Datore di lavoro: Novità per il 2024
dottore anziano conversa con due giovani tirocinanti
Esonero Parziale 

Per l'anno 2024 è stata rinnovata la misura dell'esonero parziale dei contributi previdenziali per i lavoratori dipendenti, applicata secondo le seguenti condizioni:

  • Una riduzione del 7% per chi percepisce uno stipendio mensile fino a 1.923 euro;

  • Una riduzione del 6% per chi riceve uno stipendio mensile tra 1.923 euro e 2.692 euro.


Fringe Benefits

Per l'anno 2024, la soglia di esenzione per i fringe benefits, precedentemente stabilita dal TUIR in 258,23 euro, è stata aumentata fino a 1.000 euro. Questo limite viene ulteriormente elevato a 2.000 euro per i lavoratori dipendenti che hanno figli fiscalmente a carico, inclusi figli naturali riconosciuti, adottivi, o affidati.
Entro questi nuovi limiti di esenzione, non concorrono alla formazione del reddito del lavoratore:

  • I valori dei beni forniti e dei servizi offerti ai lavoratori dipendenti;

  • Le somme versate o rimborsate ai lavoratori dai datori di lavoro per il pagamento delle bollette domestiche (acqua, luce, gas), delle spese di affitto per la prima casa, nonché degli interessi sul mutuo della prima casa.

I lavoratori che intendono beneficiare del limite di esenzione aumentato a 2.000 euro devono comunicare al datore di lavoro il proprio diritto a tale esenzione, fornendo il codice fiscale dei figli a carico.


È importante notare che l'applicazione di questa agevolazione per i dipendenti con figli a carico è soggetta all'invio di una specifica comunicazione alle rappresentanze sindacali aziendali, laddove queste siano presenti.

Premi di Risultato

Per l'anno 2024, viene mantenuta la misura introdotta nel 2023 che prevede una riduzione dell'aliquota fiscale dal 10% al 5% sulle somme erogate come premi di risultato, secondo accordi di secondo livello. L'accesso a questo regime fiscale agevolato è condizionato al fatto che il reddito da lavoro dipendente, al netto, per l'anno precedente a quello in cui si riceve il premio non debba essere stato superiore a 80.000 euro.


Congedo Parentale

Nel contesto del congedo parentale, la normativa ha introdotto delle novità. Per i genitori che usufruiscono del congedo parentale in modo alternato, oltre alla già esistente indennità dell'80% della retribuzione per il primo mese di congedo (con un limite massimo di un mese), è stata aumentata l'indennità per i periodi successivi: questa passa dal 30% al 60% della retribuzione, fino al sesto anno di vita del bambino.

Solo per l'anno 2024, l'indennità per il mese successivo al primo sarà pari all'80% della retribuzione, anziché al 60%. Questa misura è valida unicamente per i lavoratori che iniziano il congedo parentale dopo il 31 dicembre 2023, a seguito della conclusione del periodo di congedo di maternità o paternità.


Decontribuzione delle Lavoratrici con Figli (Bonus Mamme Lavoratrici)

Per il periodo 2024-2026, è stato introdotto un esonero completo (100%, equivalente al 9,19% della retribuzione) dei contributi previdenziali per le lavoratrici madri, con alcune specifiche condizioni:

  • L'esonero è limitato a un massimo annuo di 3.000 euro, calcolato su base mensile;

  • È applicabile alle lavoratrici madri di tre o più figli, fino al mese in cui il figlio minore compie 18 anni, purché abbiano un contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato.

Inoltre, in via sperimentale per l'anno 2024, questo esonero viene esteso anche alle lavoratrici madri di due figli, sempre con contratto a tempo indeterminato, fino al mese in cui il figlio più piccolo compie 10 anni. I rapporti di lavoro domestico non sono inclusi in questo beneficio.


Assunzione Vittime di Violenza

Nel periodo 2024-2026, i datori di lavoro privati che assumono donne disoccupate, vittime di violenza e beneficiarie del reddito di libertà, beneficeranno di un completo sgravio dei contributi. Questo esonero si applica dalla data di assunzione e prevede durate diverse a seconda della tipologia contrattuale:

  • Per le assunzioni a tempo determinato, l'esonero ha una durata di 12 mesi;

  • Nel caso di trasformazione del contratto da tempo determinato a tempo indeterminato, lo sgravio contributivo viene esteso a 18 mesi;

  • Per le assunzioni dirette a tempo indeterminato, l'esonero contributivo è previsto per 24 mesi.


