COVID-19: effetto sulla stadiazione del cancro orale
Medico tiene in mano una provetta COVID-19

Nonostante sia il sesto cancro più comune al mondo e possa essere fatale, il cancro orale viene spesso diagnosticato in ritardo, in molti casi quando si è già diffuso in altre aree. Questo perché i primi segni possono essere difficili da individuare dal momento che nella fase iniziale, in genere, non è accompagnato da alcun dolore.

Regolari visite odontoiatriche giocano un ruolo cruciale nell’individuazione precoce di questa patologia, migliorando significativamente le prospettive di salute del paziente. Alcune ricerche hanno evidenziato che, quando il cancro orale viene rilevato in una fase iniziale, la probabilità di sopravvivenza a cinque anni si attesta attorno all’80%. Al contrario, nei casi in cui la diagnosi avviene in una fase più avanzata, il tasso di sopravvivenza può variare tra il 30% e il 50%, a seconda di quanto tardivamente la malattia viene scoperta.

La pandemia da COVID-19 ha avuto un impatto sulla stadiazione e sul trattamento del cancro orale perché ha portato ad una riduzione dell’accesso ai servizi di screening del cancro orale, con il conseguente rischio di diagnosticare un numero elevato di tumori solo in fase avanzata. 
 

Ricerca

Utilizzando i dati presenti nel database dei tumori della testa e del collo di un ospedale universitario di Londra, i ricercatori hanno confrontato i casi di cancro orale e le loro fasi durante il picco della pandemia (Marzo 2020-2021) con il periodo precedente (Marzo 2019-2020). 
Dall’analisi è emersa una leggera, ma non significativa, tendenza verso stadi più avanzati di cancro orale durante il periodo pandemico, evidenziando una riduzione nell’accesso agli screening e un aumento delle presentazioni di emergenza.

 

Risultati

In totale, sono stati diagnosticati 25 casi di cancro orale nel gruppo pre-COVID-19, rispetto ai 26 nella coorte COVID-19. Le segnalazioni da parte dei dentisti hanno rappresentato il 30% dei casi di cancro orale confermati nella classe COVID-19 rispetto al 48% dell’anno precedente. Nella coorte COVID-19 sono stati osservati tassi più elevati di stadiazione complessiva del TNM (tumore, linfonodo, metastasi) al livello 4 o superiore, pari al 68% rispetto al 48% dell’anno precedente.
 

Conclusione

Dalla ricerca sono state osservate differenze marginali non statisticamente significative nel peggioramento degli stadi di presentazione del cancro orale nel primo anno della pandemia di COVID-19. Studi a lungo termine sugli esiti di coloro a cui è stato diagnosticato il cancro orale durante la pandemia a livello regionale e nazionale faciliterebbero un'analisi più approfondita riguardo l'impatto della pandemia sulla diagnosi e la stadiazione del cancro.

 

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