Osteoporosi e salute orale: cosa devono sapere gli odontoiatri
Pori nelle ossa
In occasione della Giornata Mondiale dell'Osteoporosi, è fondamentale sensibilizzare gli odontoiatri sull’impatto che questa patologia può avere sulla salute orale.

L'osteoporosi, una malattia sistemica caratterizzata da una riduzione progressiva della densità ossea e da un aumento della fragilità ossea, non si limita a colpire le ossa lunghe o la colonna vertebrale. Anche le strutture ossee della bocca, come la mandibola e la mascella, possono risentirne, con importanti conseguenze per la pratica odontoiatrica.

Per gli specialisti del settore dentale, comprendere e riconoscere le implicazioni dell'osteoporosi è essenziale per garantire una gestione clinica efficace e personalizzata dei pazienti affetti da questa condizione. La riduzione della densità minerale ossea, tipica dell'osteoporosi, può estendersi infatti alle ossa mascellari e mandibolari, influenzando negativamente la stabilità dentale e aumentando il rischio di perdita dei denti. Questo è particolarmente elevato nei pazienti che soffrono anche di malattie parodontali, poiché la compresenza di queste due condizioni può accelerare significativamente la perdita di tessuto osseo alveolare, rendendo la gestione odontoiatrica ancora più complessa.

Un altro contesto che rappresenta una sfida significativa per l'odontoiatra è l’implantologia. Dal momento che il successo di un impianto dentale dipende dalla qualità e dalla densità dell’osso che lo supporta, nei pazienti affetti da osteoporosi, il processo di guarigione può essere rallentato, aumentando il rischio di fallimento implantare. Per questo motivo, gli odontoiatri devono valutare attentamente lo stato dell’osso del paziente prima di procedere con l’inserimento di un impianto e, nei casi più gravi, considerare alternative terapeutiche meno invasive.

Anche la gestione parodontale può essere più impegnativa nei pazienti osteoporotici. La risposta alle terapie parodontali potrebbe risultare meno efficace rispetto a quella dei pazienti non affetti da osteoporosi, con una guarigione più lenta dei tessuti coinvolti. Gli odontoiatri devono quindi monitorare attentamente la progressione della malattia parodontale, eseguendo regolarmente esami radiografici o tomografie computerizzate per valutare la condizione dell’osso e prevenire ulteriori complicazioni.

Oltre a queste difficoltà, i pazienti con osteoporosi sono più esposti al rischio di fratture delle ossa mascellari e mandibolari, soprattutto in seguito a traumi o interventi odontoiatrici invasivi. Questo aspetto richiede una particolare attenzione durante la pianificazione di estrazioni dentarie o altri interventi chirurgici, con l’obiettivo di minimizzare il rischio di fratture o complicanze post-operatorie.

La gestione dei pazienti affetti da osteoporosi nello studio odontoiatrico richiede un approccio multidisciplinare. Un aspetto particolarmente rilevante è l'uso di farmaci come i bisfosfonati, comunemente prescritti per il trattamento dell'osteoporosi. Questi, tuttavia, sono associati all’aumento del rischio di osteonecrosi delle ossa mascellari (ONJ) nei pazienti sottoposti a interventi odontoiatrici. Pertanto, è cruciale che l’odontoiatra sia informato sulla terapia farmacologica in corso e prenda tutte le precauzioni necessarie.

In ottica preventiva, gli odontoiatri possono giocare un ruolo fondamentale educando i pazienti sull'importanza di mantenere un’igiene orale adeguata e programmando controlli regolari per monitorare lo stato di salute dentale e ossea. Raccomandare una dieta ricca di calcio e vitamina D, incoraggiare l’esercizio fisico e promuovere l’astensione dal fumo sono tutti interventi che possono contribuire a preservare la densità ossea e rallentare la progressione dell'osteoporosi.

 

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