Precisione e personalizzazione: il contributo della Stampa 3D in odontoiatria
Dr. Claudio Gattelli
Intervista al Dr. Claudio Gattelli.

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Quali sono le principali applicazioni della stampa 3D in odontoiatria?

Uno dei primi impieghi della stampa 3D in odontoiatria è la produzione di modelli diagnostici, che possono anche essere multicolori e riprodurre con precisione tessuti duri e molli. Questi modelli sono fondamentali per la pianificazione dei trattamenti implantari, per lo studio dettagliato e, talvolta, per una verifica “analogica” della precisione delle protesi fisse e mobili. I materiali biocompatibili stampabili in 3D comprendono una vasta gamma di applicazioni, tra cui: guide chirurgiche; paradenti e bite; restaurazioni protesiche fisse, sia definitive che provvisorie con supporto naturale o implantare (incluse quelle estetiche, con gradiente di colore); dispositivi ortodontici, porta impronta; protesi mobili, sia parziali che complete; posizionatori di attacchi ortodontici; modelli per la realizzazione di allineatori ortodontici trasparenti. Queste applicazioni non solo migliorano la precisione dei trattamenti odontoiatrici, ma contribuiscono anche a una maggiore personalizzazione e comfort per i pazienti.

 

Dott. Gattelli, può elencarci i vantaggi peculiari dell'uso della stampa 3D in odontoiatria rispetto ai metodi tradizionali?

In sintesi, la stampa 3D offre un approccio innovativo, più efficiente ed economico rispetto alle tecniche tradizionali. Garantisce maggiore precisione, coerenza e prevedibilità, aprendo la strada a soluzioni complesse e personalizzate precedentemente difficili da ottenere. Inoltre, migliora la qualità produttiva media, rendendola più costante ed elevata e meno dipendente dalle abilità creative individuali degli operatori.

 

In quali aree specifiche dell'odontoiatria la stampa 3D ha avuto un maggiore impatto?

Protesi (fissa e mobile), implantologia e ortodonzia.

 

Negli ultimi tempi si sta verificando un cambiamento significativo, con un passaggio graduale dalle tecniche produttive di tipo sottrattivo verso le tecniche di tipo additivo. Quali elementi contribuiscono all'attrattiva della produzione additiva e al suo successo in odontoiatria?

Le limitazioni delle tecniche sottrattive hanno favorito l'adozione della stampa 3D in campo dentale. Tra queste limitazioni si annoverano l'alto costo dei macchinari, la necessità di frequente manutenzione e la sostituzione periodica degli strumenti da taglio, nonché le restrizioni di dimensione e forma degli stessi, che non permettono di superare i sottosquadri o realizzare geometrie particolarmente complesse. Inoltre, le tecniche sottrattive spesso comportano uno spreco significativo di materiale e una notevole formazione di polvere. La stampa 3D, al contrario, di norma riduce il consumo di materiali e consente la realizzazione di strutture complesse impossibili con i fresatori tradizionali. Inoltre, offre un vantaggio economico a medio e lungo termine, migliorando l'efficienza e il ritorno sull'investimento. La stampa 3D permette anche l'automazione del processo produttivo con elevati livelli di precisione, riducendo i tempi di lavorazione e permettendo a un solo operatore con competenze di progettazione 3D e dentali di gestire ogni caso.

 

Nonostante i notevoli progressi in questo campo, crede esistano ancora limitazioni tecnologiche nell'uso delle stampanti 3D in campo odontoiatrico?

La ricerca nel settore della stampa 3D in odontoiatria è attivamente focalizzata su diversi aspetti chiave: il miglioramento dei risultati estetici, l'espansione della gamma di materiali disponibili e l'ottimizzazione delle proprietà dei materiali esistenti. Per quanto riguarda le stampanti gli sforzi si concentrano sulla riduzione dei tempi di produzione mantenendo un elevatissimo livello di precisione sulla stampa policromatica e poli-materiale e alla progressiva integrazione della fase di progettazione CAD nel processo produttivo. Una delle più recenti innovazioni consiste nella possibilità di stampare restaurazioni protesiche fisse permanenti con gradiente di colore, in grado perciò di fornire al professionista manufatti di aspetto naturale, senza dover obbligatoriamente ricorrere all’uso di stain di superficie. In futuro, potremmo assistere a innovazioni come la stampa a ciclo continuo di liquidi e la stampa diretta, nota come stampa a 4D, in cui la quarta dimensione è temporale. Queste tecnologie potrebbero rivoluzionare la produzione di allineatori trasparenti e altri dispositivi, rendendoli meno influenzati dalle condizioni orali.

 

Qual è la durabilità nel lungo termine dei dispositivi odontoiatrici stampati in 3D rispetto a quelli prodotti con tecniche convenzionali?  I materiali impiegati soddisfano i requisiti previsti per le applicazioni in ambito medico?

I materiali per la stampa 3D dentale commercializzati devono essere obbligatoriamente conformi alle normative ISO specifiche per il settore odontoiatrico, proprio come i materiali utilizzati nelle tecniche convenzionali.

 

Esistono normative e protocolli chiari per l'utilizzo dei dispositivi prodotti con la stampa 3D nel settore odontoiatrico?

I materiali utilizzati per la stampa 3D di dispositivi a contatto con le strutture orali sono certificati CE secondo le normative dell'Unione Europea e sono prodotti seguendo protocolli di lavorazione e utilizzo approvati da enti normativi. Inoltre, organizzazioni e associazioni di settore pubblicano linee guida ufficiali per garantire standard di qualità e sicurezza nella stampa 3D odontoiatrica.

 

Quali sono le competenze tecniche e il livello di formazione necessari per lavorare in modo
efficace con le stampanti 3D? I tempi di apprendimento potrebbero essere un limite all'adozione della tecnologia?

La crescente e rapida digitalizzazione dell'odontoiatria, avviata con l'adozione degli scanner intraorali, sta favorendo una maggiore alfabetizzazione digitale tra gli operatori. Questo processo di aggiornamento professionale spinge verso l'adozione di tecnologie complementari che ottimizzano il flusso digitale, come la CBCT e le stampanti 3D. Grazie agli sforzi congiunti di clinici e produttori, la curva di apprendimento, un tempo molto ripida, si sta progressivamente appiattendo grazie all'automazione e alla semplificazione dei vari passaggi del flusso di lavoro.

 

Quali sono i costi associati all'acquisto e al mantenimento di una stampante 3D?

L'uso delle tecnologie additive comporta principalmente costi relativi ai materiali di stampa e alla rifinitura dei prodotti. Per le stampanti di fascia medio-bassa, potrebbe essere necessario sostituire le parti ottiche o l'intero macchinario dopo alcuni anni di utilizzo intensivo.

 

Secondo il suo parere, le stampanti 3D hanno un impatto anche sull'esperienza del paziente? Se sì, come e in che misura?

L'odontoiatra potrebbe ottenere questo risultato se spiega al paziente le tecnologie innovative utilizzate e i vantaggi associati al suo approccio avanzato. Ad esempio, il paziente potrebbe apprezzare la possibilità di ricevere restauri estetici in una sola visita e, attraverso il passaparola, contribuire a diffondere il valore aggiunto offerto dallo studio.

 


 

Dr. Claudio Gattelli 

Attualmente è Business Unit Manager Dental (Dfab) presso DWS Systems. Con oltre 20 anni di esperienza nel campo delle vendite e del marketing nel settore sanitario, negli ultimi dieci anni si è specializzato nel settore odontoiatrico.

 

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