Fascicolo sanitario elettronico: operatività completa entro giugno 2026
Gemmato e Butti
Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) 2.0 si propone di trasformare il rapporto medico-paziente, diventando uno strumento clinico avanzato. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) fissa la piena entrata in vigore entro giugno 2026.

È iniziato il percorso di implementazione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) 2.0 che si configura come un'importante evoluzione nel contesto della sanità digitale grazie all’ambizioso obiettivo di trasformare il rapporto tra medico e paziente. Attraverso questa nuova versione del FSE, si prevede un significativo miglioramento dell'accesso e della gestione delle informazioni sanitarie, che diventeranno disponibili in modo più efficiente e integrato.

Entro dicembre, i cittadini avranno la possibilità di utilizzare il FSE per una serie di prestazioni, segnando così una tappa fondamentale nella diffusione e nell'adozione di questa tecnologia. Tuttavia, il cammino verso la piena operatività del FSE, già parzialmente attivo per alcune funzioni amministrative ma con differenze di implementazione tra le varie regioni, giungerà al termine entro giugno 2026, come stabilito dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Secondo le dichiarazioni del sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato alla conferenza stampa per la presentazione del nuovo Logo e del progetto, il FSE 2.0 non sarà solamente uno strumento amministrativo, ma si trasformerà in un vero e proprio strumento sanitario e clinico che consentirà di accedere agevolmente ai dati sanitari attraverso una ricerca per parola chiave e un click, migliorando così l'efficacia delle cure e rendendo il Servizio Sanitario Nazionale più efficiente e sostenibile.

Gemmato ha inoltre annunciato l'imminente approvazione di un decreto sull'ecosistema dei dati, il quale renderà ancora più fruibili le informazioni sanitarie, come ultimo passo da affrontare per questo importante percorso di digitalizzazione. A tal proposito, fondamentale è la collaborazione con il garante della privacy per garantire la sicurezza dei dati: i cittadini avranno il diritto di oscurare informazioni specifiche e sarà garantito l’oblio oncologico. Inoltre, entro il 30 giugno è possibile comunicare la volontà di escludere i dati sanitari precedenti al 19 maggio 2020.

L'obiettivo principale è, dunque, quello di rendere più omogenei e funzionali i 20 diversi fascicoli sanitari gestiti dagli enti locali, pur mantenendo l'autonomia di gestione da parte delle Regioni. Sarà cruciale garantire che i fascicoli possano comunicare tra di loro. Nei prossimi mesi, verranno aggiunti automaticamente in tutto il territorio nazionale nuovi tipi di dati, come esami, prescrizioni di farmaci e analisi, arricchendo così uno strumento che attualmente è poco utilizzato sia dai cittadini che dai medici e che presenta profonde differenze regionali.

In vista di ulteriori progressi, si sta lavorando sull'interoperabilità del FSE, consentendo lo scambio transfrontaliero dei dati sanitari tra i Paesi dell'Unione Europea. Questo garantirà, ad esempio, che una ricetta emessa in Italia possa essere utilizzata in tutta Europa.

Entro la fine del 2024, sul Fascicolo Sanitario Elettronico sarà possibile consultare una serie di funzionalità, tra cui il pagamento dei ticket, la scelta e la revoca del medico, le prenotazioni online e la consultazione dei referti di indagini diagnostiche. Questo è stato precisato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l'Innovazione, Alessio Butti, il quale ha anche espresso la convinzione di poter anticipare la data prevista per l'avvio definitivo del Fascicolo, originariamente fissata per il 2026. L'obiettivo è coinvolgere attivamente cittadini e medici in questo processo di implementazione.

Anche l’intervento del ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha sottolineato che il FSE “avrà una ricaduta importante sulla vita quotidiana dei cittadini” e che se si guarda all’Europa, è chiaro il primato dell’Italia rispetto a Francia, Spagna, Germania e Regno Unito, che hanno prodotti tecnologici meno avanzati.
 

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