Il problema, già segnalato da Federfarma e dai medici di famiglia, ha portato a chiedere una riflessione sulla dematerializzazione totale prevista dalla Legge di Bilancio 2025.
Le difficoltà delle regioni con la stazione intermedia regionale
Le regioni maggiormente colpite dai disservizi sono Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Puglia, ossia quelle in cui il sistema nazionale di gestione delle ricette elettroniche si interfaccia con una "stazione intermedia regionale". Gianni Petrossillo, vicepresidente di Federfarma e presidente di Sunifarm, ha spiegato che questo modello, sebbene progettato per facilitare la comunicazione tra sistema nazionale e regionale, sembra accentuare i problemi di funzionamento, impedendo la gestione fluida delle prescrizioni elettroniche.
Anche se con minore frequenza, blocchi e rallentamenti si sono verificati in altre regioni d’Italia, influendo negativamente sulla capacità delle farmacie di rispondere alle necessità dei pazienti.
La preoccupazione dei medici di famiglia e di Federfarma
Il Disegno di Legge di Bilancio 2025 (Art. 54), attualmente in discussione alla Camera, prevede l’eliminazione completa della ricetta cartacea, affidando alle Regioni la responsabilità della transizione verso un sistema completamente dematerializzato. Tuttavia, i recenti problemi stanno facendo dubitare i professionisti del settore sulla fattibilità della misura in tempi brevi.
I medici di famiglia e Federfarma condividono la preoccupazione che un passaggio forzato alla dematerializzazione, senza garanzie di stabilità della piattaforma, possa generare ulteriori disagi per i pazienti. Federfarma ha quindi inviato una circolare alle oltre 17 mila farmacie aderenti per aggiornare e supportare i farmacisti nella gestione di questa situazione critica, chiedendo anche alle istituzioni di non abbandonare del tutto l’uso della ricetta cartacea.
I limiti della dematerializzazione
Mentre la digitalizzazione rappresenta una soluzione moderna ed efficiente per la gestione sanitaria, i disservizi di queste settimane dimostrano che è necessario un approccio graduale e prudente. Per risolvere queste problematiche, i medici di famiglia propongono di mantenere un sistema misto, almeno temporaneamente, in cui la ricetta cartacea resti disponibile come alternativa nei casi di malfunzionamento della piattaforma.
La situazione attuale ha messo in evidenza la necessità di sviluppare infrastrutture digitali più robuste e integrate, in grado di rispondere all’aumento delle richieste senza compromettere il servizio sanitario. I professionisti del settore auspicano che il governo, nel promuovere la transizione digitale, consideri il mantenimento della ricetta cartacea come una sicurezza per evitare disagi a pazienti e farmacie.
In conclusione, la transizione verso una sanità digitale rappresenta il futuro, ma richiede garanzie solide e un’infrastruttura affidabile. I medici e Federfarma sperano che, prima di procedere con la completa dematerializzazione, le istituzioni risolvano i problemi attuali, assicurando un sistema capace di rispondere alle esigenze dei cittadini in ogni circostanza.