Caso Clinico
Riabilitazione protesica con impianto stampato in 3d
Prof. Carlo Mangano

Professore a Contratto, Odontoiatria Digitale, Università Vita e Salute San Raffaele, Milano; Presidente della Digital Dentistry Society (DDS). Autore di 220 pubblicazioni su riviste internazionali indicizzate Pubmed e ad elevato impact factor e di 15 capitoli di libri; Esercita la libera professione a Gravedona (Como), dedicandosi principalmente a Chirurgia Implantare e Chirurgia Ossea Rigenerativa.

 

Prof. Carlo Mangano

Presentiamo un caso di riabilitazione di edentulia singola attraverso una corona supportata da impianto prodotto con moderna tecnologia di laser sintering. Il paziente, maschio di 45 anni senza particolari problemi di salute generale, con una buona salute orale, fumatore ma non bruxista, si presentava alla nostra attenzione per la risoluzione di un problema di edentulia singola a carico dell’elemento #25 (secondo premolare superiore di sinistra) (Fig. 1,2).
 


Situazione pre-operatoria, visione laterale
Fig. 1. Situazione pre-operatoria, visione laterale.
Situazione pre-operatoria, visione occlusale
Fig. 2. Situazione pre-operatoria, visione occlusale. Il secondo premolare di sinistra (#25) è stato da poco estratto perché non più recuperabile e il paziente.


L’impianto prescelto era stampato in 3D (Type K®, AndrewMedical, Carate Brianza, Monza, Italia) con stampante stereolitografica (RenAM 500Q®, Renishaw, Wottonunder-edge, Gloucestershire, UK) e pertanto caratterizzato da una superficie altamente porosa (Fig. 3), in grado di promuovere l’osteointegrazione. Il posizionamento dell’impianto avveniva dopo somministrazione di anestetico locale per infiltrazione, sollevamento di lembo mucoperiosteo a spessore totale, e preparazione del sito con kit implantare dedicato. Inserito l’impianto (Fig. 4), si procedeva a suturare i lembi (Fig. 5).
 


Visione dell’impianto stampato in 3D
Fig. 3. Visione dell’impianto stampato in 3D (Type K®, AndrewMedical, Carate Brianza, Monza, Italia) prima dell’inserimento.
L’impianto inserito nell’alveolo post-estrattivo
Fig. 4. L’impianto inserito nell’alveolo post-estrattivo.
guarigione sommersa
Fig. 5. Si optava per una guarigione sommersa.


Passato un periodo di tre mesi, necessario al completamento dell’osteointegrazione, si procedeva con la scopertura dell’impianto (Fig. 6) e la cattura della posizione dello stesso attraverso impronta ottica con potente scanner intraorale (Itero Element 5D Plus®, Align Technologies, San Josè, USA). Lo scanbody era one-piece, prodotto in titanio poroso (TQM®, Gioia del Colle, Bari, Italia) (Fig. 7,8,9,10).
 


impronta ottica con potente scanner intraorale
Fig. 6. A distanza di 3 mesi, è possibile procedere con l’impronta ottica con potente scanner intraorale (Itero Element Plus 5D®, Align Technologies, San Josè, CA, USA). Visione occlusale della vite di guarigione.
Impronta ottica del modello master con il collare mucoso esposto
Fig. 7. Impronta ottica del modello master con il collare mucoso esposto, dopo rimozione dell’healing abutment, e del modello antagonista in masticazione.
Inserimento dello scanbody one-piece in titanio
Fig. 8. Inserimento dello scanbody one-piece in titanio.
Visione occlusale della scansione del modello master con lo scanbody in posizione
Fig. 9. Visione occlusale della scansione del modello master con lo scanbody in posizione.
Visione laterale dello scanbody
Fig. 10. Visione laterale dello scanbody.


La scansione veniva inviata al laboratorio odontotecnico che procedeva alla modellazione, attraverso software di computer-assisted-design (CAD) (Galway®, Exocad, Darmstadt, Germania), di moncone personalizzato e corona definitiva (Fig. 11,12). La corona definitiva veniva stampata in 3D attraverso tecnica TSLA- titled stereolithography con stampante laser DFAB® (DWS Systems, Thiene, Vicenza, Italia) (Fig. 13).
 


Modellazione CAD di corona definitiva, visione occlusale
Fig. 11. Modellazione CAD di corona definitiva, visione occlusale.
Modellazione CAD di corona definitiva in trasparenza con il moncone
Fig. 12. Modellazione CAD di corona definitiva in trasparenza con il moncone individuale sottostante a supporto, 
Preparazione della corona definitiva alla stampa con stampante stereolitografica
Fig. 13. Preparazione della corona definitiva alla stampa con stampante stereolitografica (DFAB®, DWS Systems, Thiene, Vicenza, Italia).


Il materiale prescelto per la stampa era un composito ibrido, caricato con ceramica, certificato per la stampa di restauri definitivi (Fig. 14). Il moncone individuale, fresato a 5 assi in titanio (TQM®, Gioia del Colle, Bari, Italia) veniva avvitato in bocca (Fig. 15,16) dopo rimozione della vite di guarigione; successivamente si applicava la corona definitiva (Fig. 17,18).
 


La corona definitiva appena stampata in materiale composito ibrido caricato con ceramica
Fig. 14. La corona definitiva appena stampata in materiale composito ibrido caricato con ceramica (Irixmax®, DWS Systems, Thiene, Vicenza, Italia).
Inserimento del moncone individuale in titanio
Fig. 15. Inserimento del moncone individuale in titanio.
Scansione intraorale del moncone in posizione
Fig. 16. Scansione intraorale del moncone in posizione.
Consegna del restauro, visione laterale
Fig. 17. Consegna del restauro, visione laterale.
Consegna del restauro, visione occlusale
Fig. 18. Consegna del restauro, visione occlusale. 
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