzioni che ZEISS propone, per cui ha scelto questi strumenti per la Sua professione, nel tempo cosa ha apprezzato di più del rapporto con ZEISS?  

Ho sempre avuto un rapporto estremamente edificante con ZEISS ed i suoi dirigenti, i quali si sono sempre attivati nel propormi soluzioni innovative e nel supportarmi. Un altro aspetto importante che apprezzo molto è legato al fatto che, benché la strumentazione in mio possesso stia operando da parecchi anni, abbia avuto pochi problemi e che, quando sono capitati, la riparazione sia stata veloce.

 

  • Per mantenere l’efficienza degli strumenti, quanto è importante il ruolo del service ZEISS? 

Come per tutte le attrezzature ad alta tecnologia i controlli programmati producono effetti benefici nel tempo. Un OPMI PROergo, il più datato, è presente nel mio studio dal 2004. Tuttora è perfettamente funzionante, le parti di ricambio ed eventuali accessori sono tutt’ora reperibili. In caso di malfunzionamento il service ZEISS è rapido ed efficiente negli interventi. 

 

  • Durante la Sua attività ha avuto modo di incontrare parecchi colleghi che chiedevano pareri sull’uso del microscopio operatorio. Quali sono i Suoi consigli più ricorrenti?

Sicuramente ne consiglio l’acquisto. È ormai confermato da tutta la comunità scientifica che la visione ingrandita è la base di qualsiasi chirurgia micro-invasiva e l’odontoiatria è una disciplina squisitamente mininvasiva. Consiglio ai miei colleghi di acquistare uno strumento adatto alle proprie necessità e alla propria sensibilità. ZEISS produce microscopi che è possibile configurare con accessori diversi a seconda delle esigenze del clinico. Consiglio anche di seguire dei corsi per migliorare velocemente le proprie abilità nell’utilizzo, per rendere la curva di apprendimento rapida e per utilizzare con soddisfazione questo meraviglioso strumento.

 

Accompagnati da Luca Spada, Responsabile Marketing e Vendite per Carl Zeiss Italia, scopriamo la nuova linea customizzabile e su misura

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02/07/2023 - 10:32 da federica.panuccio

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