Il turismo dentale è un fenomeno in forte crescita, con 200.000 italiani che lo scorso anno hanno scelto di recarsi in Paesi extra UE, come Albania, Croazia, Romania e Turchia, per sottoporsi a cure dentistiche low cost. Tuttavia, questa pratica presenta seri rischi per la salute, poiché molti pazienti tornano in Italia con complicazioni, come infezioni, ascessi o difficoltà a masticare, rendendo necessarie ulteriori cure. Secondo la British Dental Association, il 70% di coloro che si curano all'estero riscontra problemi post-operatori, e un terzo degli italiani ha bisogno di interventi correttivi, vanificando così il risparmio economico iniziale.

Fratelli d'Italia ha deciso di portare il tema all'attenzione del Parlamento Europeo durante la sessione plenaria che si terrà a Strasburgo dal 21 al 24 ottobre. L'obiettivo è avviare un dibattito per definire standard minimi di sicurezza per le cure dentistiche nei Paesi extra UE, garantendo ai cittadini informazioni chiare sui rischi legati a queste pratiche. L’eurodeputato Michele Picaro (Ecr-FdI) ha sottolineato l'urgenza di intervenire a livello europeo per regolamentare il settore, al fine di tutelare la salute dei pazienti.

Il presidente della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia, Francesco Cairo, ha apprezzato l'iniziativa, affermando che regolamentare il turismo dentale è essenziale, poiché nei Paesi extra UE spesso mancano standard adeguati di sicurezza e qualità delle cure. Tuttavia, ha anche ribadito l'importanza della prevenzione: insegnare ai bambini una corretta igiene orale e promuovere controlli regolari può ridurre la necessità di cure costose e invasive in età adulta.

Il turismo dentale risponde all'esigenza di cure più accessibili, ma comporta rischi che possono avere conseguenze gravi e costose nel lungo periodo.

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