Infiammazioni intestinali, quali sono e perché insorgono

Le malattie infiammatorie intestinali sono un problema sempre più comune ad oggi e che interessa una fetta di popolazione molto grande. Questa serie di disturbi può interessare sia l’intestino crasso che qualsiasi tratto del tubo digerente, dalla bocca fino ad arrivare all'ano con il morbo di Crohn.

Esistono quindi diversi tipi di malattie infiammatorie intestinali, alcune di certo più comuni, altre un po’ meno. Sono tanti quindi anche i prodotti che esistono oggi in commercio per risolvere queste problematiche o per dare sollievo.

Il corretto funzionamento dello stomaco e dell’intestino sono d’altronde fondamentali per il nostro benessere generale, è per questo che sempre più farmacie sia fisiche che online, propongono un vasto assortimento di soluzioni che aiutano a combattere le affezioni dolorose e infiammatorie che interessano l’apparato digerente (ad esempio clicca qui).

Come si sviluppano questi problemi

Come abbiamo già accennato, sono diverse le problematiche comuni che fanno riferimento a questa tipologia di malattie. Ad esempio, la colite ischemica e quella linfocitica, così come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa sono affezioni comuni tra la popolazione media e che oggi hanno per maggior parte un’origine sconosciuta.

La loro evoluzione può considerarsi autoimmune, probabilmente risalente a una predisposizione genetica. In questi casi il sistema immunitario tende a perdere il proprio equilibrio già in giovane età, scagliando le proprie cellule contro quelle dell'apparato digerente.

In risposta a questo accumulo di cellule immunitarie nelle pareti del tubo digerente, poi, insorge una reazione infiammatoria che ne disturba la sua funzione naturale.

Quali sono i sintomi delle infiammazioni intestinali

Le malattie infiammatorie intestinali e le loro relazioni non sono uniformi, sono invece contrassegnate in genere da periodi altalenanti di remissione. I sintomi più comuni possono riguardare dolori addominali, così come vomito, diarrea, flatulenza, sangue nelle feci o presenza di abbondante muco, uno stimolo frequente all'evacuazione, fino ad arrivare a perdita di peso.

Non è raro che tutte queste problematiche possano addirittura arrivare a influenzare le relazioni sociali e l’attività lavorativa. Questi sintomi che in genere contraddistinguono le malattie infiammatorie croniche dell'intestino non escludono però la presenza di altre problematiche.

È per questo motivo che al momento dell’indagine medica si è soliti eseguire sia una colonscopia che un prelievo bioptico della mucosa per l’esecuzione di un esame istologico, ma anche dei test clinici per la ricerca di markers infiammatori nel sangue.

Non di rado possono essere richiesti anche altri esami diagnostici strumentali, come la risonanza magnetica o il clisma del tenue.

Cure e trattamenti

Attualmente non è previsto un protocollo terapeutico standardizzato ed universalmente efficace. In linea generale, quando ci si trova di fronte a fasi acute, vengono prescritti potenti farmaci antinfiammatori, così come i cortisonici, che devono però essere assunti soltanto per brevi periodi di tempo.

Nelle fasi di remissione, poi, in alternativa o anche in associazione, possono essere impiegati anche salicilati, farmaci immunosoppressori o anticorpi anti-TNF alfa, ovvero una molecola prodotta dalle cellule immunitarie.

Nei casi più gravi però non è escluso l’utilizzo di interventi chirurgici che per fortuna possono portare a volte a una risoluzione effettiva e finale. In tutti questi casi ovviamente il consulto e la guida del proprio medico curante risulta fondamentale, sia per venire a capo dell’origine del problema attraverso la prescrizione degli opportuni esami da eseguire, sia per una prima analisi della propria situazione personale.

Il successivo monitoraggio delle malattie infiammatorie intestinali

Nel percorso della cura di queste patologie, resta fondamentale il dover monitorare il decorso della malattia, anche quando questa è in remissione. La strategia standard di monitoraggio prevede l’esecuzione a intervalli regolari di una serie di azioni.

In particolare, sarà importante eseguire periodicamente esami del sangue, il dosaggio della calprotectina fecale e un’ecografia delle anse intestinali.

Nel caso vi sia poi la necessità di un controllo della risposta alla terapia o la conferma di una riacutizzazione, è utile ripetere anche una colonscopia con biopsie.
 

 

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