Parodontite: le polveri sottili tra le possibili cause
zona industriale dominata da ciminiere fumanti

La parodontite è una condizione complessa che suscita grande preoccupazione tra pazienti e professionisti del settore sanitario. Identificare i fattori di rischio è una priorità chiave per i ricercatori che cercano di comprendere meglio questa malattia. In risposta all'alta incidenza di parodontite in Cina, un gruppo di ricercatori ha condotto uno studio innovativo focalizzato sull'analisi dell'impatto dell'inquinamento atmosferico sulla salute orale. Questo studio ha esplorato specificamente la relazione tra l'esposizione prolungata alle particelle fini PM2.5, un noto inquinante atmosferico, e l'incidenza della parodontite. I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati sul Journal of Clinical Periodontology, evidenziando un nuovo potenziale fattore di rischio ambientale per lo sviluppo della parodontite.


Materiali e metodi

Questo studio multicentrico trasversale ha coinvolto campioni provenienti da 372 comunità distribuite in 31 province della Cina.
Per realizzarlo, i ricercatori hanno fatto affidamento sui dati raccolti durante la Quarta Indagine Nazionale sulla Salute Orale, condotta nel 2015-2016, abbinandoli alle misurazioni delle concentrazioni di PM2.5 nell'atmosfera.
Mediante l'uso di analisi di regressione logistica, hanno esplorato la connessione tra l'esposizione al PM2.5 e il rischio di sviluppare parodontite. Inoltre, lo studio ha preso in considerazione come le diverse caratteristiche individuali potessero influenzare tale associazione, ha analizzato la relazione tra la dose di esposizione e la risposta, e ha valutato il rischio di danni in ciascun quadrante dentale.


I risultati 

Nello studio che ha coinvolto 8.391 partecipanti da 96 città, è stato riscontrato che il 60.04% dei soggetti aveva una diagnosi di parodontite. L'analisi ha rivelato che, per ogni aumento di 10 µg/m^3 nelle concentrazioni medie di PM2.5 misurate a 1, 3 e 5 anni, il rischio di sviluppare parodontite aumentava rispettivamente del 9%, 8% e 7%. Si è osservato che la correlazione tra l'esposizione al PM2.5 e l'incidenza di parodontite era più marcata nei casi di parodontite lieve rispetto a quelli di parodontite moderata o grave. Inoltre, i risultati hanno indicato che i denti situati nella parte anteriore e inferiore della bocca erano particolarmente suscettibili agli effetti negativi del PM2.5, manifestandosi con un aumento delle tasche parodontali, la formazione di tartaro e sanguinamento delle gengive.

Nello studio condotto sulla popolazione cinese, è emerso che l'esposizione a lungo termine alle particelle fini PM2.5 è significativamente associata a un incremento del rischio di sviluppare parodontite. Considerando gli elevati costi associati al trattamento della parodontite e il suo impatto sulla società, i ricercatori hanno enfatizzato la necessità di adottare normative ambientali più severe per migliorare la qualità dell'aria, come strategia per ridurre l'incidenza della malattia parodontale. Questa raccomandazione, che emerge dal contesto cinese, è ritenuta applicabile e rilevante anche in altre regioni del mondo, data la natura globale dell'inquinamento atmosferico e delle sue conseguenze sulla salute pubblica.
 

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Fonte: WILEY

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