Consalvo de Costa, classe 1966. Laurato in Economia e Commercio presso l’Università Cattolica di Milano. Country Manager di 3Shape Italy dal 2018, opera nel settore dentale da circa 30 anni. Ha lavorato per le maggiori aziende di consumo ed attrezzatura del settore, sia sul mercato nazionale che internazionale.
- All'interno dello studio odontoiatrico lo scanner intraorale la fa ormai da padrone, quali competenze specifiche sono richieste per utilizzarlo in modo efficace?
All’odontoiatra che vuole diventare un utilizzatore di scanner intraorali, è richiesta semplicemente una conoscenza base dell’uso del PC. Oltre a questo, il passaggio a un flusso di lavoro digitale presuppone un periodo di pratica e formazione di circa 4 settimane.
- Quali sono le caratteristiche principali di uno scanner intraorale di alta qualità? E quali le nuove tecnologie e funzionalità negli scanner di ultima generazione?
Le caratteristiche che definiscono uno scanner intraorale di alta qualità sono la precisione nell’acquisizione dei dati, l’affidabilità nell’uso quotidiano e la semplicità dell’interfaccia utente.
La cosiddetta Intelligenza Artificiale è la nuova frontiera per tutti gli scanner intraorali. Questa tecnologia consente anche al clinico meno esperto di acquisire scansioni di alta qualità in tutte le condizioni cliniche.
- Quali sono le possibili interazioni tra lo scanner intraorale e i vari software/hardware?
Gli scanner supportati da interfacce aperte consentono di utilizzare i dati acquisiti sia nella pianificazione clinica (come l’implantologia e l’ortodonzia), sia nella realizzazione di manufatti protesici in studio o laboratorio, attraverso fresatori e stampanti.
- Oltre al costo e alla necessità di imparare ad usarlo, quali sono le principali criticità nell’utilizzo e quali i principali vantaggi?
Le criticità nell’utilizzo di uno scanner intraorale sono strettamente legate al rigore dei protocolli clinici, in particolare nell’ambito protesico. La preparazione, il condizionamento dei tessuti e la leggibilità del solco, sono fattori determinanti. Del resto, questo vale sia in ambito analogico che digitale.
I vantaggi che offre un flusso di lavoro digitale sono la maggiore precisione, la velocità nella presa dell’impronta, la possibilità di riprendere la scansione e la rapidità di invio al laboratorio. È ampiamente dimostrato che l’impronta digitale porta ad un risparmio di tempi e di costi sui materiali di consumo ed un significativo miglioramento nel controllo delle infezioni.
Da non sottovalutare il miglioramento del comfort del paziente in fase di presa di impronta.
- Quali crede siano le prospettive future per gli scanner intraorali e quali innovazioni si prevedono nei prossimi anni?
Si può prevedere che l’uso degli scanner intraorali diventerà sempre più semplice, che le dimensioni dell’hardware si ridurranno e che potrà diventare strumento di diagnosi oltre che di acquisizione.
- Scanner intraorale o scanner da banco: qual è la scelta più adatta?
Lo scanner intraorale diventerà lo strumento di elezione nella maggior parte degli studi, facendo diminuire significativamente la presenza degli scanner da banco presso i laboratori, i quali potranno lavorare direttamente con i file inviati dal clinico.
- Può illustrarci le caratteristiche fondamentali che un professionista dovrebbe cercare in uno scanner da banco?
Precisione, velocità, affidabilità.
- Ci sono delle limitazioni nell'utilizzo dello scanner da banco?
La limitazione principale è la dipendenza da un’impronta analogica, ovvero precisione, stabilità e necessità di trasporto fisico della stessa.
- Quali sono le tecnologie e le funzionalità più avanzate presenti negli scanner da banco di ultima generazione?
Scansione simultanea di due modelli, flussi di lavoro più rapidi, condivisione su più postazioni.
