Non “se”, ma “quando”: la tecnologia cambia la professione
intelligenza artificiale

Come la tecnologia digitale costringerà tre dentisti su quattro a cambiare le proprie abitudini entro il 2030

I pazienti vogliono la telemedicina. [...] L’intelligenza artificiale non sostituirà il medico, la sua empatia e la sua esperienza… ma i medici che usano l’intelligenza artificiale sostituiranno quelli che non la usano”. Parola del Dott. Sergio Pillon, membro del gruppo di lavoro Tecnologie innovative per il contrasto al Coronavirus dell’Istituto superiore di sanità. Per via del COVID, la svolta digitale ha ormai preso velocità all’interno della comunità medica.

Una spinta condizionata dalla volontà dei pazienti, che sono poi gli italiani che vivono la quotidianità del nostro paese. Secondo un rapporto TIM-Censis della fine del 2020, il 75% della popolazione ha utilizzato Internet con regolarità durante l’ultima pandemia. La maggior parte della popolazione ha realizzato che soluzioni digitali e servizi online rappresentano un supporto fondamentale al loro benessere.

In tale scenario, c’è un nuovo modo di vedere la relazione medico-paziente dal punto di vista extra-clinico: la Digital Patient Experience trasforma il rapporto dello studio con i suoi clienti. Una svolta della quale non c’è solo bisogno, ma che è ormai in pieno svolgimento. Una svolta che aumenta il valore dell’esperienza lato paziente, ma che di fatto semplifica le dinamiche interne allo studio.

L’ascesa del digitale nel campo medico

L’impatto del digitale sul settore sanitario è una conversazione già in corso: secondo i dati raccolti dal Politecnico di Milano, il 57% dei medici specialisti e il 50% dei medici di medicina generale sono convinti che le “terapie digitali” avranno un impatto rilevante sul sistema sanitario nei prossimi cinque anni.

Con le sue migliorie tecnologiche, la Digital Patient Experience può essere inquadrata in quest’ambito di cambiamento.

Nella sua prima fase, la Digital Patient Experience incide sulla relazione medico-paziente, agevolandola da entrambe le parti. Si parte da una semplice ricerca del dottore su Google fino ad arrivare al Check-In del paziente in studio, passando per altre funzionalità interessanti per lo studio: la prenotazione online e il pagamento anticipato della prima visita, nonché la condivisione sicura e paperless dei documenti.

Nella sua seconda fase, invece, la Digital Patient Experience segue il percorso dopo la prima visita. Lo studio cerca di proseguire la relazione con il paziente tramite un possibile piano di cura, proposto sotto forma di preventivo.

Da qui, il digitale agevola le possibilità che la relazione tra studio e paziente continui, offrendo anche strumenti di Telemedicina (es. la Videovisita).

Una “bussola digitale” per orientarsi nel domani

La trasformazione digitale ci permette di prepararci in anticipo e migliorare l’efficienza della nostra attività. Il digitale non è solo una priorità individuale, ma collettiva: la Commissione Europea ha già menzionato il progetto del “Digital Compass”, che prevede come tre aziende su quattro dovrebbero utilizzare servizi di cloud computing, big data e intelligenza artificiale entro il 2030.

Quella che viene descritta come “bussola digitale” può (e deve) diventare una stella polare anche nell’orientamento dello studio sul da farsi. AlfaDocs offre un solido aiuto in questa trasformazione, con servizi e funzionalità che semplificano la vita dello studio nell’ambito della svolta digitale.

 

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