Sedazione cosciente: miglior approccio per paziente con disabilità intellettiva
bambina disabile utilizza ipad

La sedazione cosciente attraverso l'inalazione di protossido di azoto e ossigeno è una pratica meno diffusa in Italia tra i dentisti rispetto ai loro omologhi nel Regno Unito e negli Stati Uniti, tuttavia, sta gradualmente guadagnando popolarità per la sua efficacia nel trattamento di pazienti con ansia. Una revisione sistematica notevole in questo campo, condotta dall'Universitat Internacional de Catalunya a Barcellona qualche anno fa, è stata pubblicata sul Journal of Dental Anesthesia and Pain Medicine. Questo studio aveva l'obiettivo di valutare il tasso di successo della sedazione cosciente in ambito odontoiatrico attraverso l'analisi di studi randomizzati controllati, riconosciuti come le fonti più affidabili di evidenza scientifica. Dopo un'attenta selezione, 19 studi sono stati inclusi in una metanalisi, offrendo dati significativi sull'efficacia di questa tecnica.

La metanalisi ha evidenziato un tasso di successo complessivo del 94,9% per la sedazione cosciente utilizzando protossido di azoto e ossigeno, rivelando però una marcata differenza tra adulti e bambini. Per gli adulti, l'efficacia ha raggiunto il 99,9%, mentre per i bambini è scesa al 91,9%. Questi risultati indicano comunque livelli di efficacia molto alti, suggerendo che la sedazione cosciente rappresenta un'opzione valida per gli odontoiatri. È importante notare che, in tutti gli studi analizzati, la concentrazione di protossido di azoto non ha mai superato il 50% della miscela inalata, in linea con le indicazioni dell'American Society of Anesthesiologists che considera le concentrazioni al di sotto del 50% come sedazione leggera.

Gli autori della revisione hanno sottolineato l'importanza della selezione accurata dei pazienti per la sedazione, notando che l'efficacia si riduce significativamente in presenza di elevati livelli di ansia o paura. Tra le cause di insuccesso della sedazione, sono stati menzionati anche possibili effetti collaterali come il vomito o la difficoltà di comunicazione durante la procedura, una sedazione eccessiva, o l'uso improprio di tecniche di anestesia locale. Gli autori hanno concluso che, benché la sedazione con protossido di azoto e ossigeno sia generalmente efficace, esiste una minoranza di pazienti per i quali questa tecnica non è adeguata, suggerendo in tali casi l'opzione di sedazioni più profonde o l'anestesia generale.


Fonte: JDAPM


 

Un recente articolo pubblicato sull'International Journal of Environmental Research and Public Health da ricercatori dell'Università di Milano ha esplorato la sedazione cosciente nel contesto della cura odontoiatrica per pazienti con disabilità intellettiva, una questione particolarmente complessa per i professionisti del settore. Questi pazienti spesso trovano difficile comunicare efficacemente con il personale medico, possono rifiutare il trattamento a causa delle loro limitazioni cognitive e tendono a sperimentare elevati livelli di ansia di fronte a esami e procedure mediche. Tradizionalmente, l'anestesia generale è stata la soluzione prevalente per trattare pazienti con disabilità intellettiva, ma questo approccio porta con sé notevoli rischi di morbilità e disagio per i pazienti e le loro famiglie, oltre a rappresentare un onere economico significativo. Queste considerazioni suggeriscono la necessità di limitare l'uso dell'anestesia generale a casi in cui non sono applicabili alternative meno invasive.

Gli autori dell'Università di Milano hanno condotto una revisione sistematica e una metanalisi basata su 14 studi, trovando una notevole varietà sia nei farmaci analizzati sia nelle modalità di somministrazione. Hanno valutato il tasso di successo e la prevalenza degli effetti collaterali per determinare l'efficacia generale di ciascun trattamento. La combinazione di protossido di azoto e ossigeno si è distinta, ottenendo i risultati migliori: nove studi su quattordici hanno indicato un tasso di successo dell'80% o superiore. Tuttavia, la gamma degli effetti collaterali, esaminata in sei studi, è risultata molto ampia, variando dal 3% al 40%. Le benzodiazepine, somministrate attraverso vie enterale o parenterale, hanno dimostrato un'efficacia simile, ma gli autori hanno concluso che il protossido di azoto rappresenta l'opzione preferibile per la sedazione cosciente in pazienti con disabilità intellettiva che necessitano di cure odontoiatriche, grazie alla sua maggiore sicurezza e tollerabilità.


Fonte: MDPI

 

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