Un evento che, in un momento storico di grande difficoltà per il settore sanitario, è stato anche un’occasione per fare luce su questioni cruciali come la violenza nei confronti degli operatori sanitari e le disuguaglianze del sistema sanitario nazionale.
Uno dei temi centrali della cerimonia è stato il crescente fenomeno delle aggressioni che colpiscono medici e operatori sanitari all’interno di ospedali e strutture mediche. Il presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, Bruno Zuccarelli, ha ricordato al pubblico i recenti episodi di violenza avvenuti nei comuni campani di Melito e Aversa, che rappresentano solo la punta dell’iceberg di una realtà allarmante. "Io ti curo, non aggredirmi", recitavano le pettorine indossate dai membri dell’Ordine, un appello simbolico e potente a fermare le aggressioni verso chi dedica la propria vita alla cura delle persone. Zuccarelli ha ribadito la necessità di un profondo cambiamento culturale, oltre alle misure legislative già adottate, per garantire sicurezza e rispetto a tutti i professionisti della salute.
Le sfide della sanità pubblica: autonomia differenziata e numero chiuso
La cerimonia è stata anche un’occasione per confrontarsi sui temi politici e strutturali che influenzeranno il futuro della sanità. Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha espresso la sua preoccupazione per le conseguenze dell’autonomia differenziata, che rischia di aggravare il divario tra le regioni economicamente più forti e quelle del Sud, penalizzando ulteriormente la sanità pubblica in aree già in difficoltà. Oltre a questo, De Luca ha criticato il limite imposto dal numero chiuso nelle facoltà di medicina, ritenendolo un ostacolo che impedisce l’accesso di nuovi talenti in un momento in cui la richiesta di medici e professionisti della salute è in costante crescita.
Anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha sottolineato l’importanza di aumentare il numero di medici nella regione per rispondere alla domanda crescente di cure e servizi sanitari. Manfredi ha evidenziato che una maggiore disponibilità di personale medico è fondamentale per migliorare il sistema sanitario locale e garantire un servizio adeguato ai cittadini.
Il supporto degli ordini professionali e il futuro della sanità territoriale
Alla cerimonia erano presenti anche rappresentanti di altri ordini professionali, tra cui il presidente dell’Ordine Interprovinciale dei Fisioterapisti di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta, Paolo Esposito che ha ricordato l’importanza del potenziamento della sanità territoriale, dichiarando che "mai come in questo periodo storico in Campania abbiamo necessità di avere più medici e operatori sanitari".
Secondo Esposito, l’incremento delle risorse umane nel settore della sanità è essenziale per portare avanti un modello di sanità pubblica di comunità, in grado di offrire cure gratuite e vicine ai bisogni reali dei cittadini.
Esposito ha ribadito che la presenza dei fisioterapisti alla cerimonia rappresenta un incoraggiamento ai nuovi medici a restare nella loro regione, con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo e al miglioramento del sistema sanitario pubblico. "Lavoriamo ogni giorno fianco a fianco con i medici", ha detto, "ed è fondamentale che i nuovi professionisti scelgano di mettere il proprio impegno al servizio della comunità locale."
Un giuramento carico di significato per una sanità più equa e rispettata
La cerimonia del Giuramento di Ippocrate a Città della Scienza è stata più di un rito di passaggio per i giovani professionisti: è stata un momento di riflessione collettiva e di impegno per una sanità che sia realmente vicina ai cittadini, equa e protetta da atti di violenza. Il percorso che i nuovi medici e odontoiatri di Napoli intraprendono oggi non è solo una carriera, ma una missione di servizio che risponde a sfide crescenti, dalla sicurezza degli operatori alla necessità di una riforma che assicuri uguali diritti alla salute per tutti.