Un recente studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università “Tor Vergata” di Roma e pubblicato in seguito sull’European Journal of Pediatric Dentistry ha esaminato ed evidenziato l’efficacia di un approccio telematico preliminare (ATP) per i pazienti pediatrici durante la loro prima visita odontoiatrica.
Metodologia dello studio
I partecipanti allo studio, di età compresa tra 0 e 16 anni, sono stati divisi in un gruppo sperimentale, che ha ricevuto una consultazione telematica prima della visita, e un gruppo di controllo, che ha seguito il percorso tradizionale senza ATP. Attraverso l'utilizzo di modelli di regressione ordinale semi-proporzionale, è stata valutata la collaborazione tra i due gruppi, tenendo conto di vari fattori quali l'età, patologie sistemiche, disturbi cognitivi e di attenzione, e precedenti esperienze mediche e odontoiatriche.
Risultati promettenti
I risultati hanno mostrato un'associazione significativa tra l'ATP e un livello di collaborazione maggiore durante la prima visita. Nello specifico, i pazienti del gruppo sperimentale avevano quasi otto volte più probabilità di mostrare una maggiore collaborazione rispetto al gruppo di controllo.
Questo studio apre nuove prospettive per l'odontoiatria pediatrica suggerendo che l'ATP non solo aiuta a gestire meglio l'ansia del paziente, ma promuove anche una maggiore collaborazione e fiducia. Inoltre, la possibilità di raccogliere informazioni preliminari sui giovani pazienti grazie all’aiuto dei genitori attraverso un'intervista telematica permette ai dentisti di prepararsi meglio per i successivi trattamenti.
Conclusioni
L'approccio telematico preliminare potrebbe rivoluzionare il modo in cui i professionisti del settore odontoiatrico pediatrico interagiscono con i loro pazienti, specialmente in un'era dove la tecnologia gioca un ruolo centrale anche per quanto riguarda le cure sanitarie. Questi risultati evidenziano l'importanza di ulteriori ricerche e l'adozione di nuove tecnologie per migliorare l'esperienza complessiva ed ottimizzare i risultati clinici.
Qui trovi lo studio completo.
