In un recente episodio di esercizio abusivo della professione medica, un'estetista di Avellino è stata formalmente accusata di praticare interventi di medicina estetica, inclusi l'uso di botulino e filler, nonché la prescrizione di farmaci, senza possedere le necessarie qualifiche professionali. Operava attraverso varie strutture estetiche nella regione della Campania, applicando tariffe che potevano superare i 5.000 euro per i servizi offerti.
Le indagini, iniziate alla fine del 2021 in seguito a un controllo ispettivo da parte della Guardia di Finanza, hanno portato alla luce l'utilizzo da parte dell'estetista di titoli di studio e certificazioni professionali risultati falsificati. Tra questi, spiccava un diploma di Laurea Breve per Docenti di Medicina Estetica attribuito all'Università di Fisciano - ente inesistente nella realtà - e un'attestazione di studi dall'Università di Roma Tor Vergata, anch'essa rivelatasi una contraffazione.
La promozione delle sue attività illecite trovava spazio anche sul profilo Facebook personale, dove erano frequentemente pubblicati post che mostravano gli interventi eseguiti, contribuendo alla diffusione e alla pubblicità dei suoi servizi non autorizzati. Di fronte a tali evidenze, l'estetista è stata denunciata per numerosi reati, tra cui esercizio abusivo della professione medica, truffa, falsificazione di documenti e dichiarazioni mendaci riguardanti le proprie qualifiche personali.