Decontribuzione Sud: risponde l'Agenzia delle Entrate
Immagine satellitare del Sud Italia

La "Decontribuzione Sud" è una misura introdotta per sostenere gli operatori economici nel Sud Italia durante l'emergenza COVID-19. Originariamente prevista nel decreto legge n. 104/2020, prevede un'esenzione parziale dei contributi previdenziali per i datori di lavoro privati.
La misura copre le regioni del Sud Italia, tra cui Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Inizialmente, questa agevolazione era limitata all'ultimo trimestre del 2020, ma è stata successivamente estesa con una progressiva riduzione dell'intensità dell'agevolazione:

  • 30% dei contributi previdenziali fino al 31 dicembre 2025
  • 20% per gli anni 2026 e 2027
  • 10% per gli anni 2028 e 2029

Questa misura è stata autorizzata dalla Commissione Europea nell'ambito del Temporary Framework Covid-19 e riguarda il periodo dal primo ottobre 2020 al 30 giugno 2021. L'autorizzazione si estende fino al 31 dicembre 2029.

Le risposte agli interpelli si concentrano sul trattamento fiscale di questa agevolazione. Gli istanti sostenevano che l'agevolazione non dovesse concorrere alla formazione del reddito imponibile, basandosi sull'articolo 10-bis del decreto-legge n. 137/2020. Tuttavia, l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che la "Decontribuzione Sud" non può essere considerata come un contributo diretto, ma piuttosto come una riduzione temporanea e parziale dell'aliquota contributiva.
Pertanto, la non imponibilità prevista dall'articolo 10-bis non trova applicazione in questo caso.

Inoltre, l'Agenzia ha specificato che a partire dal primo luglio 2022, l'agevolazione non rientra nel contesto dell'emergenza COVID-19 e quindi non soddisfa i criteri per essere considerata "eccezionale" come definito dalla normativa.

In conclusione, l'Agenzia delle Entrate ha fornito importanti chiarimenti sulla natura fiscale della "Decontribuzione Sud", sottolineando che non rientra nell'ambito dell'esonero previsto per i contributi erogati a seguito dell'emergenza COVID-19.
Questo ha significative implicazioni per i datori di lavoro nel Sud Italia che beneficiano di questa agevolazione.

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