Giovani odontoiatri: solo uno su dieci vuole aprire uno studio
giovane dentista alla poltrona

Un recente incontro del Council of European Dentists (CED), tenutosi ad Atene, ha messo in luce le crescenti difficoltà che i giovani odontoiatri europei affrontano nell'avviare pratiche private. Con delegati presenti da 31 stati membri, l'evento ha evidenziato una tendenza preoccupante: solo un neolaureato su dieci in Olanda è intenzionato a lavorare in proprio.

Durante il meeting, presieduto dal danese Freddie Sloth-Lisbjerg e con la partecipazione di notevoli figure come Athanasios Devliotis dell'Associazione Ellenica e i delegati italiani Stefano Colasanto e Pierluigi Delogu, si è discusso il futuro dei giovani professionisti nel settore. Durante l’incontro sono stati presentati i risultati di un sondaggio dell'European Dental Students’ Association (EDSA), condotto tra le università del continente e aggiornato ad aprile di quest'anno che ha evidenziato come la maggior parte dei paesi europei presenta una carenza di docenti specialisti e investimenti insufficienti per una formazione clinica di alto livello nelle facoltà di odontoiatria. Questo porta a una formazione prevalentemente teorica con poche opportunità di pratica per gli studenti. 

In Olanda, il governo sta considerando di ridurre la durata del corso di studi da sei a cinque anni, il che potrebbe aggravare ulteriormente il problema. "Solo il 10% dei giovani vuole aprire uno studio dentistico, il 45% aspetta tempi migliori e un altro 45% preferisce dipendere da società di capitali” ha commentato Stefano Colasanto.

A tal proposito, il CED sta progettando iniziative di mentoring per neolaureati, al fine di guidarli nel comprendere quale modello di esercizio della professione potrebbe essere più appropriato alla luce delle attività svolte e delle discipline intraprese. L'obiettivo è quello di mantenere un'odontoiatria che si rifaccia a valori etici, centrati sulla salute del paziente, piuttosto che sull'interesse economico dei grandi capitali.

Queste tensioni riflettono una più ampia resistenza contro l'avanzata dei capitali nel settore, che preoccupa non solo l'Olanda ma tutta l'Unione Europea. L'Associazione Italiana Odontoiatri (AIO) e le altre associazioni nazionali stanno spingendo per un modello di odontoiatria che preservi l'integrità e l'autonomia professionale in tutta Europa. La situazione richiede una riflessione profonda e una collaborazione trasversale tra istituzioni educative, organizzazioni professionali e legislatori per garantire che la professione odontoiatrica possa continuare a prosperare in un ambiente che valorizzi prima di tutto la cura del paziente.
 

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