Aiop Photoshow

La fotografia di Laboratorio, dallo Smartphone alla Reflex - Tips & Tricks

 

La documentazione dei casi clinici è diventata oggi una pratica comune, sempre più spesso infatti, nel moderno laboratorio odontotecnico, ci viene richiesto di documentare i passaggi tecnici della costruzione dei manufatti protesici.

Fig. 1

La documentazione fotografica in laboratorio può essere una pratica semplicissima se l’odontotecnico è attrezzato con una postazione adeguata e “pronta all’uso”, infatti documentare le varie fasi di un lavoro durante la giornata caotica in laboratorio non è sempre un’impresa facile, ma con la giusta attrezzatura e il giusto set-up, può diventare sicuramente una cosa piacevole. In questo articolo, descriverò quella che è l’attrezzatura necessaria per ottenere un piccolo studio fotografico per la documentazione dei lavori, la differenza tra i vari tipi di illuminazione, quando è necessario utilizzare una Reflex e quando invece è possibile utilizzare uno Smartphone per una comunicazione più immediata ed efficace con lo studio dentistico.

La fotografia “odontotecnica” è molto simile per tipologia alla fotografia Still Life, una tecnica fotografica che consiste nel disporre oggetti inanimati su sfondi artificiali o superfici naturali in modo da creare giochi di forme e luci, è una tecnica abbastanza semplice se paragonata ad altri tipi di fotografia in quanto le variabili in gioco sono decisamente poche, rispetto ad esempio alla fotografia di paesaggio, dove le condizioni luminose e il punto di ripresa giocano un ruolo fondamentale per una buona riuscita dello scatto, oppure rispetto alla fotografia sportiva in cui cogliere l’attimo è determinante. (foto 2)

Fig. 2

Quando documentiamo un lavoro in laboratorio abbiamo il grosso vantaggio di avere il “soggetto” fermo, avendo tutto il tempo di impostare la giusta inquadratura e il giusto set-up delle luci, inoltre le impostazioni della macchina fotografica rimarranno fisse, avendo sempre le stesse condizioni luminose, diventa quindi un tipo di fotografia ripetibile, il che ci avvantaggia decisamente poiché una volta regolate le luci/flash non dobbiamo più preoccuparci di nulla se non di premere il pulsante di scatto. Il nostro obiettivo è quello di creare una documentazione che metta in risalto le caratteristiche del nostro lavoro creando un’immagine descrittiva che sia gradevole da vedere, oppure creare una foto artistica che lasci spazio all’immaginazione, in grado di suscitare un certo interesse in chi guarda la foto. (foto 3)

Fig 3

Il fatto di avere una fotografia con le luci e l’inquadratura corrette ci permette di limitare al minimo gli interventi di post produzione al computer, cosa che ci farà risparmiare tantissimo tempo nella fase di utilizzo delle nostre foto, come ad esempio quando utilizziamo le foto per una presentazione, importandole dentro ad un Keynote o un PowerPoint.

Attrezzatura necessaria: fotocamera, lenti, sistema d’illuminazione

L’attrezzatura è la stessa che si utilizza per la normale fotografia odontoiatrica, quindi una reflex DSLR, una lente Macro con una lunghezza focale di 100mm e un sistema di illuminazione flash. (foto 4)

Fig 4

Alternativamente le foto in laboratorio possono essere realizzate anche con uno Smartphone a patto di utilizzare un sistema di illuminazione adeguato, come la Smile lite MDP.

Fig 5

La comodità di utilizzare una reflex è proprio quella di avere un sistema in cui le componenti (corpo macchina, lenti e flash) sono intercambiabili fra di loro, questo permette di avere un sistema fotografico di qualità professionale e sempre aggiornato con i tempi, in quanto, mentre le lenti e il flash si possono utilizzare per anni se correttamente utilizzati e conservati, il corpo macchina è quello che subisce un vero e proprio decadimento con il passare del tempo, in quanto è la componente con la maggior quantità di tecnologia all’interno e quindi quella maggiormente soggetta all’invecchiamento “digitale”. Le Reflex sono per alcuni aspetti, tuttora le migliori macchine per quanto concerne la qualità dell’immagine finale, la velocità operativa nello scatto e nella messa a fuoco, ovviamente il punto di debole è l’ingombro e il peso del sistema reflex. Una qualsiasi macchina reflex con lente e sistema flash (anche tra quelle più leggere), è comunque una macchina pesante che non può essere paragonata ad una compatta digitale. In commercio troviamo diversi tipi di fotocamere compatte, le più celebri sono le “point-andshoot”, che consentono principalmente di puntare il soggetto e scattare senza troppi pensieri, ma non sono assolutamente adatte al nostro tipo di fotografia. Altri tipi di fotocamere, come le Bridge o le Mirrorless, sono macchine fotografiche un po’ più avanzate rispetto alle “point and shoot” con caratteristiche tecniche interessanti: le prime hanno ottiche intercambiabili in stile Reflex (anche se senza specchio e mirino ottico), le seconde invece sono dotate di zoom di grande portata in grado di coprire varie lunghezze focali (normale, grandangolo, teleobiettivo) senza cambiare obiettivi. Quest’ultime sono poco indicate per la fotografia “dentale” in quanto non sono nate con lenti specifiche Macro ed inoltre difficilmente si avrà la possibilità di montare un sistema flash dedicato, mentre le Mirrorless stanno prendendo sempre più piede in quanto si ha la possibilità di montare grazie a degli anelli adattatori le stesse lenti che utilizziamo sulle Reflex, quindi anche lenti Macro dedicate, e, a seconda del modello scelto, anche un sistema flash dedicato, rappresentando quindi una valida alternativa e permettendo di avere una grande qualità d’immagine con un notevole risparmio di peso. (foto 6)

