Possono germi e batteri presenti sui denti provocare non solo afte ed herpes, ma perfino favorire malattie come il diabete, l’alzheimer e l’infarto? Secondo numerosi studi scientifici sì e, in un Paese che “si cura” sempre meno, La Giornata Mondiale della Salute Orale vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’igiene orale.
Trascurare la salute del cavo orale influisce negativamente sulla condizione psicofisica, portando alla manifestazione di patologie infettive quali lesioni aftose, herpes e disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare. Un quadro clinico preoccupante evidenziato da una ricerca americana della Nutrition and National Examination e pubblicata su Daily Mail secondo cui il 40% della popolazione ha sofferto almeno una volta di tali problematiche legate alla scarsa igiene orale. Ma non è tutto, da un sondaggio dell’American Diabetes Association che in un campione di oltre 1000 intervistati ha esaminato una correlazione tra le problematiche dell’apparato orale e l’insorgere del diabete: il 73% degli intervistati ha ammesso infatti di avere problemi dentali come carie e parodontite. Per questo motivo il 20 marzo viene celebrata la Giornata Mondiale della Salute Orale (World Oral Health Day), iniziativa istituita dalla World Dental Federation per sensibilizzare sull’importanza della corretta igiene del cavo orale. Ma cosa si può fare per combattere più rapidamente e in maniera meno invasiva tali patologie? Spazzolino, filo interdentale e controlli degli esperti.
Secondo una ricerca condotta da Censis e ANDI sono circa 17 milioni le persone che non fanno visite di controllo dal dentista durante l'arco dell’anno, e ben 3,7 milioni sono millennials. Addirittura un milione di italiani non è mai andato da un dentista e il 70% di bambini tra 6 e 14 anni non svolge le visite di routine. Anche in Inghilterra la situazione non è delle migliori sotto questo punto di vista: come riportato recentemente da The Mirror, secondo il Royal College of Surgeons nel 2018 il 58% degli under 4 non si è recato a farsi controllare da un esperto.
Ma non è tutto, perché il proliferarsi di batteri nel cavo orale rappresenta una delle principali cause di problemi cardiaci e addirittura rischio di alzheimer e problemi al cuore. Lo hanno evidenziato uno studio riportato da CBS News, secondo cui gli affetti da malattie gengivali presentano il 52% di possibilità in più rispetto alla media di contrarre l’alzheimer, e gli esperti del British Heart Foundation, che hanno rilevato come le persone con problemi alle gengive sono più soggette alle malattie cardiovascolari perché, dei 100 milioni di batteri che vivono su un dente poco curato, alcuni potrebbero entrare nel flusso sanguigno causando ulteriori complicazioni cardiache.
Fonte: Ufficio Stampa Mectronic