Questa revisione approfondita esplora i progressi nell'ambito della chirurgia ortognatica e maxillo-facciale, con un focus sull'integrazione della stampa 3D e della pianificazione chirurgica virtuale (VSP). I metodi chirurgici tradizionali, pur essendo efficaci, presentano rischi e complicazioni intrinsechi e possono portare a variazioni nei risultati dovute alla dipendenza dalle competenze e dall'esperienza del chirurgo. Il passaggio verso una cura centrata sul paziente richiede metodi chirurgici personalizzati, che possono essere raggiunti attraverso tecnologie avanzate.

L'avanzamento della pianificazione chirurgica virtuale (PCV) e dell'impiego della stampa 3D rappresenta un'importante svolta nella digitalizzazione della chirurgia ortognatica, orale e maxillo-facciale. Queste innovazioni tecnologiche, tramite l'uso di strumenti su misura come le guide chirurgiche, stanno ridisegnando il panorama della chirurgia, andando oltre la mera abilità dei chirurghi per assicurare l'esito degli interventi. Un recente studio ha evidenziato i significativi benefici dell'integrazione dei protocolli di PCV e delle tecniche di stampa 3D nei flussi di lavoro chirurgici.

La pianificazione chirurgica virtuale sfrutta tecniche di imaging avanzate e software per permettere ai chirurghi di progettare e anticipare le procedure chirurgiche prima della loro effettiva realizzazione. Questo approccio non solo aumenta la precisione e la personalizzazione degli interventi, rispondendo così in modo più adeguato alle necessità individuali dei pazienti, ma supera anche i limiti della pianificazione convenzionale basata su immagini bidimensionali, offrendo una prospettiva tridimensionale interattiva che migliora i risultati clinici e l'efficienza operativa.

Parallelamente, la stampa 3D si è rivelata una tecnologia rivoluzionaria in questo ambito chirurgico.
Le sue applicazioni spaziano dalla creazione di modelli personalizzati per una pianificazione preoperatoria dettagliata, che aiutano nella visualizzazione delle diverse fasi dell'intervento, alla realizzazione di guide chirurgiche su misura utili durante l'operazione. Le ricerche confermano che l'utilizzo di guide chirurgiche prodotte mediante stampa 3D contribuisce a ridurre notevolmente i tempi degli interventi e a incrementare la precisione, minimizzando così i rischi di complicazioni.
In aggiunta, i modelli 3D migliorano la comprensione dei pazienti riguardo alle procedure a cui saranno sottoposti, rappresentando uno strumento fondamentale per ottenere un consenso informato ben fondato.

Un aspetto rivoluzionario della stampa 3D riguarda il notevole miglioramento nella fase di recupero post-chirurgico, grazie in particolare a impianti e protesi su misura che favoriscono una pronta ripresa del paziente. Questo aspetto è fondamentale soprattutto nella ricostruzione facciale, ambito in cui sono stati introdotti impianti in titanio realizzati con stampa 3D, progettati per adattarsi perfettamente alle esigenze specifiche del paziente.
Questi impianti non solo garantiscono un supporto meccanico solido, ma sono anche altamente biocompatibili. Per esempio, nel trattamento delle fratture orbitali blow-out, gli impianti possono essere progettati con precisione basandosi sull'anatomia specifica dell'orbita del paziente, permettendo così il corretto ripristino della mobilità oculare.

Inoltre, quando si affrontano ricostruzioni per correggere difetti della mascella e della mandibola, l'utilizzo di dispositivi in titanio personalizzati si è dimostrato estremamente efficace. Questi aiutano a promuovere la migrazione di cellule osteogeniche dall'osso residuo, accelerando il processo di guarigione naturale e la rigenerazione ossea. Forniscono anche un supporto indispensabile nel ricollegare segmenti ossei della mandibola dopo l'asportazione chirurgica di tumori.

La pianificazione chirurgica virtuale gioca un ruolo chiave in questo contesto, iniziando dalla trasformazione dei dati di imaging del paziente in modelli digitali tridimensionali. Questo processo permette al team chirurgico di analizzare anatomie complesse e di fare simulazioni e aggiustamenti virtuali prima dell'intervento. Le ricerche confermano l'efficienza di questa metodologia, evidenziando come possa contribuire a ridurre i tempi chirurgici e migliorare i risultati post-operatori.
L'uso congiunto di guide chirurgiche stampate in 3D e della pianificazione virtuale migliora l'accuratezza degli interventi, minimizzando le complicanze tipiche della pianificazione bidimensionale tradizionale e elevando il livello di cura offerto ai pazienti.

Nonostante le promesse della pianificazione chirurgica virtuale (PCV) abbinata alla stampa 3D nel settore chirurgico, persistono delle sfide significative.
L'apprendimento e la gestione del software specifico per l'utilizzo di queste tecnologie avanzate richiedono un investimento considerevole in termini di tempo e risorse finanziarie. Inoltre, l'efficacia della stampa 3D è strettamente legata alla qualità dell'imaging digitale, con numerosi fattori che possono incidere sull'accuratezza delle riproduzioni digitali. Un ostacolo particolarmente rilevante è rappresentato dalla velocità con cui queste tecnologie si sviluppano, che ha superato l'istituzione di standard e normative adeguati, sollevando questioni legate alla sicurezza dei pazienti e alle responsabilità legali.

I futuri sviluppi tecnologici, inclusa l'integrazione di nuovi biomateriali e l'applicazione dell'intelligenza artificiale attraverso tecniche come il machine learning, promettono di migliorare la precisione, ridurre i costi e facilitare l'uso di queste tecnologie.
Tuttavia, sarà essenziale che le autorità normative definiscano regole precise per garantire la sicurezza dei pazienti, bilanciando la necessità di innovazione con la tutela della salute e della sicurezza.

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Fonte: MDPI