Fig 6

La sala posa in laboratorio

 

La foto dei manufatti in laboratorio ha lo scopo di rendere visibile un prodotto o un servizio proposto, non solo a scopo puramente estetico. Essa deve rispondere quindi alle esigenze di comunicazione dei nostri clienti o del nostro laboratorio, per una maggiore praticità è quindi opportuno avere uno spazio dedicato (sala posa) all’interno del laboratorio dove effettuare le fotografie dei nostri manufatti, in quanto in queste foto tutto deve essere perfetto, gradevole, possibilmente senza difetti e una documentazione chiara e “pulita” è possibile ottenerla solo con una ripetibilità dei risultati, quindi con una postazione dedicata in cui noi dobbiamo solo preoccuparci di cercare la miglior inquadratura possibile che metta in risalto al meglio il dettaglio o la visione d’insieme dei nostri manufatti. Per produrre una buona fotografia di Laboratorio è indispensabile stabilire prima qual’è il risultato voluto dall’immagine, per studiare l’inquadratura, il contrasto luminoso e la giusta illuminazione, questo determinerà anche la scelta dell’attrezzatura da utilizzare. La nostra sala posa avrà quindi dimensioni contenute, in quanto solitamente dovremo fotografare modelli o al massimo un articolatore, quindi un piano di lavoro di circa 50 cm di larghezza sarà più che sufficiente. (foto 7)

Fig 7

La scelta del tipo di fondo su cui appoggiare gli oggetti è di fondamentale importanza e determina la buona riuscita di una foto, i fondali che io prediligo sono di tipo più neutro possibile, quindi nero o bianco che, oltre a facilitare la leggibilità del soggetto, rendono anche agevole lo scontorno digitale quando importerò poi le mie foto all’interno di una presentazione (Keynote o PowerPoint) a favore della pulizia visiva della mia presentazione. Il fondale deve essere di tipo continuo, cioè non deve presentare nessuno stacco visibile tra il primo piano e il fondo dell’inquadratura, per ottenere questo, basta curvare il fondale verso l’altodietro al nostro soggetto. Nel caso venga utilizzato un fondale bianco, per evitare che il soggetto proietti fastidiose ombre sul fondo utilizzo come fondale una lastra di PVC opalino illuminata da dietro con una lampada flash di potenza adeguata, oppure un tavolo luminoso: le ombre saranno così completamente annullate dalla luce bianca del fondo. L’utilizzo di un fondo di colore nero, concentra l’attenzione dell’osservatore sul soggetto, ne mette in risalto i colori e ne facilita lo scontorno digitale, bisogna però far attenzione a non far sparire i bordi dell’oggetto nel fondale. Per costruire un fondale nero che assorba veramente la luce si possono utilizzare delle stoffe di velluto oppure dei fogli adesivi di moquette nera. Questi ultimi, grazie alla loro trama di superficie garantiscono il giusto assorbimento della luce e minimizzano le ombre. In questo caso, non è necessaria nessuna luce supplementare, ma solo una adeguata distanza tra il soggetto e il fondo stesso, in modo che quest’ultimo non venga colpito dalle luci che illuminano il soggetto. Intorno al nostro tavolo, avremo una serie di luci artificiali, indispensabili perché ci permettono di controllare appieno l’illuminazione e offrono la possibilità di standardizzare il processo di scatto con una qualità costante e prevedibile. La mia scelta è quella di utilizzare lampade di tipo Flash che emettono un rapido lampo luminoso e sono alimentate da corrente continua, eliminando quindi la necessità del cambio delle batterie. In commercio troviamo due tipi di flash, i monotorcia (scelta consigliata) che sono compatti e includono in un sol corpo i condensatori e la lampada luminosa, questi si possono trovare a prezzi ragionevoli sui siti di e-commerce oppure i generatori con le torce che hanno i condensatori separati dalle torce e trasmettono l’impulso energetico a queste tramite cavi dedicati, generalmente indicati per un utilizzo più professionale. I flash dispongono di una vasta gamma di accessori per modellare il fascio luminoso, ciò rende possibile qualsiasi tecnica di illuminazione in studio, la temperatura cromatica è di 5500K e grazie anche alla loro luce costante, consente un’ottima riproduzione dei colori, argomento che a noi interessa molto. (foto 8)

