Scelta dei siliconi per le impronte dentali
siliconi in fase di lavorazione

Nella selezione del materiale per le impronte dentali, l'obiettivo primario è ottenere risultati precisi e accurati, garantendo contemporaneamente stabilità dimensionale e resistenza agli strappi. Sul mercato sono disponibili diverse opzioni, ognuna progettata per soddisfare specifiche esigenze professionali. Gli idrocolloidi risultano ideali per le impronte preliminari, mentre gli elastomeri rappresentano la scelta preferita per le impronte definitive o situazioni che richiedono un'elevata precisione. Tra gli elastomeri, si distinguono i siliconi per condensazione e i siliconi per addizione, ciascuno dotato di caratteristiche distintive.

I siliconi per condensazione, conosciuti anche come siliconi di prima generazione o polidimetilsilossani, furono sviluppati negli anni '50. Questi materiali sono composti da un polimero siliconico, che si compatta attraverso l'aggiunta di ossidi metallici e polvere di silice. La reazione di indurimento del silicone avviene a temperatura ambiente e richiede l'uso di un attivatore, disponibile sia in forma di pasta che liquido. Questo attivatore viene amalgamato manualmente al silicone per avviare la reazione.

Siliconi per Condensazione

I siliconi per condensazione, noti anche come siliconi di prima generazione, presentano caratteristiche distintive che definiscono i loro vantaggi e svantaggi nell'ambito odontoiatrico. Tra i principali benefici di questi siliconi figura il loro tempo di miscelazione ridotto, il quale varia in relazione alla temperatura: si accelera con l'aumentare del calore e rallenta in condizioni più fredde. Tale peculiarità, sebbene vantaggiosa, richiede abilità da parte del dentista per massimizzarne l'utilità, poiché la manipolazione accurata del materiale implica un rispetto preciso dei tempi.

Sul versante delle proprietà meccaniche, i siliconi per condensazione eccellono nell'elasticità, riducendo il rischio di deformazioni durante la creazione delle impronte. Inoltre, risultano economici e versatili, adatti sia per protesi fisse che mobili. La loro natura idrofoba costituisce un ulteriore punto di forza, resistendo all'umidità e prevenendo problemi legati all'assorbimento o alla contrazione.

Tuttavia, questi siliconi non sono privi di svantaggi. La loro stabilità dimensionale non è paragonabile a quella dei siliconi per addizione, principalmente a causa della contrazione che avviene durante la liberazione delle molecole di alcol, un sottoprodotto della reazione di condensazione. Inoltre, la loro non adesività può limitarne l'uso in certe applicazioni.

Infine, l'idrofobia dei siliconi per condensazione può diventare uno svantaggio in presenza di fluidi come sangue o saliva, aumentando il rischio di impronte incomplete o con bolle. Per ovviare a questo problema, è fondamentale lavorare su un campo pulito e procedere velocemente alla realizzazione del modello in gesso, idealmente entro 20 minuti dall'impronta.

Siliconi per Addizione

I siliconi per addizione, noti anche come polivinilsilossani o siliconi di seconda generazione, rappresentano un'evoluzione dei materiali per impronte dentali, sviluppata all'inizio degli anni '80. Questi elastomeri si distinguono per il loro processo di formazione del polimero, che avviene attraverso una reazione di addizione. In questa reazione, si verifica un collegamento incrociato (cross-link) tra i gruppi vinilici del polimero e i gruppi silanici, attivati da un catalizzatore a base di acido cloroplatinico.

Questa innovativa composizione chimica conferisce ai siliconi per addizione proprietà uniche e migliorative rispetto ai siliconi per condensazione, rendendoli particolarmente adatti per applicazioni odontoiatriche che richiedono una maggiore precisione e stabilità.

Un aspetto fondamentale dei siliconi per addizione è la loro capacità di mantenere una stabilità dimensionale eccezionale, poiché non generano sottoprodotti durante la reazione. Questo li rende superiori ai siliconi di prima generazione in termini di precisione e affidabilità dell'impronta.

Uno dei loro principali vantaggi è il processo di miscelazione semplificato, reso possibile grazie all'uso di sistemi di miscelazione automatica o cartucce automiscelanti. Questo non solo assicura un prodotto omogeneo e privo di bolle, ma elimina anche le preoccupazioni relative alle tempistiche di miscelazione.

I polivinilsilossani si distinguono inoltre per il loro eccezionale recupero elastico e per il comportamento tissotropico, che li rende più fluidi sotto pressione. Queste proprietà consentono di ottenere impronte di alta precisione. In aggiunta, la recente introduzione di varianti con una migliorata bagnabilità ha aumentato ulteriormente la loro efficacia, mantenendo al contempo la resistenza all'imbibizione e alla sineresi.

Tuttavia, l'uso dei siliconi per addizione richiede una manipolazione attenta. La loro principale limitazione è legata alla sensibilità del catalizzatore alle sostanze contenenti zolfo, come quelle presenti in alcuni tipi di guanti in lattice, che potrebbero inibire la reazione di polimerizzazione. In aggiunta, potrebbero sorgere problemi di interazione con altri prodotti odontoiatrici, come i liquidi astringenti a base di solfato di alluminio.

Nonostante queste considerazioni, i siliconi per addizione rimangono un'opzione eccellente per ottenere impronte dentali di alta qualità. È fondamentale utilizzarli con consapevolezza e gestione accurata, comprendendo appieno le loro specifiche proprietà e limitazioni. Solo così si potranno sfruttare al massimo i loro vantaggi, garantendo risultati ottimali nell'ambito odontoiatrico.

 

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