Implantologia: tra tradizione ed innovazione
Dr Dario Spitaleri
Intervista con il Dr. Dario Spitaleri

Dr. Dario Spitaleri - Laureato in Odontoiatria e Protesi Dentaria presso l’Università degli studi di Trieste nel 1998. Dal 1999 al 2004 opera presso il Reparto di Chirurgia Maxillo – Facciale, Stomatologia e Odontoiatria presso l’A.S.S. n° 5 “Bassa Friulana” (direttore dr. G.Carbone). Libero professionista in Friuli Venezia Giulia e Veneto come consulente di Implantologia e Chirurgia Orale. Socio titolare dal 2003 di Studio Odontoiatrico Associato Spizzo e Spitaleri e Struttura Sanitaria Safe Spitaleri. Già consulente presso St. James Hospital - Burmarrad Dental Clinic (Malta) e Policlinico San Marco (Venezia, Italia).  Dental coach. Co - Fondatore del movimento SlowDent. 
Dal 2017 autore e conduttore del programma radiofonico Obiettivo Friuli: Salute Orale di RAI Radio 1. Autore di relazioni e pubblicazioni scientifiche e del libro "Implantologia Monofasica Contemporanea". (Edizioni RC Libri - Milano).  Autore del libro ONE REVOLUTION: gli impianti One piece nell'era digitale (in press) Reviewer della rivista odontoiatrica americana BAJO Dentistry. Unico formatore italiano riconosciuto dell'ITTMI (International Team of Modern Monolithics Implants). Consulente scientifico per aziende del settore medicale. Ideatore e collaboratore allo sviluppo tecnologico di: dispositivo di callo distrazione modelli stereolitografici in odontoiatria impianti sottoperiostei/intracorticali su modelli 3d design implantare doppia spira connessione conometrica dodecagonale sistema Biostem sistematica Happy flusso digitale su impianti monofasici One Revolution condizionamento gengivale One Cervico.

spitaleri dario

 

 

Ad oggi l’implantologia ha fatto passi da gigante, quali sono le più recenti tecnologie o tecniche utilizzate in questa branca dell’odontoiatria?

L'implantologia è ad oggi una branca dell'odontoiatria consolidata e supportata da un notevole bagaglio clinico e bibliografico tale da renderla una soluzione di riabilitazione dentale a medio e lungo termine con percentuali altissime di sopravvivenza. Come tutte le tecniche, ovviamente presenta tutt'oggi dei margini di miglioramento e riflette l'evoluzione della tecnologia che ne permette la modifica e l' evoluzione delle metodiche al fine di ridurre la marginalità di errore, aumentarne la precisione e renderla maggiormente fruibile da parte degli operatori.

Senza fare una discussione amplissima delle metodiche a partire dagli anni '60 del secolo scorso ad oggi, nella mia personale esperienza quello che ritengo sia il parametro attuale più preminente è che l'implantologia non può più prescindere da un progetto di riabilitazione dentale. Il dispositivo implantare in se stesso si è evoluto in un concetto di implantoprotesi in cui lo stesso va considerato come un'unità dento-implantare.

La tecnologia si è mossa in questo senso, permettendo in primo luogo una diagnosi e una visualizzazione del sito osseo sempre più precisa e comoda; in secondo luogo dando la possibilità di progettare  e previsualizzare non solo l'inserimento chirurgico ma anche anche il complesso protesico sovrastante; non ultimo poi possiamo aggiungere l'inserimento guidato delle viti implantari che rende oggi la tecnica più semplice e fruibile da chi ha meno esperienza nell'inserimento a mano libera,  meno traumatica e rispettosa del progetto implantoprotesico digitale,

La digitalizzazione del flusso di lavoro ha reso poi la comunicazione tra parte clinica e di laboratorio più efficiente e sostenibile.

 

Quali sono i vantaggi degli impianti dentali rispetto ad altre opzioni di sostituzione dei denti mancanti? E quali valutazioni vanno effettuate nella scelta dell'impianto giusto?

Occupandomi di implantologia da circa 25 anni mi permetto di esprimere il mio personale punto di vista per quello che può valere...la protesi rimovibile come tradizionalmente la intendiamo, ovvero la dentiera o lo scheletrato a mio avviso sono tipologie di riabilitazione assolutamente valide ma che vanno superate o limitate ad un compromesso socio – economico nella scelta terapeutica condivisa con il paziente. Quello su cui dovremmo riflettere è se noi vorremmo sul nostro comodino , la sera, accanto al cellulare, un bicchiere con i nostri denti.

In questo senso la riabilitazione implanto-supportata offre sicuramente notevoli vantaggi non solo di comfort ma anche di biomeccanica masticatoria.

Un argomento sicuramente da prendere in considerazione caso per caso è il recupero del dente compromesso. Ci sono diversi fattori che vi influiscono in cui una soluzione che va bene per tutto e per tutti non esiste: la scelta va presa nell'individualità del caso clinico e della condivisione terapeutica con il paziente.