Fig 8

 

Tipi di illuminazione (luce diretta vs luce diffusa)

 

Negli ultimi anni, grazie soprattutto all’avvento dei social network come Facebook, si sono moltiplicati i gruppi e le immagini strettamente legate al mondo dentale e la fotografia dei nostri manufatti ha fatto enormi progressi ed essendo un mezzo di comunicazione visiva è di fondamentale importanza riuscire a suscitare interesse ed emozioni nell’osservatore finale. Lo stesso lavoro o la stessa bocca, fotografata con fonti luminose differenti darà risultati completamenti differenti e non c’è una foto giusta o una foto sbagliata, sono soltanto dei modi diversi di modellare il fascio luminoso. Un tipo di illuminazione molto utilizzata è quella derivata dall’utilizzo di softbox o ombrelli, perché produce ombre morbide, descrive bene i soggetti, illumina uniformemente, satura i colori e crea riflessi gradevoli e molto ampi sulle superfici lucide come le ceramiche dentali. Questo produce delle immagini molto gradevoli e si adatta molto bene alle fotografie dei modelli, delle cerature e delle parti metalliche, come abutment o corone, mentre non è indicata se voglio mostrare quelli che sono gli effetti interni di una stratificazione in ceramica o in composito poiché avrò bisogno di una luce che sia in grado di penetrare attraverso la superficie e che generi riflessi il più piccoli possibile, come quelli di una luce diretta senza sistemi di diffusione. Ultimamente però, si è un po' abusato di questa luce diffusa. Infatti, proprio perché questa luce è adatta alla maggior parte delle situazioni, essa è diventata, insieme alla luce avvolgente dei cubi di luce, il salvagente per tutti coloro che non sanno che tipo d’illuminazione utilizzare. Se è vero quindi che l’illuminazione prodotta da un softbox non è quasi mai sbagliata è anche vero che se non usata con criterio produce immagini banali. La luce diretta è prodotta da un flash privo di filtri, produce delle ombre nitide, mette in risalto le forme, ma alle volte può produrre dei riflessi fastidiosi, quindi è da utilizzarsi in condizioni Anche la direzione della luce assume un ruolo fondamentale nella tecnica d’illuminazione e a tal riguardo non ci sono delle vere e proprie regole, in quanto se è vero che un tipo di illuminazione che possiamo definire di base, utilizza due flash a 45° di fronte al soggetto, è altrettanto vero che modificando la direzione di provenienza, otterrò una miriade di effetti diversi, con ombre più o meno marcate. E qui solo l’occhio di chi ha prodotto il manufatto, potrà suggerirci quella che meglio si addice per fotografare quel determinato particolare. Alle volte infatti basta cambiare la direzione della fonte luminosa di pochi gradi per ottenere risultati sorprendenti e a tal proposito occorre ricordare che è sempre meglio che sia l’autore del lavoro a scattare poi le fotografie, proprio perché solo lui sa quelle che sono le caratteristiche che con la foto vuole esaltare. (foto 9)

Fig 9

Decisamente più semplice è l’utilizzo delle tende di luce, oggi disponibili a poco prezzo sui siti di e-commerce, questa tecnica descrive bene il soggetto producendo un’illuminazione omogenea con ombre morbide e tenui. Inoltre, consente un’ottima riproduzione dei colori e la possibilità di controllare i riflessi generati dalle superfici riflettenti. Ne esistono in commercio varie tipologie con varie dimensioni, per il nostro scopo sono sufficienti quelle da 30/40 cm di lato. In questo caso le lampade posizionate all’esterno, produrranno un’illuminazione diffusa molto simile a quella prodotta dai softbox, ma con una minore possibilità di regolare la direzione del flusso luminoso, riducendo quindi le possibilità “artistiche” dei nostri scatti, ma garantendo una costante riproducibilità dei risultati. (foto 10)

Fig 10

Reflex VS Smartphone (limiti e benefici)

 

