Intervistiamo Giorgio Castagno, dentista come noi, ma anche imprenditore visionario, profondo conoscitore ed appassionato di robotica, per capirne di più sulle presenti e future applicazioni della robotica in odontoiatria
Giorgio, è davvero un piacere intervistarti. Ti conosco da tempo, dai gloriosi giorni del Master in Odontoiatria Digitale del Prof. Aldo Macchi a Varese. Quel corso era davvero un covo di pericolosi talenti! Da quando hai iniziato ad interessarti di robotica? Come è nato questo interesse, e perché?
L’interesse per la robotica nasce il 15 agosto 2018. Quella mattina mi sono svegliato e ho pensato di poter progettare e costruire una sterilizzazione automatizzata per il mio studio. Lavorando anche la domenica, ero scocciato di dover sterilizzare lo strumentario finita la giornata lavorativa. Tutti si aspettano che la passione per la robotica sia nata anni fa, ma non è così. In breve tempo, con molto sacrificio, ho mosso i primi passi in questo fantastico mondo (Fig. 1). Mi sono letto e studiato tutto quello che la rete offriva gratis, per poi passare a “smanettare sul campo”. L’interesse è nato per un motivo pratico, la robotica era la soluzione al mio problema. I robot antropomorfi dopo una lunga ricerca erano ideali per la mia applicazione.
Come è nato il progetto ROBOTA? Quali sono state le maggiori sfide da affrontare e le problematiche da risolvere, per poter portare questo progetto a compimento?
Il progetto cominciò a prendere forma quando incontrai il mio socio storico, oramai mio inseparabile amico, Marco Galvan. Ci siamo confrontati sull’idea, e il giorno dopo avevo in studio un robot di 200 kg rosso fuoco, che abbia- mo chiamato Alfredo. Abbiamo dovuto risolvere tantissimi problemi di carattere tecnico, tecnologico, economico… la parte più difficile è stata mantenere la macchina di dimensioni contenute per uno studio dentistico, senza sforare il budget. Probabilmente riuscire a gestire il tempo libero con la famiglia, lo studio e una start up è stato molto peggio.
Puoi descrivere in poche righe, quali sono i vantaggi che ROBOTA può portare al moderno Studio Odontoiatrico Digitale? E quali, ad oggi, i limiti del prodotto?
Il vantaggio principale è che Robota non richiede personale nel processo di sterilizzazione, eliminando l’errore umano e il rischio per i dipendenti/collaboratori e pazienti. L’integrazione con un gestionale evoluto, permetterà ottimizzazioni dei flussi e dell’utilizzo del magazzino, ancora difficili da calcolare. Il limite del prodotto al momento è che non è destinato a tutti gli studi, ma solo a strutture di una certa dimensione. Il mio sogno è che questa tecnologia sia accessibile velocemente a tutti i colleghi.
A che punto siete con la commercializzazione del prodotto?
Abbiamo recentemente presentato il prodotto sul mercato, destinato inizialmente a strutture selezionate con un elevato know-how tecnico. Il feed back dei primi utilizzatori sarà fondamentale per il futuro sviluppo della tecnologia. L’interesse è elevato sia per la sterilizzazione che per la robotica.
Quali possono essere gli ulteriori campi di applicazione della robotica in odontoiatria, ad oggi e nei prossimi anni? Puoi anticiparci i prossimi sviluppi?
Mi verrebbe da dire il contrario, quali non saranno i campi in cui non verrà applicata. L’inserimento implantare è già una realtà clinica. Probabilmente le applicazioni più efficaci saranno nella gestione e accoglienza del paziente con robot di relazione e robot per il trasporto dello strumentario tra le sale, cosa su cui stiamo lavorando da tempo. Altre applicazioni cliniche al momento hanno costi di sviluppo/ prezzo di vendita troppo elevati. Il futuro è davvero dietro l’angolo, grazie mille Giorgio!
Fig. 1 Il mio primo robot manipolatore (sulla sinistra) e il primo robot di relazione (sulla destra), che ho usato nei test di sviluppo.
Pubblicato su Infodent 1-2/23
