A Morciano, in provincia di Rimini, un sedicente studio odontotecnico gestito da una coppia senza alcuna abilitazione professionale si è rivelato il fulcro di un’attività illecita. Marito e moglie, rispettivamente di 58 e 64 anni, spacciandosi per professionisti del settore dentale, hanno operato in via Abbazia tra novembre 2018 e ottobre 2019, attirando pazienti ignari dei rischi a cui si esponevano.
La denuncia di un paziente insoddisfatto
La vicenda è emersa grazie alla denuncia di un uomo di 65 anni, che nel 2019 aveva pagato 8.000 euro per un intervento odontotecnico presso il sedicente studio. Il trattamento si era rivelato inefficace nel giro di pochi mesi, costringendolo a rivolgersi a un vero studio dentistico per affrontare un lungo e costoso percorso di recupero. Assistito dall’avvocato, l’uomo ha denunciato i due falsi professionisti, innescando le indagini dei carabinieri di Riccione.
Indagini e scoperta di precedenti analoghi
L’inchiesta ha portato all’identificazione dei due coniugi, originari della provincia di Foggia, che risultavano già noti alle forze dell’ordine per episodi simili nel ravennate. La coppia aveva truffato altre vittime prima di rendersi irreperibile, ma le indagini hanno permesso di ricostruire la loro attività illecita e raccogliere prove sufficienti per portare il caso in tribunale.
La sentenza: esercizio abusivo della professione medica
Nei giorni scorsi, il Tribunale di Rimini ha emesso la sentenza: il marito è stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione, mentre la moglie ha ricevuto una pena di dieci mesi. La condanna riguarda esclusivamente l’accusa di esercizio abusivo della professione medica. L’accusa di truffa aggravata è caduta a causa della tardività della querela presentata dalla vittima principale.
Riflessioni per il settore odontoiatrico
Questo caso sottolinea l’importanza di vigilare sulla qualificazione dei professionisti che operano nel settore dentale. Per i pazienti, è fondamentale verificare sempre le credenziali di chi offre servizi sanitari. Per gli operatori qualificati, episodi come questo rappresentano un danno alla reputazione della categoria, rendendo cruciale il mantenimento di standard elevati e di una rigorosa supervisione normativa.
La condanna dei due falsi dentisti di Morciano è un chiaro segnale della necessità di combattere l’abusivismo nel settore odontoiatrico, garantendo che ogni paziente possa affidarsi a professionisti competenti e autorizzati. Per gli addetti ai lavori, la prevenzione di simili episodi resta una priorità, al fine di preservare la fiducia e la sicurezza del pubblico.