Il ruolo dei probiotici nella modificazione del microbiota orale in pazienti parodontali fumatori, diabetici e cardiopatici
probiotici
Seconda parte del case report "Il ruolo dei probiotici nella modificazione del microbiota orale in pazienti parodontali fumatori, diabetici e cardiopatici".

Camilla Campedelli*, Antonio Sarnataro*, Giacomo Oldoini*, Annamaria Genovesi*, Saverio Cosola*.

*: Istituto Stomatologico Toscano, Camaiore, Italia.


2a parte


Discussione

Alla luce dei risultati ottenuti, i prodotti della linea Biorepair Peribioma, nello specifico il dentifricio, la mousse in collutorio e le gomme da masticare, hanno apportato una modificazione nel microbiota orale in tre dei quattro pazienti selezionati. Per quanto riguarda il paziente parodontale, a T1 vi è stata una significativa riduzione dei batteri patogeni (da 14.525% a 0%). Il paziente parodontale e fumatore ha avuto un peggioramento nella composizione batterica del microbiota orale: da una percentuale al baseline pari a 22.1015% di batteri patogeni, le analisi mostrano a T1 un aumento fino al 33.554% (+11.25%). 
Il Porphyromonas Gingivalis passa da una percentuale di 0.0715% a 5.4658% (5.3943%) dopo tre mesi. Per quanto riguarda il paziente parodontale e diabetico, al termine dei tre mesi è aumentata la presenza di Fusobacterium Nucleatum (4.8500% rispetto a 3.7850%) e diminuita la presenza di Prevotella Intermedia (13.9286% rispetto a 14.3500%). 
Per quanto riguarda la carica batterica patogena totale vi è stato un lieve aumento (18.7786%) rispetto al baseline (18.135%). Infine, le analisi microbiologiche del paziente parodontale, diabetico e cardiopatico mostrano un aumento nella percentuale di batteri patogeni (da 31.511% a 32.8211%) ma con una modificazione qualitativa del microbiota orale dopo 6 mesi da T0: le analisi infatti mostrano una riduzione di Porphyromonas Gingivalis (da 0.5210% a 0.0611%) e una riduzione di Prevotella Intermedia (da 9.1900% a 4.6933%), mentre vi è un aumento della presenza di Fusobacterium Nucleatum (da 21.8000% a 28.0667%). 
Tra i limiti di questo elaborato vi è il fattore tempo, poiché sarebbe utile effettuare delle ulteriori analisi microbiologiche dopo sei mesi da T0 per valutare  per quanto tempo viene garantito l’effetto immunomodulatore del probiotico; la ridotta dimensione del campione, i risultati non generalizzabili a causa dei criteri di inclusione ed esclusione, il fatto che lo studio non sia in cieco ed infine l’incertezza sulla compliance da parte dei pazienti alle modalità e tempistiche indicate per la somministrazione dei prodotti della linea Biorepair Peribioma. Sarebbe inoltre utile avere un confronto per quanto riguarda il paziente parodontale diabetico sui valori di emoglobina glicata al termine dei tre-sei mesi di assunzione dei probiotici. Al momento possiamo considerare i probiotici della linea Biorepair Peribioma come terapia aggiuntiva alla terapia di supporto e di mantenimento, grazie alla loro capacità di ridurre la conta batterica, gli indici infiammatori e clinici, tesi confermata e supportata dalla letteratura.

 

Conclusioni

Le recenti linee guida della Società italiana di Parodontologia per la gestione del paziente parodontale di stadio I-III suggeriscono di non utilizzare i probiotici come terapia aggiuntiva alla strumentazione sottogengivale a causa di una mancanza di evidenze scientifiche dettagliate sulle specie di probiotici da utilizzare (SIdP, 2021), tesi confermata da recenti studi (Pelekos, 2019) (Minj, 2021), sottolineando il fatto che attualmente i dati evidenziano benefici limitati e non significativi. 
Nonostante le raccomandazioni sopra citate, grazie ai risultati di questo studio ho potuto constatare che nei pazienti selezionati, se seguiti dal punto di vista parodontale ed istruiti ad una corretta igiene orale domiciliare, l’utilizzo ausiliare dei prodotti della linea Biorepair Peribioma può essere utile nella modulazione del microbiota orale verso uno stato di eubiosi durante la terapia di mantenimento. 
In conclusione è bene sottolineare l’importanza di ulteriori studi di ricerca per capire la tipologia di probiotici da utilizzare al fine di modulare efficacemente il microbiota orale e approfondirne il ruolo nella immunomodulazione di pazienti disbiotici. È consigliabile inoltre considerare campione di ricerca più ampio con un follow up di 6-12 mesi, confrontando i parametri relativi alla percentuale di emoglobina glicata nei pazienti diabetici.

 

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