Quali sono le principali motivazioni che spingono gli odontoiatri a desiderare di vedere il campo più ingrandito?
Le ragioni sono tante: si è provato il sistema ingrandente di un collega e ci si rende conto di poter svolgere un lavoro più accurato, si ha un maggiore controllo del campo, si pratica l’endodonzia dove la magnificazione è d'obbligo, e così via. Sono tutte ragioni molto valide e il successo di questi sistemi di magnificazione, siano essi dei semplici sistemi ingrandenti o dei microscopi operatori, è motivato dal fatto che garantiscono sempre un miglioramento del risultato clinico.
Quali sono i suggerimenti che solitamente vengono dati nella fase di scelta di un sistema di ingrandimento visivo?
In questa fase la competenza ottica dello specialista si unisce a quella clinica. Si parte dal tipo di applicazione che il dentista svolge. Per esempio, parlando di magnificazione l’Endodonzia richiede ingrandimenti da 4x in su, mentre la Restaurativa è meno esigente in termini di ingrandimento. Per il tipo di montatura si fa riferimento spesso alla quantità di capelli; più ce ne sono e più è indicato l’occhiale perché il caschetto tenderebbe a scivolare. Inoltre, bisogna considerare che ognuno di noi ha una fisicità diversa: chi non tollera la montatura a caschetto, chi non tollera gli elevati ingrandimenti, chi ha gli occhi molto vicini. A (quasi) tutto c’è una soluzione: sistemi ingrandenti particolarmente adattabili, sistemi personalizzati su misura, microscopi operatori. Quello che consiglio è di affidarsi ad aziende e persone con l’esperienza maggiore. Ci sono molti specialisti preparati nel settore grazie a numerosi ed efficaci addestramenti; tuttavia, l’esperienza te la dà solo il tempo, la quantità e la varietà di situazioni affrontate. Una persona con esperienza trasmette molta sicurezza ed elimina uno dei rischi più temuti: il rimorso per una scelta sbagliata.
Quali sono le caratteristiche dei sistemi di magnificazione a cui si dovrebbe porre più attenzione?
Prima di tutto non si deve esagerare con l'ingrandimento; se le ottiche sono buone e lasciano passare molta luce si potrà vedere benissimo anche ad ingrandimenti ridotti approfittando della maggiore ampiezza e profondità di campo. Questo vale anche per la microscopia, dove oltre alla magnificazione altri aspetti risultano importanti quali l’ergonomia, la luce coassiale e la possibilità di acquisire documentazione videofotografica. Molto importante è scegliere una distanza di lavoro che permetta di mantenere una postura corretta durante gli interventi.
Una caratteristica apprezzata è l’ampiezza del campo visivo, più è ampio più si ha la situazione sotto controllo. La resa cromatica è una caratteristica su cui non si dovrebbe mai scendere a compromessi; la presenza di ottiche di alta qualità con bassa aberrazione permettono di distinguere sfumature di colore che possono fare la differenza tra tessuto sano e patologico.
Quale importanza ha un illuminatore dedicato?
La luce è ciò che veicola l'immagine, se non c'è luce non c'è immagine o sufficiente definizione e dettagli. Un illuminatore dedicato, solitamente agganciato e coassiale al sistema ingrandente stesso, garantisce di avere sempre un fascio di luce direzionato sul campo operatorio. Per avere un'ottima definizione d'immagine è fondamentale scegliere anche ottiche che facciano passare molta luce e con una fedeltà cromatica altissima. Sappiamo quanto sia importante riconoscere sfumature anche leggere di colore nel cavo orale.
Quali sono i rischi a cui si può andare incontro con i sistemi di magnificazione?
È bene essere consapevoli che più si aumenta l’ingrandimento e più il campo di visione si ridurrà, diminuiranno luce e profondità di campo, e tutti i movimenti o le sollecitazioni saranno maggiormente percepiti. Inoltre, anche il numero di lenti influisce sulla quantità di luce che passerà nel percorso ottico; per esempio, se uno zoom o un sistema multifocale, che sono frutto della combinazione di più lenti, non sono composti da ottiche con alto indice di trasparenza l’immagine risulterà più buia. La scelta di un produttore esperto ed affidabile riduce notevolmente i rischi sopra citati.
C'è un momento in cui il sistema ingrandente non basta più?
Certamente, la magnificazione genera quasi una dipendenza che spinge a vedere sempre più dettagli per avere sotto controllo la situazione e realizzare terapie sempre più precise e che scongiurino il fallimento delle stesse; inoltre, la postura a cui costringono i sistemi ingrandenti o peggio ancora la visione a occhio nudo può diventare un problema per la schiena.
Dr. Fabio Disconzi
Si laurea in Odontoiatria e Protesi dentale nel 1993. In seguito, consegue un Master in posturologia e segue numerosi corsi sull'occlusione. Utilizzatore di microscopio operatorio dal 2000. Dal 2003 è diventato, per conto di ZEISS Italia, formatore e relatore di corsi teorico pratici per la microscopia odontoiatrica.