La Glossodinia, o Sindrome della Bocca Urente, conosciuta come BMS (Burning Mouth Syndrome), è caratterizzata da un persistente dolore orale, spesso descritto come una sensazione di bruciore o formicolio. Questo disturbo può manifestarsi quotidianamente per lunghi periodi, e può essere accompagnato da secchezza della bocca o alterazioni del gusto. La diagnosi di BMS può essere complessa, e spesso si rende necessario escludere altre patologie. Collaborare strettamente con un medico o dentista di fiducia è fondamentale nel percorso diagnostico.
In Italia, la prevalenza della Sindrome della Bocca Urente nella popolazione adulta è stimata tra lo 0,7% e il 3,7%, con una predominanza nel genere femminile in rapporto femmina:maschio = 7:1.
A livello globale, la prevalenza della Sindrome della Bocca Urente è stata stimata intorno all'1,73% nella popolazione generale con una maggiore incidenza nelle donne di mezza età e più anziane, in particolare quelle in peri-menopausa e post-menopausa. Alcune ricerche indicano che la prevalenza di questa sindrome varia nelle diverse regioni, con la più alta prevalenza registrata in Europa.
Questi dati evidenziano che la Sindrome della Bocca Urente è una condizione significativa sia in Italia che a livello globale, con una prevalenza notevole soprattutto tra le donne di età avanzata.
Origini
- BMS Primaria: Questa forma di BMS non ha cause mediche evidenti. Si ritiene che possa derivare da danni ai nervi responsabili della percezione del dolore e del gusto.
- BMS Secondaria: Questa variante della sindrome è causata da condizioni mediche sottostanti. Una volta trattata la causa principale, i sintomi della BMS secondaria tendono a scomparire. Le cause comuni di BMS secondaria includono:
- Abitudini orali come digrignare i denti o serrare la mascella;
- Depressione;
- Cambiamenti ormonali (come diabete o problemi alla tiroide);
- Allergie a prodotti dentali, materiali dentali (solitamente metalli) o cibi;
- Bocca secca, che può essere causata da certi disturbi (come la sindrome di Sjögren) e trattamenti (come certi farmaci e radioterapia);
- Certi medicinali, come quelli che riducono la pressione sanguigna;
- Carenze nutrizionali (come un basso livello di vitamina B o ferro);
- Infezioni nella bocca, come un'infezione da lievito;
- Reflusso acido.
Manifestazioni Cliniche
Il sintomo predominante della BMS è un dolore orale, spesso descritto come bruciante. Questo può essere accompagnato da intorpidimento intermittente. Altri sintomi includono secchezza della bocca e alterazioni del gusto. La lingua è frequentemente coinvolta, ma il dolore può estendersi anche ad altre aree orali. La durata e l'intensità del dolore variano tra gli individui.
La diagnosi della BMS può essere sfidante, poiché spesso non presenta manifestazioni visibili. È consigliabile consultare prima un dentista, familiare con le abitudini orali e in grado di aiutare a gestirle, dato che alcune di queste possono essere la causa. Anche gli specialisti otorinolaringoiatri possono trattare questa condizione. La diagnosi si basa su anamnesi, esame clinico e test specifici come esami del sangue, tamponi orali, test allergologici, biopsie e imaging. Poiché la BMS è un disturbo del dolore complesso, il trattamento che funziona per una persona potrebbe non funzionare per un'altra. I sintomi della BMS secondaria potrebbero scomparire quando la condizione medica sottostante, come il diabete o l'infezione da lievito, viene trattata. Se un farmaco stesse causando il problema, un medico potrebbe sostituirlo.
Per lenire il dolore, si possono utilizzare bevande fredde, ghiaccio o gomme da masticare senza zucchero. È bene evitare sostanze irritanti come tabacco, cibi piccanti, alcol, collutori alcolici e cibi acidi.
Il dentista può fornire consigli su come gestire abitudini orali dannose. Potrebbero essere prescritti farmaci per alleviare il dolore e la secchezza della bocca. La BMS secondaria può migliorare trattando la condizione sottostante.
Esami, Complicanze e Possibili Farmaci
Non esistono test per determinare se un soggetto soffre di questa sindrome, o cosa scateni il dolore alla bocca.
Ruolo del medico e del dentista è escludere le patologie responsabili della sindrome secondaria.
Gli esami da effettuare sono:
- Routine ematochimica completa, comprensiva di funzionalità tiroidea, dosaggi dei fattori nutrizionali, e della funzione immunitaria;
- Esame colturale del cavo orale, alla ricerca di infezioni virali, batteriche, fungine;
- Test allergologici in caso di anamnesi positiva per esposizione ad allergeni;
- Misura della salivazione per verificare se esista un ridotto flusso salivare;
- Valutazione psicologica applicazione dei test per ansia, depressione, altre patologie mentali;
se indicata,
- pH-metria (o impedenzometria) per documentare eventuali episodi di reflusso gastro-esofageo.
Il dolore può presentarsi in diversi pattern: può iniziare il mattino, peggiorando di intensità durante la giornata, alcune volte diminuendo al momento di coricarsi; può presentarsi al risveglio e mantenere la stessa intensità per tutta la giornata; può essere irregolare, scomparendo anche per giorni, per poi ripresentarsi.
Alcune complicanze possono essere le cause o essere correlate al dolore. Una ridotta socialità, disturbi del sonno, irritabilità, depressione, disturbi uditivi e ansia, sono quelle più comuni.
Qualora sia necessaria l’assunzione di farmaci, le opzioni sono:
- Clonazepam un farmaco antiepilettico;
- Acido alfa-lipoico, un potente antiossidante prodotto naturalmente dall’organismo;
- Antimicotici per il mughetto;
- Antidepressivi come gli SSRI;
- Topiramato, che agisce a differenti livelli di trasmissione neurale, bloccando i canali del sodio e del calcio, aumentando la concentrazione di GABA e diminuendo la funzione del glutammato in sede post-sinaptica;
- Complessi vitaminici B (anche se in realtà i veri deficit vitaminici sono solo dei pazienti malassorbenti);
- Prodotti a base di capsaicina.
Molti farmaci per trattare questa condizione sono off-label, come anticonvulsanti, antiepilettici ed antidepressivi, utilizzate nelle terapie della gestione del dolore cronico. Va fatta inoltre una menzione per la Terapia Cognitivo-Comportamentale, utile per affrontare la componente psicologica che potrebbe contribuire alla sindrome.