CCNL Studi Professionali: firmata ipotesi di contratto
aso sorride al fotografo, sullo sfondo il dentista opera

La recente firma dell'ipotesi di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per i dipendenti degli studi e delle attività professionali, scaduto nel 2018, ha segnato un momento importante per circa 600.000 lavoratori in Italia, in particolare per coloro che operano negli studi odontoiatrici. Questo accordo, raggiunto il 16 febbraio 2024 tra Confprofessioni e le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, introduce significative novità per il settore, tra cui un aumento salariale e la ridefinizione delle mansioni professionali, suscitando però anche alcune controversie.

Il nuovo CCNL, che avrà validità per il triennio 2024-2027, prevede un incremento medio della retribuzione di 215 euro mensili per gli Assistenti di Studio Odontoiatrico (ASO), che ora vengono inquadrati al terzo livello contrattuale, una promozione rispetto al precedente inquadramento al quarto livello. 
In aggiunta agli aumenti salariali, l'accordo prevede anche la corresponsione di somme una tantum, distribuite in due tranche nel maggio 2024 e maggio 2025, e quattro tranche di erogazione di importo variabile legate al livello contrattuale dei lavoratori, stabilendo così un percorso graduale di adeguamento economico.

Una delle novità più significative riguarda la definizione della figura del Collaboratore di Studio Odontoiatrico (CSO), un nuovo ruolo professionale destinato a supportare l'odontoiatra nelle attività di studio, il cui profilo è stato però oggetto di critiche da parte del Sindacato Italiano Assistenti Studio Odontoiatrico (SIASO). Secondo Fulvia Magenga, segretario generale del SIASO, la descrizione delle mansioni del CSO è troppo generica, rischiando di sovrapporsi inutilmente a quelle degli ASO e di creare confusione piuttosto che chiarezza nel settore.
Il SIASO esprime preoccupazione per il rischio che la figura del CSO possa essere utilizzata per svolgere mansioni che dovrebbero essere prerogativa degli ASO, ma con una qualifica inferiore e, di conseguenza, una retribuzione minore. Tale situazione potrebbe non solo danneggiare i lavoratori ma anche i titolari degli studi odontoiatrici, pagando una figura professionale a un livello superiore per mansioni che potrebbero essere affidate a personale meno specializzato.

Il sindacato, infatti, si dice pronto a intraprendere azioni legali e manifestazioni pubbliche per difendere i diritti degli ASO e sensibilizzare l'opinione pubblica sulla questione, sottolineando l'importanza di una distinzione chiara tra le diverse figure professionali all'interno degli studi odontoiatrici.
 

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