Tra le novità più significative, il decreto sancisce il principio di neutralità fiscale nelle operazioni di aggregazione e riorganizzazione degli studi professionali, una misura attesa da anni dai professionisti italiani.
Un traguardo per le professioni sanitarie
Questo risultato rappresenta un traguardo importante per le professioni, eliminando un ostacolo fiscale che fino a oggi ha frenato lo sviluppo di modelli professionali più evoluti. L’impegno per questa riforma è stato portato avanti per anni e ha trovato accoglimento nel nuovo testo normativo, aprendo nuove prospettive per il settore.
Le novità normative: il nuovo articolo 177-bis del TUIR
Il decreto introduce una modifica sostanziale al Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), con l'inserimento dell'articolo 177-bis. Questo articolo stabilisce che le operazioni di conferimento di attività, sia materiali sia immateriali (inclusa la clientela), e delle relative passività in società tra professionisti (STP) non genereranno plusvalenze o minusvalenze fiscalmente rilevanti, a condizione che siano rispettati due requisiti fondamentali:
- valutazione delle partecipazioni: il valore delle partecipazioni ricevute dal soggetto conferente deve corrispondere alla somma algebrica dei valori fiscalmente riconosciuti delle attività e passività conferite.
- Subentro nella posizione fiscale: il soggetto conferitario deve subentrare nella posizione fiscale del conferente, redigendo un prospetto di riconciliazione con i dati esposti nelle scritture contabili.
Neutralità fiscale estesa a operazioni straordinarie
Il principio di neutralità fiscale si applicherà non solo ai conferimenti, ma anche a una vasta gamma di operazioni di riorganizzazione e aggregazione degli studi professionali, tra cui:
- trasformazioni, fusioni e scissioni di società tra professionisti e associazioni costituite per l'esercizio di arti e professioni.
- Trasferimenti mortis causa o per atto gratuito di attività e passività legate ad attività professionali individuali.
Questa estensione supera il vincolo che finora considerava tali operazioni alla stregua di cessioni, con la conseguente tassazione delle plusvalenze generate.
Un nuovo orizzonte per le aggregazioni professionali
Con l'approvazione di questa norma, che entrerà in vigore presumibilmente il 1° gennaio 2025, viene finalmente rimosso l'ultimo ostacolo all'aggregazione degli studi professionali in STP. I professionisti potranno così organizzarsi in forme societarie più efficienti, senza subire oneri fiscali diretti, rendendo il sistema professionale italiano più competitivo e innovativo.
La riforma rappresenta un passo avanti fondamentale per lo sviluppo delle professioni in Italia, favorendo la creazione di modelli organizzativi più strutturati e adeguati alle sfide del futuro. La neutralità fiscale, eliminando i costi aggiuntivi che penalizzavano le aggregazioni, consentirà ai professionisti di concentrarsi sull’offerta di servizi di alta qualità, con una maggiore competitività e capacità di innovazione.