Preservazione dell'alveolo: confronto laser a diodo rosso e infrarosso
laser a diodo

La preservazione dell'alveolo dopo un’estrazione dentale rappresenta un elemento cruciale nell’odontoiatria restaurativa moderna. Un recente studio condotto presso il National Institute of Laser Enhanced Sciences dell’Università del Cairo ha messo a confronto l'efficacia di due lunghezze d'onda laser nel supporto alla preservazione dell'alveolo post-estrazione: il laser a diodo rosso a 650 nm e quello a infrarosso a 810 nm.

 

Metodologia dello studio

Lo studio è stato strutturato come un trial clinico randomizzato a doppio-cieco che ha coinvolto 20 pazienti di una clinica affiliata all'Università del Cairo. Dopo l'estrazione di molari mandibolari, i pazienti sono stati divisi in due gruppi per ricevere trattamenti PBMT (Photobiomodulation Therapy) con i due diversi laser. Successivamente sono state effettuate analisi radiografiche e istologiche per valutare l’efficacia dei diversi tipi di laser.

 

Risultati 

Le analisi radiografiche, effettuate con tomografia computerizzata a fascio conico (CBCT), hanno mostrato che il laser a infrarosso ha portato a un incremento significativo dell'area della superficie ossea alveolare. Tuttavia, l'analisi istologica ha rivelato che il laser rosso superava quello a infrarosso in tutti i parametri valutati, inclusa l'area della superficie di nuovo osso formato e la densità ottica di Osteocalcina, un importante marcatore osseo.

 

Applicazioni cliniche

Dai risultati emerge che, mentre il laser a infrarosso sembra essere più efficace per stimolare un aumento visibile della massa ossea, il laser rosso potrebbe essere più vantaggioso per la qualità dell'osso rigenerato. Tale distinzione è fondamentale per i professionisti che cercano di ottimizzare la guarigione alveolare in previsione di futuri interventi implantari.

 

Conclusioni e prospettive future

Il confronto diretto tra le due tecnologie laser evidenzia un interessante compromesso tra quantità e qualità della guarigione ossea alveolare. Ulteriori ricerche sono necessarie per ottimizzare i parametri di trattamento e massimizzare i benefici della fotobiomodulazione in contesti clinici, dal momento che una netta superiorità di uno dei due laser potrebbe guidare un trattamento personalizzato per i pazienti.

Questo studio non solo conferma l'utilità della PBMT nella preservazione dell'alveolo, ma apre anche nuove strade per l'uso clinico dei laser in odontoiatria, promettendo miglioramenti significativi nel trattamento dei pazienti dopo le estrazioni dentali.
 

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