In Italia, oltre 8,5 milioni di famiglie acquistano regolarmente chewing gum, l’aroma menta si conferma il gusto preferito. È un prodotto così diffuso e parte della cultura e della storia da avere una varietà di nomi diversi di città in città. Ma oltre ad essere una parte integrante della cultura pop, il chewing gum, nella sua variante senza zucchero, ha guadagnato l’attenzione della comunità scientifica per i suoi benefici sulla salute orale. Studi recenti evidenziano che la gomma da masticare è utile per prevenire la carie e affiancarsi alle pratiche raccomandate per la cura dell’igiene orale.
A questa conclusione è arrivata una revisione dei dati provenienti da 12 studi condotti negli ultimi 50 anni, realizzata dal King's College di Londra e pubblicata sulla rivista Journal of Dental Research: Clinical & Translational Research. Secondo lo studio, l'uso regolare di gomme da masticare senza zucchero può ridurre il rischio di sviluppo delle carie del 28%. Questo significa che chi mastica regolarmente il chewing gum senza zucchero ha una probabilità notevolmente inferiore di sviluppare la carie rispetto a chi non ne fa uso.
L’ effetto protettivo deriva da diversi fattori: la masticazione stimola la produzione di saliva, un fluido naturale che aiuta a contrastare la formazione delle carie. Inoltre, l'atto di masticare contribuisce a rimuovere la placca dentale, uno dei principali responsabili della carie, infine nella maggior parte dei chewing gum senza zucchero sono aggiunte sostanze come xilitolo e sorbitolo, dolcificanti naturali noti per le loro proprietà antibatteriche e in grado di combattere i batteri che causano la carie.
Numerosi studi, condotti fin dagli anni '60, hanno confermato che la stimolazione della salivazione attraverso le gomme da masticare ha un ruolo protettivo contro la carie. In situazioni di ridotta produzione di saliva, come nel caso di pazienti che assumono psicofarmaci, il rischio di carie aumenta notevolmente. In questo caso la saliva ha un effetto tampone che neutralizza l'acidità prodotta dai batteri presenti nella bocca.
La carie dentale è un problema ampiamente diffuso a livello globale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che oltre il 60% dei bambini sotto i 16 anni ne sia affetto. Il rischio aumenta quando non si ha la possibilità di lavarsi i denti subito dopo i pasti, ma un chewing gum senza zucchero può diventare una pratica alternativa.
È comunque importante ricordare che la carie è una patologia che dipende da diversi fattori. Per questo motivo, la prevenzione deve includere un controllo dell'alimentazione, limitando l'assunzione di cibi ad alto contenuto di zuccheri. Inoltre, è fondamentale una corretta igiene orale e un adeguato apporto di fluoro, essenziale per rafforzare lo smalto e le radici dei denti. Generalmente, il fluoro viene assunto attraverso dentifrici e collutori, ma in situazioni specifiche possono essere indicate anche applicazioni professionali di gel o vernici al fluoro.
Altri benefici del chewing gum senza zucchero
Come detto, la masticazione del chewing gum senza zucchero stimola la produzione di saliva che porta a una neutralizzazione del pH acido causato dai frammenti di cibo e dalla placca. Questo non solo favorisce la rimineralizzazione dello smalto, ma aiuta anche a rimuovere i residui alimentari intrappolati tra i denti. In soli tre minuti di masticazione, il chewing gum può eliminare quasi la metà dei residui che altrimenti rimarrebbero sulla superficie dei denti.
Previene la formazione di macchie sui denti
Alcuni chewing gum senza zucchero sono arricchiti con ingredienti funzionali, come il calcio carbonato o i tripolifosfati, che contribuiscono a prevenire la formazione di macchie sui denti. Questi componenti agiscono attivamente nel proteggere lo smalto e mantenere il bianco naturale dei denti. Masticare 1-2 chewing gum per circa 20 minuti dopo i pasti può aiutare a prevenire la formazione di macchie, proteggendo i denti dalle aggressioni quotidiane di cibo e bevande.
Controindicazioni: non per tutti
Sebbene i benefici del chewing gum senza zucchero siano evidenti, non è privo di controindicazioni. In particolare, i pazienti portatori di protesi dentali o apparecchi ortodontici potrebbero riscontrare difficoltà nel masticarlo, poiché potrebbe incastrarsi tra i dispositivi o danneggiarli. Anche i pazienti che soffrono di patologie gastro-intestinali dovrebbero evitare un consumo eccessivo di chewing gum, in quanto la masticazione prolungata può favorire l’introduzione di aria nello stomaco, aggravando i sintomi di malattie come il reflusso gastroesofageo.
Gli studi scientifici
La letteratura scientifica è ricca di ricerche sull'argomento, di seguito alcune tra le più rilevanti:
- Turku Sugar Studies – KK Mäkinen;
- Six Months of Daily Hig—Dose Xylitol in High-Risk Schoolchildren: A Randomized Clinical Trial on Plaque pH and Salivary Mutans Streptococci – G.Campus, M.G.Cagetti, G-Sacco, G.Solinas, S.Mastroberardino, P.Lingström;
- Six months of high-dose xylitol in high-risk caries subject – a 2-year randomised, clinical trial – G.Campus, M.G.Cagetti, S.Sale, M.Petruzzi, G.Solinas, L.Strohmenger, P.Lingström;
- The caries preventive effect of 1-year use of low-dose xylitol chewing gum. A randomized placebo-controlled clinical trial in high-caries-risk adults – F.Cocco, G.Carta, M.G.Cagetti, L.Strohmenger, P.Lingström, G.Campus;
- Valutazione della rimozione dei detriti alimentari tramite masticazione di un chewing gum contenente microgranuli di calcio carbonato – P.F.Porciani, G.Corsentino, G.Franciosi, V.Spicciarelli, G.Nofri, S.Grandini;
- Whitening effect by stain inhibition from a chewing gum with sodium hexametaphosphate in a controlled twelve-week single-blind trial – P.F.Porciani, S.Grandini, C.Perra, R.Grandini;
- Effect on dental stain occurrence by chewing gum containing sodium tripolyphosphate-a double-blind six-week trial – P.F Porciani, C.Perra, S.Grandini.