Sull'impianto giusto si possono aprire finestre di discussione infinite..il mio "maestro", che oltre alla grandissima professionalità, aveva una visione ed una mentalità critica e aperta,  mi ha insegnato che l'impianto giusto è quello che funziona.

Su questo argomento apro una finestra di riflessione: l'impianto root form con sovrastruttura a vite passante è sicuramente quello che ha maggiore esperienza e bibliografia consolidata.  

Il parametro principale ovviamente è la disponibilità di osso adeguato al sostegno biomeccanico della protesi dentale progettata per quel dispositivo. In più oggi non si può prescindere dal considerare i tessuti molli perimplantari sia per fini funzionali che estetici.

Ma è sempre l'impianto giusto?

Ad oggi vedo un "rivivere" ed una presa di coscienza di diverse tipologie di impianto: mi riferisco a dispositivi a griglia sottoperiostea, impianti a lama o cuneiformi, dispositivi monocomponente, pterigo e zigoma, che in passato veniva additati di non essere "adeguatamente" performanti per dirla in maniera educata. Per chi le ha utilizzate negli anni ora fa un po' "sorridere" e riflettere, ma questi i corsi e  i ricorsi della storia dove ciò che non andava bene prima, diventa un trend topic poi...

Chi ha un po' di capelli bianchi come il sottoscritto ha capito che il "giusto" va sempre contestualizzato al momento e alle conoscenze attuali, basta pensare al numero di impianti necessari per una riabilitazione full arch dagli anni '90 ad oggi.

 

Le aziende produttrici forniscono assistenza al dentista? Se sì, di che tipo?

Le aziende strutturate e consolidate nel mercato del dentale al giorno d'oggi offrono al clinico un' assistenza ineccepibile sia per le tempistiche che per la disponibilità e varietà di prodotti. Anche tutto ciò che sta attorno ad esso, la ricerca, la bibliografia e l'education sono di assoluto valore. A mio avviso la scelta di un dispositivo implantare non può prescindere da alcuni fattori estrinseci alla tipologia di impianto: un' adeguata formazione specifica proposta dall' azienda sul prodotto specifico ed una tracciabilità completa e trasparente della filiera di produzione. Su questo punto, gli adeguamenti all' MDR credo che faranno maggiore chiarezza in futuro.

 Ad oggi, inoltre, le aziende stanno ampliando i servizi offerti che vanno dal supporto alla progettazione chirurgico protesica fino alla realizzazione del manufatto protesico. Sono quei cambi di paradigma in cui l'odontoiatra attuale e futuro dovrà destreggiarsi alla ricerca della soluzione migliore per il suo modo di lavorare.

 

Ponendo l’attenzione sull’estetica, le attuali tecniche chirurgiche consentono un risultato armonioso e naturale della dentatura artificiale?

Al giorno d'oggi la riabilitazione implantare non può prescindere anche da un risultato estetico. Se vent'anni fa il paziente "si accontentava" di avere i denti fissi, oggi l'obiettivo deve essere la funzionalità associata all'estetica. Le tecniche di chirurgia implantare sono oggi intrinsecamente legate alle tecniche chirurgiche di gestione delle atrofie ossee e di gestione dei tessuti molli. Come dicevo prima, tutto comincia dalla diagnosi e dalla progettazione implanto protesica. L'estetica, tuttavia, ha notevoli componenti di soggettività e budget d'investimento, per cui, ad essere onesti, molte volte nella pratica clinica, bisogna raggiungere un compromesso.

Per tornare alla risposta, si assolutamente è possibile dare un risultato armonioso e naturale della dentatura artificiale... e vendendo in giro i lavori dei Colleghi ci sono tanti che si muovono in questa direzione e raggiungono risultati di eccellenza. 

 

Nei pazienti, la paura del dolore è spesso un ostacolo all’installazione degli impianti, le nuove tecnologie possono andare in soccorso al dentista e al paziente?

Al giorno d'oggi, con l' ausilio della tecnologia che rende facilitato, rapido e meno invasivo l'intervento ed  il supporto di tecniche di sedazione, l'installazione degli impianti è un'esperienza per nulla o minimamente traumatica per il paziente.  

Qual è il costo medio degli impianti dentali?

Il costo dell'impianto al paziente oggi è decisamente variabile..se ci riferiamo al mercato italiano ha una forbice che può andare dai 500 ai 1500 euro. Poi essendo nel mercato libero c'è chi estende in positivo o in negativo questa forbice.

 

La chirurgia computer-guidata è il futuro dell'implantologia dentale?

La chirurgia computer guidata non è il futuro dell'implantologia: è il presente... diffuso o meno a seconda della scelta dell'operatore, è il presente. Vedendo le altre branche della chirurgia, il futuro sarà l'implantologia robotica.

 

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