La parodontite è la sesta malattia cronica più diffusa al mondo, colpendo 743 milioni di persone con sintomi gravi, inclusi problemi ai denti e difficoltà masticatorie, nutrizionali ed estetiche. Francesco Cairo, presidente della SIdP, ha sottolineato la necessità di effettuare controlli ai primi sintomi come sanguinamento delle gengive, retrazione gengivale, mobilità dei denti o spostamenti dentali. In Italia, una persona su due soffre di parodontite, con il 25% degli over 65 e il 50% degli over 75 che perdono i denti a causa della malattia. Tuttavia, solo il 9% degli italiani riceve una diagnosi, e appena l'1,4% ha dichiarato di aver ricevuto una terapia parodontale.
Molti credono erroneamente che la parodontite sia legata all'invecchiamento e quindi inevitabile, ma molti si ammalano prima dei 20 anni e la prevenzione può avere un grande impatto clinico. Inoltre, i fumatori hanno un rischio triplo di sviluppare disturbi gengivali rispetto ai non fumatori. La parodontite è una malattia sistemica che causa infiammazione nel sangue, aumentando il rischio di diabete e malattie cardiovascolari e metaboliche. Per questo è fondamentale diffondere la consapevolezza dell'importanza della prevenzione, diagnosi e terapia precoce della malattia.
Disturbi gengivali e formazione dei professionisti
La parodontite è una patologia spesso sottovalutata, ma se non affrontata correttamente con interventi di screening e prevenzione adeguati, genera ulteriori disagi e costi. Il processo di riforma della sanità integrativa in corso potrebbe includere anche la prevenzione dentale con risorse disponibili gratuitamente.
In quest’ottica diventa estremamente importante la formazione attraverso la collaborazione tra università e società scientifiche. L'obiettivo è preparare i giovani non solo con competenze teoriche ma anche pratiche. Tra le risposte a questa esigenza ci sono la Laurea abilitante in Odontoiatria, percorsi formativi post laurea, l'attivazione della specializzazione in Odontoiatria Clinica Generale e la formazione professionale continua.
Il progetto rivolto agli operatori sanitari e alla popolazione ha già formato oltre 2500 professionisti e mira a superare le 3000 adesioni.
In Italia solo il 30% degli odontoiatri è consapevole delle attività necessarie per gestire la patologia parodontale. Spesso, in un modello libero-professionale, l'aspetto economico influisce, poiché questo tipo di intervento non è remunerativo. La riforma della sanità integrativa potrebbe interessare 15 milioni di italiani, lasciandone fuori 40 milioni. Per far fronte a questa situazione, è stato creato un fondo integrativo per mettere la prevenzione al centro, consentendo un contatto libero tra dentista e paziente.