Con i progressi che ci sono stati negli ultimi anni nei sistemi fotografici degli apparati telefonici, possiamo tranquillamente affermare che alternativamente all’utilizzo di un sistema reflex è possibile utilizzare per una documentazione in laboratorio, uno smartphone. Questa affermazione, che farà impallidire gli appassionati di fotografia dentale, oggi è una realtà. Ovviamente dipende sempre da quello che è l’utilizzo finale delle mie fotografie, in quanto la qualità non può essere paragonata a quella di una reflex professionale, ma per un utilizzo come semplice strumento di comunicazione studio - laboratorio, è più che sufficiente. Se il mio scopo è quello di documentare un caso clinico per poi utilizzare le foto per una presentazione o per una pubblicazione, allora la scelta obbligata è quella di utilizzare una Reflex, dove, una volta settata correttamente, ho la possibilità di tirare fuori il meglio da ogni singolo scatto, con una qualità d’immagine impensabile per uno Smartphone. Questa premessa è per far capire che non esiste la soluzione perfetta, una Reflex sicuramente primeggia in un confronto con uno Smartphone in primis per la lente utilizzata, nel quale generalmente troviamo una lente grandangolare in cui tramite software posso attivare la funzione Macro, mentre in una reflex andrò ad usare una lente Macro dedicata. Anche il sensore non è minimamente paragonabile, alcuni anni fa, nel mondo dei computer, più il processore era veloce e più il computer era considerato migliore, anche oggi, l'industria dei telefoni multimediali afferma che più sono i Mega Pixel del sensore e migliori sono le foto che si possono ottenere, ma questa affermazione non è del tutto corretta: per fare una buona foto serve soprattutto un buon obiettivo. (foto 11)

Fig 11

I sensori delle fotocamere reflex (a parità di numero di pixel sono circa 25 volte più grandi di quelli degli smartphone), generano foto dai colori fedeli anche con poca luce poiché il loro sensore contiene fotodiodi sensibili più grandi, che catturano più luce e creano immagini migliori rispetto a quello che è possibile ottenere con un cellulare. Possiamo quindi affermare che le fotocamere reflex primeggiano, rispetto allo smartphone, in tutto tranne che nella tascabilità. Lo Smartphone Photography trova applicazione nel laboratorio o nello studio dentistico come forma di comunicazione easy e immediata, scatto la foto e posso immediatamente inviarla tramite email o servizio di messaggistica istantanea al destinatario, ma ho necessita di usare un sistema di illuminazione adeguato, il flash dello smartphone non è assolutamente indicato poiché non mi permette minimamente di gestire la luce. La fotografia con lo smartphone si sposa molto bene con le “tende di luce”, in quanto sfruttando una illuminazione diffusa a luce continua, permette di ottenere risultati eccellenti nella documentazione di laboratorio, ma non è assolutamente utilizzabile per esempio per la fotografia intraorale. Esistono però sistemi di illuminazione dedicati, specifici per la fotografia dentale, con cui si ottengono ottimi risultati permettendo una chiara e rapida comunicazione tra i membri del team di lavoro. Bisogna solo prestare attenzione al sistema utilizzato per l’invio di queste foto, in quanto i servizi di messaggistica (Whatsapp e simili) spesso comprimono molto le immagini, creando foto che appaiono belle sullo schermo di un cellulare ma di bassa qualità sullo schermo di un computer, e sempre meglio quindi utilizzare la mail o servizi Cloud come per esempio Dropbox o Google Drive. Si può affermare quindi che la reflex è lo strumento ideale per la documentazione di alta qualità dei nostri manufatti protesici, con il giusto set-up ci darà immagini nitide e dettagliate permettendoci allo stesso tempo di gestire la luce al meglio, è come un’auto di F1 con un potenziale pazzesco; ma che se usata in città, ne rimarcherebbe i limiti. Lo smartphone (se attrezzato con la giusta illuminazione) per contro ci garantisce una fotografia pratica e veloce, è come un’utilitaria che si destreggia alla grande nell’uso di tutti i giorni, ma che faticherebbe in pista. Anche dal lato economico non c’è tutta questa differenza, se consideriamo che un cellulare con una fotocamera di qualità costa circa 8-900€ a cui vanno aggiunti 500€ di sistema d’illuminazione, non siamo così distanti dall’acquisto di un sistema Reflex professionale. Se spendete 800€ per l’acquisto di uno Smartphone e non vi piacciono le fotografie che fa, non avete sbagliato smartphone… ma avete semplicemente sbagliato reparto, riprovate con quello fotografico!

Eventi
Materiale informativo
Non ci sono materiali per questa news.
Video
Non ci sono video per questa news.
Altro da questa azienda
Nessuna informazione.