Fondo Unico per l'Inclusione delle Persone con Disabilità

A partire dal 1° gennaio 2024, sarà attivo il Fondo unico per l'inclusione delle persone con disabilità, creato con l'intento di garantire un'organizzazione efficace delle strategie di inclusione, accessibilità e supporto per le persone con disabilità.
Il Fondo si impegna a finanziare una serie di iniziative, tra cui:

  • Miglioramento dei servizi di supporto all'autonomia e alla comunicazione per gli studenti con disabilità nelle scuole di ogni ordine e grado;

  • Promozione e l'implementazione di infrastrutture, comprese quelle digitali, per facilitare l'inclusione;

  • Inclusione lavorativa e sportiva;

  • Turismo accessibile a tutti;

  • Progetti specifici per persone con disturbi dello spettro autistico e del neuro-sviluppo;

  • Azioni volte a valorizzare il ruolo sociale ed economico dei caregiver familiari non professionali;

  • Iniziative per promuovere l'inclusione sociale di persone sorde o con problemi di udito.


Modifica Scaglioni ed Aliquote

In seguito all'approvazione del Decreto 216/2023, che attua la riforma fiscale prevista dalla Legge delega, ci sono stati cambiamenti significativi nelle fasce di reddito, nelle aliquote IRPEF e nelle detrazioni fiscali per i contribuenti italiani. A partire dal 1° gennaio 2024, il sistema fiscale prevede la seguente struttura per le aliquote IRPEF, riducendo il numero degli scaglioni a tre:

  • Un'aliquota del 23% per i redditi fino a 28.000 euro;

  • Un'aliquota del 35% per i redditi che vanno da 28.001 euro a 50.000 euro;

  • Un'aliquota del 43% per i redditi superiori a 50.000 euro.

Inoltre, è stata incrementata la detrazione fiscale per i redditi che non superano i 15.000 euro, introducendo un meccanismo di graduazione per assicurare l'accesso al trattamento integrativo.


Agevolazioni Assunzioni

Nel 2024, è confermato un incentivo specifico per l'assunzione di giovani lavoratori sotto i 30 anni, destinato ai datori di lavoro. Questo incentivo prevede un esonero dal versamento dei contributi pari al 50% per un periodo di tre anni, con un limite massimo di 3.000 euro all'anno.
Gli altri bonus assunzioni, quali quelli per i lavoratori sotto i 36 anni, per le donne in condizioni di svantaggio e per le persone beneficiarie del reddito di cittadinanza, che sono scaduti il 31 dicembre 2023, non sono stati rinnovati.


Premio Assunzioni 2024

Nel 2024, con la cessazione degli incentivi previdenziali per gli under 36, dell'esonero contributivo per l'assunzione di donne in situazioni di svantaggio e delle agevolazioni per i beneficiari del reddito di cittadinanza, è stato introdotto un nuovo bonus fiscale per incentivare le assunzioni da parte dei datori di lavoro. Questo bonus è rivolto a:

  • Imprenditori e titolari di reddito d'impresa;

  • Imprese individuali, incluse le imprese familiari e le aziende coniugali;

  • Società di persone e simili, come definite dall'articolo 5 del TUIR;

  • Professionisti e liberi professionisti che esercitano attività autonome.

L'agevolazione consiste in una maggiorazione deducibile del costo del lavoro dei nuovi assunti per la determinazione del reddito d'impresa, specificatamente:

  • Una deduzione del 120% per le assunzioni a tempo indeterminato;

  • Una deduzione del 130% per l'assunzione di lavoratori considerati "svantaggiati".

Le categorie di lavoratori svantaggiati includono:

  • Persone con disabilità;

  • Lavoratori molto svantaggiati ai sensi dell’articolo 2, numero 99) del regolamento (UE) n. 651/2014 e le persone svantaggiate ai sensi dell’articolo 4 della legge n. 381/1991;

  • Giovani che rientrano negli incentivi all'occupazione giovanile;

  • Donne di ogni età con almeno due figli minorenni, vittime di violenza o disoccupate da almeno sei mesi nelle regioni ammissibili ai finanziamenti UE;

  • Ex percettori del reddito di cittadinanza non idonei all'Assegno di inclusione;

  • Minori lavoratori in condizioni familiari difficili;

  • Lavoratori nelle regioni con un PIL pro capite inferiore alla media UE27 o con un tasso di occupazione inferiore alla media nazionale nel 2018.

Per accedere all'agevolazione, i datori di lavoro devono:

  • Aver esercitato l'attività per almeno 365 giorni nel 2023 e mantenere una condizione di normale operatività;

  • Avere nel 2024 un numero di dipendenti a tempo indeterminato superiore a quello del 2023;

  • Aumentare il totale dei dipendenti nel 2024 rispetto alla media del 2023.

L'agevolazione si traduce in una maggiorazione figurativa del 20% o 30% del costo del lavoro, con l'incremento occupazionale calcolato come il minore tra il costo effettivo dei nuovi assunti e l'aumento complessivo del costo del personale evidenziato nel conto economico. Questi incentivi premiano dunque i datori di lavoro che incrementano l'occupazione a tempo indeterminato, soprattutto quando si tratta di assunzioni di persone appartenenti a categorie vulnerabili.

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