Odontoiatria in carcere: un'emergenza sottovalutata
Odontoiatria in carcere: un'emergenza sottovalutata
Negli ultimi anni, le carceri italiane hanno affrontato una vasta gamma di sfide, ma una che spesso sfugge all'attenzione pubblica è l'emergenza odontoiatrica tra i detenuti. A prima vista, potrebbe sembrare un problema secondario rispetto ad altre questioni carcerarie, ma le ripercussioni della negligenza in questo ambito sono profonde e ramificate.
L'Emergenza Odontoiatrica nelle Carceri Italiane

I detenuti, spesso provenienti da contesti socioeconomici sfavorevoli, presentano un reddito inferiore al livello di povertà per il 90% dei casi. Un'ampia percentuale ha anche un basso livello culturale e di istruzione. Quando si aggiungono elementi come la tossicodipendenza e l'uso frequente di psicofarmaci, il quadro diventa ancora più complicato. Questi fattori, combinati, portano a una maggiore necessità di cure odontoiatriche, spesso più ampie e complesse rispetto alla popolazione generale.
 

Il Bruxismo: Un Segnale D'allarme

Un sintomo particolarmente preoccupante tra i detenuti è il bruxismo, o il digrignamento dei denti. Mentre questa condizione interessa circa il 30% della popolazione generale, nelle carceri questa percentuale sale al 70%. Questo può essere visto come un segnale del livello di tensione emotiva tra i detenuti, suggerendo un urgente bisogno di interventi sia medici che psicologici.


La Risposta Istituzionale

Nonostante l'urgenza, le strutture e i professionisti specializzati in odontoiatria nelle carceri sono spesso inadeguati. Un dato sconcertante emerge da uno studio condotto su alcune carceri italiane: solo 6 protesi sono state fornite dal SSN ai detenuti in determinati istituti penitenziari nel periodo 2017-2018. La produzione, inoltre, è avvenuta in ospedale e non in carcere. Questo ha conseguenze devastanti. Non solo i detenuti sono costretti a diete semisolide, ma la mancanza di denti influisce profondamente sulla loro autostima e benessere psicologico.
Dal 2008, la gestione della Medicina Penitenziaria è stata trasferita dal Ministero della Giustizia al Servizio Sanitario Nazionale. Sebbene le cure odontoiatriche di base siano previste dalla normativa, vi è una chiara mancanza di risorse e attenzione su questo fronte. Uno dei problemi principali è logistico. Mancanza di strutture adeguate all’interno degli istituti detentivi, obbligano ad impegnare risorse per lo spostamento verso l’esterno.
Il trasporto del detenuto in un luogo esterno di cura richiede, però, uno sforzo di energie e di mezzi anche da parte del personale di polizia penitenziaria, sempre alle prese con carenza di organico. 
 

Riconoscere l’urgenza

La salute dentale è spesso sottovalutata nella discussione sul benessere dei detenuti. Tuttavia, come sottolineato, ha implicazioni profonde non solo sulla salute fisica, ma anche sulla psiche di chi è dietro le sbarre. È essenziale che le istituzioni italiane riconoscano l'urgenza di questa crisi e agiscano di conseguenza, assicurando cure odontoiatriche adeguate e tempestive per tutti i detenuti.

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