Uso delle protesi dentarie e declino cognitivo negli anziani
Donna anziana asiatica
Un recente studio pubblicato su "Aging Medicine" esplora la relazione tra protesi dentarie e salute cognitiva negli anziani cinesi.

La ricerca, condotta da Xiang Qi, Zheng Zhu, Yaolin Pei e Bei Wu, si basa sui dati raccolti dal Chinese Longitudinal Healthy Longevity Survey (CLHLS) tra il 2008 e il 2018, coinvolgendo oltre 27.000 adulti con più di 65 anni affetti da diversi livelli di perdita dentale. I risultati evidenziano un legame significativo tra l’uso delle protesi dentarie e i risultati cognitivi, sottolineando l’importanza di una riabilitazione protesica per il benessere delle persone anziane.

 

Metodo di studio e campione analizzato

L’indagine ha considerato 27.708 anziani residenti in comunità, suddivisi in due gruppi: quelli con denti naturali parzialmente conservati e quelli completamente edentuli. La valutazione delle capacità cognitive è stata effettuata tramite il Mini-Mental State Examination (MMSE) nell’arco di dieci anni. Per analizzare il legame tra l’utilizzo di protesi dentarie e la funzione cognitiva, sono stati impiegati modelli statistici che hanno considerato variabili come fattori sociodemografici, comportamenti sanitari e stato di salute generale, garantendo così una maggiore precisione nei risultati.

I partecipanti con denti naturali sono stati suddivisi in sottogruppi in base al numero di denti mancanti (1-9, 10-19, 20-31), mentre sono stati esclusi dallo studio individui con demenza auto-dichiarata, residenti in case di cura o di età inferiore ai 65 anni.

 

Risultati principali

Dai dati emerge che gli anziani con perdita parziale dei denti che utilizzano protesi dentarie presentano una funzione cognitiva iniziale migliore e un declino cognitivo più lento rispetto a chi non le utilizza. I partecipanti che indossavano protesi dentarie hanno mostrato punteggi cognitivi iniziali più elevati (β = 1.032; IC al 95%, 0.813-1.251; p < 0.001) e un rallentamento annuale del declino cognitivo (β = 0.127; IC al 95%, 0.047-0.206; p < 0.01).

Nel caso dei partecipanti edentuli, l’uso di protesi era associato a una funzione cognitiva di base superiore (β = 3.063; IC al 95%, 2.703-3.423; p < 0.001), ma non a una riduzione del ritmo di declino cognitivo (β = 0.011; IC al 95%, -0.082 a 0.105; p = 0.818).

 

Benefici della riabilitazione protesica

Questi risultati confermano che l’uso delle protesi dentarie può rappresentare un fattore protettivo per la salute cognitiva, soprattutto tra gli anziani con perdita dentale parziale. Gli autori sottolineano che l’uso di protesi migliora la capacità di masticazione, favorendo un’alimentazione più equilibrata e un apporto nutrizionale migliore, elementi essenziali per il benessere generale.

Lo studio evidenzia inoltre la stretta connessione tra salute orale, funzione masticatoria e capacità cognitive. Una masticazione ridotta, come già dimostrato in precedenti ricerche, può influire negativamente sul flusso sanguigno cerebrale e sull’ossigenazione in aree del cervello cruciali per la memoria e la cognizione, come la corteccia prefrontale e l’ippocampo.

 

Rilevanza del contesto e prospettive future

In un contesto di invecchiamento della popolazione cinese e di un’elevata incidenza di demenza (che rappresenta il 25% dei casi globali), lo studio pone l’accento sull’importanza di identificare fattori di rischio modificabili. Sebbene i benefici delle protesi dentarie siano ampiamente riconosciuti, gli autori evidenziano la necessità di ulteriori studi prospettici per comprendere appieno l’impatto della riabilitazione orale sulla salute cognitiva a lungo termine.

 

Conclusioni

La ricerca condotta da Xiang Qi e Zheng Zhu, pubblicata il 23 dicembre 2024, offre nuove prospettive sul ruolo delle protesi dentarie nel mantenimento della salute cognitiva degli anziani. Questi risultati non solo ampliano le conoscenze nel campo, ma forniscono anche spunti utili per interventi clinici e politiche sanitarie a beneficio delle popolazioni più anziane.

Per approfondire, lo studio completo è disponibile sulla piattaforma Wiley Online Library.

 

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