I trattamenti più diffusi per gestire l’apice aperto sono l’apicogenesi, utilizzata per i denti permanenti giovani e vitali, e l’apicificazione, che include la formazione di una barriera calcificata nella radice. Trattamenti alternativi da considerare dopo un’attenta valutazione clinica sono la rigenerazione e la rivascolarizzazione.
Proprio questi trattamenti sono stati oggetto di uno studio condotto da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Odontoiatria Conservativa ed Endodonzia dell'Istituto di Ricerca e Scienze Dentali Dasmesh di Faridkot, Punjab, India.
Eziologia
Dopo l'eruzione dei denti, la fase di sviluppo radicolare e la chiusura dell'apice si concludono di solito entro tre anni. Tuttavia, durante questo periodo, i denti possono essere soggetti a incidenti e aggressioni che talvolta interrompono il normale sviluppo radicolare, causando apici aperti.
Il trauma rappresenta una delle cause più comuni di apici aperti, insieme a lesioni termiche o chimiche che alterano la circolazione pulpare. Errori nel trattamento endodontico e anomalie dentali come dens evaginatus e dens invaginatus sono ulteriori cause da considerare.
Classificazione
Gli apici aperti possono essere suddivisi in due categorie: "blunderbuss" e non "blunderbuss", in base alla conformazione delle pareti canalari. Per trattare questa condizione, vengono impiegate diverse strategie, tra cui l'apecificazione e l'apicogenesi, che mirano a favorire la formazione di una barriera apicale o la continuazione della crescita radicolare. Inoltre, nuove tecniche come la rigenerazione e la rivascolarizzazione, offrono approcci promettenti ma ancora in fase di sperimentazione.
Conclusioni
Nonostante i continui progressi nei materiali e nelle tecniche, la prognosi dei denti con apici aperti può rimanere incerta. Di conseguenza, secondo i ricercatori, potrebbe essere vantaggioso adottare approcci conservativi e investire nello sviluppo continuo della rigenerazione dentale, al fine di migliorare i risultati a lungo termine in questo ambito.