Intervista
La chirurgia guidata del paziente parzialmente edentulo
Prof. Carlo Mangano

Professore a Contratto, Odontoiatria Digitale, Università Vita e Salute San Raffaele, Milano; Presidente della Digital Dentistry Society (DDS). Autore di 220 pubblicazioni su riviste internazionali indicizzate Pubmed e ad elevato impact factor e di 15 capitoli di libri; Esercita la libera professione a Gravedona (Como), dedicandosi principalmente a Chirurgia Implantare e Chirurgia Ossea Rigenerativa.

 

Prof. Carlo Mangano

DentalTech intervista il Prof. Carlo Mangano, titolare dell’insegnamento in Odontoiatria Digitale presso l’Università Vita e Salute San Raffaele di Milano, e Presidente della Digital Dentistry Society (DDS) International.

Il Prof. Carlo Mangano vanta una ventennale esperienza con svariati sistemi di chirurgia implantare guidata presenti nel mercato. Parliamo con lui della storia della chirurgia guidata, dei limiti dei sistemi attualmente in commercio, e di come superarli, per estendere l’impiego delle tecnologie di implantologiacomputer-assistita ad un maggior numero di pazienti.

 

Prof. Mangano, da quanti anni inserisce impianti attraverso procedure di chirurgia guidata?

Da oltre 20 anni mi occupo di chirurgia implantare guidata. All’inizio c’era solo il DentalScan, poi arrivò Materialise con il suo brevetto, e con il concetto della boccola, che nel bene e nel male continua a condizionare il mondo dell’implantologia computer-assistita. Ricordo come con gli amici Prof. Aldo Macchi e Dr. Antonio Norcini collaboravamo a dei progetti di ricerca clinica con Materialise, utilizzando il software Simplant® nelle sue primissime versioni. Da allora sono cambiate tante cose. L’acquisizione dei dati 3D del paziente, ad esempio, è radicalmente cambiata: grazie alla cone beam computed tomography (CBCT) ed agli scanner intraorali possiamo acquisire tutti i dati semplicemente e direttamente sul paziente, con dosi ridotte di radiazioni e field-of-view (FOV) dedicati. Tecniche come la colatura del modello in gesso da impronta fisica e la doppia scansione sono state praticamente messe in soffitta; solo l’uso delle cosiddette “protesi di scansione” resiste ancora, ma nel paziente completamente edentulo. Un altro grande cambiamento è poi rappresentato dal fatto che grazie alla diffusione di software di progettazione e macchinari come le stampanti 3D, la chirurgia guidata è oggi sempre più procedura “full in office”. Prima, la realizzazione delle dime chirurgiche era quasi esclusivamente demandata a centri e service “esterni” con costi piuttosto alti. Oggi, le competenze degli odontoiatri sono cresciute, ed i processi produttivi possono essere integrati all’interno dello studio dentistico. Questo permette di abbattere i costi, ed aprire al trattamento in guidata di tutti i pazienti: non solo quelli completamente edentuli, ma anche i parzialmente edentuli.

Nella  vostra  pratica  quotidiana,  utilizzate  tecniche  di  chirurgia  guidata  anche  nel  paziente  parzialmente edentulo?

Certamente. Nella nostra clinica utilizziamo routinariamente le tecniche di chirurgia computer-assistita, anche e soprattutto nei casi di edentulia parziale. Per molti colleghi, ancora oggi l’applicazione principe della chirurgia implantare guidata rimane il trattamento flapless del paziente completamente edentulo, attraverso dime estese in resina con boccole incassate all’interno, riduttori e stops, frese lunghe. Nulla da obiettare perché i sistemi in commercio permettono di gestire questi casi complessi, e di arrivare, con i limiti in accuratezza riportati nella letteratura scientifica, sino al carico immediato funzionale. Tuttavia, è necessario fare un passo avanti e cercare di estendere le applicazioni della chirurgia guidata anche ai pazienti parzialmente edentuli, che rappresentano oggi una situazione clinica certamente più frequente negli studi dentistici italiani. Per fare ciò, bisogna superare una serie di problemi, non ultimo la mancanza di spazio nei settori posteriori, che spesso caratterizza il paziente parzialmente edentulo. È difficile, in questo caso, impiegare dime dal design tradizionale, concepite secondo gli originari principi del primo brevetto Materialise. Per fortuna, il mondo della chirurgia guidata sta cambiando, proponendo nuove soluzioni radicalmente diverse da quanto visto in passato. È grazie a queste soluzioni che possiamo estendere in modo predicibile l’applicazione della chirurgia guidata a tutti i nostri pazienti.

Ci può fare degli esempi di sistemi facilmente impiegabili  nel paziente parzialmente edentulo, in particolare nei  settori posteriori?

