Nel 2024 taglio delle pensioni ai medici, indetto lo sciopero
medici con braccia incrociate
La manovra finanziaria prevede il taglio delle pensioni per i medici: indetto uno sciopero per il 5 dicembre. 

 

Il sindacato Anaao-Assomed (sindacato dei medici dirigenti del Ssn), attraverso il suo segretario Pierino Di Silverio nella sua audizione alla Camera presso le commissioni riunite Bilancio di Senato e Camera, in merito all’attività conoscitiva preliminare all’esame del disegno di legge di Bilancio afferma: «Avevamo chiesto l’abolizione del tetto di spesa sul personale, ormai ancestrale e neanche una parola. La manovra è deludente per noi come professionisti, gli anni di una sindemia non hanno insegnato nulla. Sul professionista si investe, 4mila medici dirigenti del Ssn sono andati via nel 2023. C’è un tempesta perfetta che svuoterà gli ospedali, c’è un problema sociale perché non esiste più universalità della cure. Chiediamo il ritiro della norma sul taglio delle pensioni dei medici». Il sindacato Anaao-Assomed insieme al Cimo-Fesmed ha indetto lo sciopero dei medici per il 5 dicembre.

Fnomceo: cancellare la norma sulle pensioni
Il segretario Fnomceo Roberto Monaco, dichiara: «si aspetta la soppressione della norma, prevista dalla manovra, che incide fortemente sul rendimento della quota retributiva della Cassa pensione sanitari, e che contrasta con il dovuto riconoscimento ai medici che, in ragione della straordinaria emergenza pandemica, hanno profuso il loro impegno con abnegazione e senza risparmio, sacrificando il loro tempo, la loro salute e financo la propria vita». «Sono 380 i medici caduti per il Covid che ricordiamo sul portale della Fnomceo. Non ci piaceva essere definiti eroi ma, allora come oggi, rivendichiamo il rispetto della nostra dignità professionale e del nostro lavoro. Serve, anzi, un segnale in più - ha aggiunto - per proseguire in quel percorso virtuoso intrapreso dal ministro della Salute Orazio Schillaci volto a valorizzare i professionisti e ad aumentare l’attrattività del Servizio sanitario nazionale».

Aumenti al di sotto del tasso inflattivo
Dalla Fnomceo è stato espresso apprezzamento per l’impegno del Governo orientato ad aumentare i fondi destinati al Servizio sanitario nazionale, ad abbattere le liste di attesa, a contrastare la carenza di personale, riconoscendo che i fondi stanziati a per il rinnovo dei contratti di lavoro del personale sanitario, dipendente e convenzionato sono un primo passo per invertire una tendenza che aveva visto sinora allocare gli investimenti in sanità, attraverso il Pnrr, prevalentemente sulle strutture e sulle infrastrutture del Servizio sanitario nazionale. Ciò nonostante, i 2,4 miliardi previsti per il personale sono destinati a finanziare non solo il contratto della dirigenza medica e sanitaria, dei medici di medicina generale e degli specialisti ambulatoriali, ma anche quelli dell’intero comparto sanità. Il che rende - hanno ribadito gli Ordini dei medici - ad esempio lo stanziamento per i medici e dirigenti sanitari di poco superiore a quello del contratto appena concluso e molto al di sotto (10%) del tasso inflattivo.

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