L’ageismo, ossia la discriminazione basata sull’età, rappresenta una sfida significativa per l’Europa che tuttavia viene spesso trascurata nei dibattiti politici e culturali. Un recente evento significativo è stata la presentazione del Manifesto europeo contro l’ageismo presso l’ufficio del Parlamento europeo a Roma, dove la Fondazione Longevitas ed altre 21 organizzazioni firmatarie hanno fatto emergere le principali criticità legate a questo fenomeno.

Quello dell’ageismo è un vero e proprio problema per l’Europa, dal momento che la sua popolazione è una delle più anziane del mondo. Questo pregiudizio non solo mina le relazioni intergenerazionali ma rischia anche di ostacolare lo sviluppo sociale ed economico. Secondo il Rapporto globale sull’ageismo del 2021, realizzato dal Comitato economico e sociale europeo in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), circa il 42% degli anziani in Europa avverte una diffusa discriminazione legata all’età nel proprio paese.

L’ageismo non è solo una questione di percezione ma ha conseguenze concrete sulla salute degli anziani. Eleonora Selvi, presidente della Fondazione Longevitas, durante la presentazione del Manifesto ha sottolineato che: “L’ageismo è una delle grandi sfide del nostro tempo. È associato ad una vita più breve, ad una salute fisica e mentale peggiore, ad una riprese più lenta da disabilità e ad un declino cognitivo più rapido”. Inoltre, un aspetto particolarmente preoccupante è l’esclusione degli anziani dalle cure mediche basate unicamente sull’età, una pratica che nega il diritto fondamentale alla salute.

Mentre il Manifesto europeo contro l’ageismo segna un passo importante verso il riconoscimento e la lotta di questo fenomeno, molto resta da fare. È essenziale che politici, professionisti del settore sanitario e la società collaborino per eliminare le barriere legate all’età e promuovere una cultura di inclusione e rispetto per gli anziani in tutta Europa.
 

Qui il manifesto completo.