Impegno globale contro AMR: -10% di decessi entro il 2030
Organizzazione Mondiale della Sanità
I leader mondiali hanno assunto un impegno senza precedenti nella lotta contro la resistenza antimicrobica (AMR), promettendo di ridurre del 10% i decessi causati dai superbatteri entro la fine del decennio.
L'annuncio è stato fatto durante un incontro dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, come riportato da The Guardian.

La resistenza antimicrobica, definita spesso come una "pandemia silenziosa", rappresenta una delle sfide più critiche per la sanità globale. Questa condizione si verifica quando batteri, virus e altri patogeni sviluppano resistenza ai farmaci, rendendo inefficaci i trattamenti esistenti. Si stima che attualmente l'AMR sia responsabile di 4,7 milioni di morti all'anno. Senza interventi, questo numero potrebbe salire a 8,2 milioni entro il 2050.
Durante la 79° Assemblea Generale delle Nazioni Unite, i capi di Stato e di governo hanno lanciato un appello alla responsabilità e all’impegno per le future generazioni, che rischiano di vedere vanificati i progressi medici dell'ultimo secolo a causa della minaccia invisibile dell'AMR.

 

Un approccio globale e coordinato

La nuova dichiarazione politica sull'AMR firmata da 193 Stati membri delle Nazioni Unite propone un piano d'azione che coinvolge vari settori, tra cui sanità, agricoltura, ambiente e industria farmaceutica. L'obiettivo è coordinare gli sforzi per prevenire la diffusione di infezioni farmaco-resistenti in tutto il mondo.

 

Un comitato scientifico per guidare la lotta

Seguendo il modello degli sforzi per combattere il cambiamento climatico, la dichiarazione prevede la creazione di un panel scientifico indipendente, con il supporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Questo gruppo fornirà prove scientifiche a supporto delle strategie efficaci contro l'AMR. Si prevede inoltre un aggiornamento del piano d'azione globale entro il 2026.

 

Sostegno ai paesi più vulnerabili

La dichiarazione riconosce che i paesi economicamente più deboli sono particolarmente colpiti dalla resistenza antimicrobica. Per questo motivo, i leader mondiali hanno chiesto un maggiore sostegno finanziario a queste nazioni, al fine di garantire alla minaccia una risposta globale coordinata.

 

Un segnale di impegno condiviso

Il Direttore generale dell'OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha accolto con favore la dichiarazione, definendola "un segnale forte dell'impegno internazionale per affrontare questa emergenza sanitaria". L'impegno globale rappresenta un passo decisivo per preservare l'efficacia degli antibiotici e proteggere le generazioni future dalle potenziali conseguenze devastanti della resistenza antimicrobica.

 

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