Malposizionamento degli impianti dentali e impatto estetico
Odontoiatra controlla impianto dentale
Nel 2024, in Italia, sono stati eseguiti 2,2 milioni di impianti dentali, segnando un incremento del 20% rispetto al 2019, con una spesa complessiva 2,3 miliardi di euro.

Secondo la Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP), fino al 40% di questi impianti risulta mal posizionato, con potenziali ripercussioni estetiche e funzionali significative.

 

L’impatto del malposizionamento implantare

Un impianto dentale non correttamente inserito può alterare l’estetica del sorriso, causando un’eccessiva esposizione delle gengive e un effetto poco armonico. Il fenomeno, noto come "sorriso gengivale" o "cavallino", si verifica naturalmente nel 10-12% della popolazione quando vengono scoperti oltre 3 millimetri di gengiva. 

Un impianto mal posizionato può aggravare o indurre questa condizione, soprattutto nei pazienti con gengive sottili, che rappresentano circa il 60% della popolazione.

Un impianto dentale inclinato in maniera errata può aumentare di 14 volte il rischio di recessione gengivale, con conseguente esposizione delle radici dentali”, afferma il professor Francesco Cairo, presidente della SIdP e docente di Parodontologia all’Università di Firenze. Inoltre, ogni errore di posizionamento di 10 gradi può causare una retrazione gengivale di 0,25 millimetri, con conseguenze negative sia estetiche che funzionali.

 

L’importanza della pianificazione tridimensionale

Per ridurre al minimo il rischio di impianti mal posizionati, è essenziale l’uso di tecnologie avanzate di progettazione tridimensionale. L’impiego di radiografie digitali e Tac 3D consente una valutazione precisa dello spessore dei tessuti molli e duri, eliminando il rischio di posizionamenti errati.

In particolare, quando l’impianto viene inserito in un’area visibile ed esteticamente rilevante, una pianificazione preoperatoria accurata è imprescindibile”, sottolinea Cairo. Attraverso queste metodologie avanzate, il professionista può valutare in dettaglio le condizioni anatomiche del paziente, evitando complicazioni post-operatorie legate alla sottigliezza gengivale.

 

Biomateriali e innesti gengivali: strategie per un risultato ottimale

Nei casi più complessi, quando il tessuto gengivale risulta insufficiente, l’uso di biomateriali e innesti gengivali può rappresentare una soluzione efficace. Questa tecnica prevede il prelievo di piccoli lembi di tessuto molle dal palato, che vengono poi innestati nelle aree necessarie, favorendo la formazione di un nuovo strato di gengiva.

Grazie a queste strategie, il professionista può garantire non solo un risultato estetico ottimale, ma anche un miglioramento complessivo dell’integrazione dell’impianto nel contesto orale del paziente. L’implantologia dentale rappresenta una soluzione avanzata ed efficace per la sostituzione dei denti mancanti, ma la sua riuscita dipende fortemente dalla corretta pianificazione e dall’accuratezza della tecnica chirurgica.

L’affidamento a parodontologi esperti e l’utilizzo delle più moderne tecnologie permettono di minimizzare il rischio di impianti mal posizionati, garantendo risultati estetici e funzionali ottimali. Per i professionisti del settore, un’attenzione particolare alla progettazione implantare e all’uso di tecniche rigenerative avanzate può fare la differenza nel successo a lungo termine del trattamento implantare.

 

Fonte: Sanità Informazione

 

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