Sentenza STP e requisito di maggioranza per i soci professionisti
medici discutono seduti al tavolo
Secondo la recente sentenza della CCEPS il requisito della maggioranza sussiste sia per teste che per quote.

La Commissione Centrale Esercenti Professioni Sanitarie (CCESP) ha recentemente respinto il ricorso di una STP che mirava all'iscrizione all’Albo delle Società Tra Professionisti dell'Ordine di Roma. La sentenza, pubblicata il 20 maggio, ha riaffermato l'importanza della regola che impone la maggioranza sia per "teste" che per "quote" tra i soci professionisti, stabilendo un precedente significativo per la gestione e la strutturazione delle STP in Italia.

La STP in questione aveva un'organizzazione societaria che rispettava il principio della maggioranza delle quote detenute da professionisti, ma non quello delle teste, essendo composta da un professionista e un non professionista. Questa configurazione è stata considerata non conforme dai regolatori, dato che non garantiva la maggioranza dei due terzi di soci professionisti richiesta per le deliberazioni e le decisioni societarie.

Il dibattito si è acceso quando la STP ha contestato la decisione iniziale dell'Ordine di Roma, citando un parere dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM). Secondo quest’ultima, la norma che richiede che "il numero dei soci professionisti e la partecipazione al capitale sociale dei professionisti deve essere tale da determinare la maggioranza di due terzi nelle deliberazioni o decisioni dei soci" non implica necessariamente che il criterio dei due terzi debba essere soddisfatto simultaneamente sia per le "teste" che per le "quote".

Nonostante tali argomentazioni, la CCESP ha confermato la validità dell'interpretazione adottata dall'Ordine di Roma, che segue l'indirizzo espresso dalla FNOMCeO, sostenendo la necessità di una doppia maggioranza sia per teste sia per quote, al fine di assicurare l’autonomia e l’integrità professionale nelle STP. 

Questa sentenza segna un punto di svolta per le future configurazioni delle STP nel settore sanitario, ribadendo l'importanza di una gestione che favorisca l'expertise medica sopra le dinamiche di mercato. Per le società professionali attive e quelle in formazione, questo verdetto rappresenta un chiaro messaggio sulla necessità di allinearsi strettamente con gli standard professionali ed etici richiesti per operare nel campo odontoiatrico italiano.
 

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