Ci sono diversi esempi di sistemi innovativi oggi nel mercato. Il sistema Twinguide® (2ingis), ad esempio, è radicalmente differente da tutti gli altri poiché non è la fresa ad essere guidata (come avviene praticamente in tutti i sistemi che usano boccole), ma il manipolo chirurgico. Non ci sono boccole sopra la cresta ossea, ma il manipolo è guidato da due cilindri laterali alla cresta. Ciò permette di risparmiare spazio, e questo è importante nei settori posteriori dei mascellari. La fresa agisce libera, perciò non ci sono problemi di irrigazione; l’impianto stesso può essere inserito in maniera guidata, senza comprometterne le caratteristiche di superficie “strisciando” la fixture all’interno di una boccola. Twinguide® prevede la possibilità di lavorare con dime in metallo laser sinterizzato, ma anche in resina. Naturalmente, esiste una curva di apprendimento per poter imparare ad utilizzare questo sistema, va verificata l’adattabilità agli impianti in uso, e bisogna spendere dei soldi per acquistare l’adattatore sul manipolo e qualche altro componente necessario. Hypnoguide® invece è un sistema di recente concezione, concepito esclusivamente per il paziente parzialmente edentulo. Si tratta di un sistema caratterizzato da dime integrali e sequenziali in titanio, sottili ma indeformabili che poggiano sui denti residui collegate a dei cilindri transmucosi che, segmentati sull’osso, guidano la preparazione del sito implantare nel diametro e alla profondità desiderata. Con Hypnoguide®, non occorrono boccole, riduttori, stops di profondità e si possono usare le frese standard del kit implantare regolarmente in uso nello studio dentistico, previa una verifica dell’adattabilità (in sostanza, le frese devono avere uno stop integrato). Le dime sono leggere, perché spesse 1 mm, e permettono di vedere bene e lavorare sia flapless che open-flap, dove i cilindri guida non solo non interferiscono con il lavoro, ma aiutano a mantenere i lembi aperti. La possibilità di lavorare con frese di lunghezza standard o addirittura corte è una caratteristica precipua di Hypnoguide®, che rende il sistema ideale a guidare la preparazione dei siti implantari laddove vi sia poco spazio (nei settori posteriori del paziente parzialmente edentulo, ed in generale in caso di pazienti con ridotta apertura della bocca). Non ultimo, lavorare open flap permette di gestire i tessuti molli, evitando l’inutile sacrificio di prezioso tessuto cheratinizzato che inevitabilmente caratterizza l’approccio flapless; è possibile rigenerare osso laddove necessario. Il nostro centro clinico è in questi mesi coinvolto, insieme ad altri centri, in un trial sull’impiego del sistema Hypnoguide®, che aiuterà a certificare definitivamente l’affidabilità del sistema. Ad oggi siamo molto soddisfatti di Hypnoguide®, e la possibile frizione delle frese all’interno dei cilindri guida è stata facilmente risolta rivestendo la superficie interna dei cilindri guida in polieter-eter-ketone (PEEK). Tale rivestimento già oggi viene fornito, integrato nelle dime in titanio, e non necessita di alcun assemblaggio da parte del dentista. Per quanto riguarda l’irrigazione, non è ostacolata come avviene con le classiche dime con boccola. Certamente, l’aspetto che più mi ha impressionato di Hypnoguide® è la semplicità: il chirurgo lavora come è abituato a fare, nel massimo comfort, ma la preparazione dei siti implantari è guidata.

Quest’anno si chiude il  suo  biennio  come  Presidente  della Digital Dentistry Society (DDS) International, con  un importante evento a Cernobbio, sul lago di Como. Può  parlarcene?

Essere Presidente della Digital Dentistry Society (DDS) International, Società che alcuni anni fa ho contribuito a fondare insieme ad illustri colleghi provenienti da tutta Europa, è per me una grande soddisfazione. Nonostante la pandemia covid-19 abbia colpito duramente il mondo odontoiatrico, la DDS International non si è fermata ed ha continuato a crescere. Per fare un esempio, lo scorso ottobre siamo stati in grado di realizzare un magnifico evento scientifico come la Consensus Conference, nella bellissima cornice delle langhe, in Piemonte: si è trattato di un meeting ibrido (in presenza ed online) che ha riscosso grande successo. La DDS vanta oggi 450 Soci Attivi provenienti da oltre 60 paesi nel mondo e circa 8000 soci ordinari. Abbiamo una rivista ufficiale di assoluto prestigio, il Journal of Dentistry (impact factor 3.2, citescore 5.8, pubblicato dalla casa editrice Elsevier) con una Section interamente dedicata alla Digital Dentistry, alla quale tutti i nostri Soci Attivi hanno accesso gratuito. Abbiamo un sito internet ricchissimo di contenuti, con una piattaforma e-learning moderna alla quale i nostri soci possono accedere per poter vedere comodamente da casa tutti gli eventi DDS recenti e del passato, le lezioni degli speakers più importanti nel mondo del digitale, i corsi. Infine, abbiamo in programma il grande evento di Cernobbio (Como), il Congresso Mondiale della DDS che si terrà nella magnifica Villa Erba, dal 4 al 6 novembre del 2021. In questo evento, il più grande ed importante finora mai realizzato sul tema, interverranno i migliori esperti mondiali nelle diverse discipline: si parlerà di impronta ottica nella full arch, protocolli a basso dosaggio per la CBCT, full digital workflow, digital smile design, tecniche di stampa 3D della zirconia, navigazione guidata, articolatori virtuali, realtà aumentata..e molto altro. Insomma, un evento da non perdere in un luogo magnifico, anche e soprattutto per i giovani: abbiamo previsto una competizione nella nostra e-poster/ oral presentation session del giovedì, con premi prestigiosi. I giovani relatori potranno presentare fino a due ricerche ciascuno, e partecipare alla competizione nelle due diverse categorie previste (ricerca e clinica). Gli abstract della poster session saranno pubblicati interamente nei Proceedings del Congresso, sul Journal of Dentistry: un’altra opportunità da non perdere! Infine, all’interno dell’area congressuale sarà presente una grande esposizione dei prodotti “digital” delle nostre Aziende Partners: un’opportunità per toccare dal vivo le più recenti novità in fatto di tecnologia digitale.

Iscriversi online è facile, basta visitare il sito http://www.digital-dentistry.org mi raccomando non mancate, vi aspettiamo a Cernobbio il 4-6 novembre!

Pubblicato su Infodent Maggio 2021 - Rubrica Dental Tech

Video correlati
Non ci sono video associati a questo articolo.