Il nuovo regime fiscale per i lavoratori impatriati, introdotto con il Dlgs n. 209/2023, non è incompatibile con gli incentivi per il rientro dei ricercatori residenti all'estero disciplinati dal Dl n. 78/2010. Questa importante novità, chiarita dall’Agenzia delle Entrate con la risposta n. 16 del 28 gennaio 2025, apre la strada alla possibilità di cumulo delle due agevolazioni, offrendo un vantaggio significativo a chi ritorna in Italia per esercitare la professione odontoiatrica e l’insegnamento universitario.
Chi può beneficiare della doppia agevolazione?
Il caso che ha portato al chiarimento riguarda un odontoiatra e professore universitario che, dopo oltre un decennio in Spagna tra specializzazioni e docenza, ha deciso di rientrare in Italia nel 2024. Il professionista, che assumerà un incarico accademico in un’università italiana e aprirà partita IVA per svolgere l’attività odontoiatrica, ha chiesto se fosse possibile applicare due regimi fiscali agevolati contemporaneamente:
- il “nuovo regime agevolativo a favore dei lavoratori impatriati” per il reddito da attività odontoiatrica.
- Gli “incentivi per il rientro in Italia di ricercatori residenti all’estero” per il reddito da professore universitario.
L’Agenzia delle Entrate ha confermato che non esiste alcuna norma che impedisca il cumulo dei due benefici, a patto che vengano rispettati i requisiti previsti per entrambi i regimi.
Il “nuovo regime” per i lavoratori impatriati
Dal 1° gennaio 2024, il nuovo regime fiscale per lavoratori impatriati sostituisce il precedente regime speciale (Dlgs n. 147/2015). Il beneficio consiste nella riduzione del 50% dell’imponibile per i redditi da lavoro dipendente e autonomo prodotti in Italia, fino a un massimo di 600.000 euro annui.
L’agevolazione si applica per cinque anni, a condizione che il professionista mantenga la residenza fiscale in Italia per almeno quattro anni. Se il lavoratore ha un figlio minore o ne adotta uno durante il periodo di applicazione del regime, il reddito imponibile scende al 40%.
Un’ulteriore estensione dell’agevolazione è prevista per chi acquista un immobile adibito ad abitazione principale in Italia, con un taglio del 50% del reddito imponibile per tre anni aggiuntivi.
Gli incentivi per il rientro di docenti e ricercatori
I professionisti che rientrano in Italia per insegnare o svolgere attività di ricerca possono accedere a un incentivo ancora più vantaggioso: l’esenzione del 90% del reddito imponibile.
Per beneficiare di questa misura, il docente deve:
- aver svolto attività accademica all’estero per almeno due anni continuativi.
- Trasferire la residenza fiscale in Italia per insegnare o fare ricerca in un ateneo o centro di ricerca pubblico o privato.
Questa agevolazione si applica per sei anni (anno di rientro + cinque successivi) e può essere prorogata in presenza di figli o acquisto di una prima casa.
Doppio vantaggio fiscale per odontoiatri-docenti
Il chiarimento dell’Agenzia delle Entrate è una svolta per i professionisti del settore dentale che svolgono anche attività accademica. Dal 2025 al 2029, l’odontoiatra-professore potrà:
- applicare il nuovo regime agevolato per il reddito derivante dall’attività odontoiatrica (50% di riduzione dell’imponibile).
- Usufruire dell’incentivo per il rientro dei ricercatori per il reddito da docente universitario (90% di riduzione dell’imponibile).
Questa interpretazione normativa rappresenta un’importante opportunità per gli odontoiatri che, dopo un’esperienza all’estero, desiderano tornare in Italia senza rinunciare ai benefici fiscali. L’assenza di una norma ostativa consente di massimizzare i vantaggi, rendendo il nostro Paese più attrattivo per i professionisti altamente qualificati.
Per chi sta valutando il rientro, è fondamentale verificare attentamente i requisiti richiesti e pianificare il trasferimento con attenzione, magari con il supporto di un consulente fiscale esperto.