Intervista
La semplificazione e razionalizzazione della protesi su impianti con i-Physio®
DentalTech intervista il Dr. G. Marco Morello, implantologo con 25 anni di esperienza, tra gli ideatori e promotori del sistema i-Physio®.
Dr. Francesco Mangano

Professore Associato, Digital Dentistry, Sechenov University, Mosca, Russia. Editore della Digital Dentistry Section del Journal of Dentistry (Elsevier) rivista Q1 con impact factor 4.4 e citescore 7.0. Socio Fondatore, Socio Attivo e Presidente (2024-2025) della Digital Dentistry Society (DDS) International. Direttore della Mangano Digital Academy (MDA), accademia che ha lo scopo di promuovere l’educazione nell’Odontoiatria Digitale. Ideatore del Corso “#ZEROMICRONS: la Precisione in Digital Dentistry”. Autore di 145 pubblicazioni su riviste internazionali indicizzate Pubmed e ad elevato impact factor, con un h-index di 54 (Google Scholar) e 40 (Scopus). Esercita la libera professione a Gravedona (Como), dedicandosi esclusivamente all’Odontoiatria Digitale, ed allo sviluppo ed all’applicazione di tecnologie innovative in Odontoiatria, come l’intelligenza artificiale, la realtà aumentata e la robotica. 

Francesco Mangano

Dr. Morello, quale è la sua esperienza clinica con il sistema i-Physio®?

Dopo più di una decina d’anni di pratica di chirurgia e di protesi implantare ho sentito l’esigenza di creare un componente nuovo. Nella maggior parte dei casi, nel primo o nel secondo tempo chirurgico abbiamo a disposizione soltanto una vite di guarigione di diametro variabile ma sempre di sezione circolare, con emergenza più o meno svasata. 
Poche sono le situazioni anatomiche in cui la sezione di un dente naturale ha un’emergenza gengivale tonda e quindi si pone, da un punto di vista protesico, un’esigenza di modellare una forma di passaggio dalla zona profonda del tragitto intramucoso, sempre circolare, ad una forma complessa e festonata della protesi a livello del margine gengivale. Sono stati proposti vari protocolli per condizionare tridimensionalmente con un provvisorio il volume gengivale. 
Seppur efficaci, tali protocolli richiedono diverse sedute e quindi presentano costi importanti, giustificati quasi solo nelle zone altamente estetiche. 
Abbiamo cominciato ad usare in modo rutinario il sistema i-Physio® nel 2016 e, dopo un follow-up di otto anni, possiamo dire che le aspettative biologiche e protesiche sono state confermate. Sarebbe oltremodo interessante valutare i risultati biologici di un sistema i-Physio® che consenta di non rimuovere il moncone (tecnica one abutment one time).

Quali sono state le fasi più importanti del suo sviluppo?

Con il sig. G.Lucente, l’odontotecnico dello studio, nel 2014 abbiamo iniziato a modellare delle forme in composito utilizzando come base dei trasportatori degli impianti o dei monconi Esthetibase® (t-base) ETK. Ci siamo basati sulle immagini CBCT delle sezioni dei denti naturali (incisivi centrali mascellari, premolari e molari) a livello della cresta ossea. Parlando con il sig. Cedric Lancieux, direttore della divisione di ricerca e sviluppo della società Lyra-Etk, abbiamo scoperto che anche lui aveva un’idea simile. Insieme abbiamo quindi realizzato diversi prototipi di forma e materiali differenti.

Quali vantaggi ha evidenziato questa metodica?

Il sistema si basa su viti di guarigione più anatomiche rispetto alle viti tradizionali cilindriche, realizzate in titanio anodizzato con una porzione subgengivale concava per condizionare i tessuti molli verso un profilo di emergenza adatto alla forma dell’elemento protesico. Sono state realizzate quattro forme diverse (A, B, C, D) per riprodurre le sezioni cervicali del dente da sostituire (incisivi, canini, premolari e molari). Vi sono quattro altezze (da 1mm a 4mm) da scegliere in base allo spessore del tragitto intramucoso. Per rendere questa fase più agevole esiste un kit di prova che permette di verificare quale componente è più adatta al caso senza aprire la confezione sterile. Sono stati realizzati anche degli i-Physio® angolati (solo forma A) per correggere l’asse implantare sfavorevole di 10° o 20° e consentire una soluzione avviata. Le viti di guarigione i-Physio® non sono soltanto utili per ottenere un letto gengivale adatto ad accogliere una protesi più anatomica. Abbiamo definito il sistema i-Physio® una porta di ingresso all’odontoiatria digitale perché la sue forme (asimmetriche) e le sue superfici sopragengivali con microsolchi (per evitare l’effetto specchio allo scanner intraorale) permettono di usarlo come scanbody, sia per un’impronta ottica che per una analogica. 
Per i laboratori è disponibile quindi una libreria 3shape, Exocad e Zirkonzahn che riprodurrà la posizione dell’analogo dell’impianto ma soprattutto, vero vantaggio della metodica, l’esatta morfologia della zona sottogengivale. Dal momento che non è necessario rimuovere il componente per realizzare l’impronta, i tessuti molli non potranno in nessun modo collassare cambiando la loro forma come avviene sempre con un’impronta pick-up tradizionale. Per l’odontotecnico sarà più semplice modellare la corona connettendo la forma sottogengivale (imposta dalla forma dell’i-Physio®) alla forma sopragengivale dettata dall’estetica e dallo spazio protesico. Il sistema include anche un componente specifico a forma di perno ritentivo che si collega sulla parte superiore del canale della vite per ancorare un eventuale provvisorio.

Quali vantaggi secondo lei ci sono nella forma D?

La sua particolarità è che l’asse della vite è decentrato rispetto all’ampiezza medio distale del componente. Questa forma è stata pensata per le zone estetiche perché dà la possibilità al clinico di posizionare l’impianto nella zona con più osso basale (di solito sul versante palatale) ma di spingere e sostenere i tessuti molli sul versante vestibolare mantenendo un profilo più convesso e quindi più estetico. Questa morfologia è particolarmente utile nei casi di impianti post-estrattivi di incisivi, canini e premolari mascellari. Con i colleghi Dr. M.Bresciano, Dr. E.Poglio e Dr. A. De Maria e i laboratori D’Addetta e Lucente abbiamo pubblicato un caso clinico sull’International Journal of Periodontics and Restorative Dentistry (2023; 43: 345-352) che evidenzia i vantaggi di questo componente.

Come gestisce i provvisori con il sistema i-Physio®?

Nel caso di un impianto post-estrattivo in area estetica che necessita di un provvisorio abbiamo utilizzato due soluzioni con l’i-Physio®:

  • dopo aver realizzato un'impronta prima della chirurgia si richiede al laboratorio di produrre un provvisorio prelimato con appoggi incisali/occlusali e con un perimetro apicale più generoso. Quindi, dopo aver scelto l'i-Physio® più indicato, si adatta il perno di ritenzione del provvisorio, si isola la testa dello stesso e si ribasa il provvisorio con resina acrilica inglobando tutta la parte sopragengivale e il perno di ritenzione;
  • se non è stato realizzato un provvisorio prima dell'estrazione è possibile prendere un'impronta analogica o meglio digitale sulla testa dell'i-Physio® e chiedere al laboratorio di produrre un provvisorio in tempi rapidi.

 

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