Intervista a Antonella Abbinante - Presidente Nazionale AIDI
Entusiasmo e passione sono gli ingredienti necessari per superare le difficoltà iniziali e approcciarsi ai pazienti con empatia.
L’Igienista Dentale appartiene ad una categoria professionale giovane e dinamica, questo vi ha agevolati nel mettere in pratica il nuovo assetto organizzativo?
Il nuovo assetto organizzativo per gli igienisti dentali, per quanto faticoso, non è stato difficile da mettere in atto. Da sempre adottiamo regole per il controllo delle infezioni crociate e per difenderci dagli ormai noti "droplet" degli aerosol. Da sempre consideriamo tutti i nostri pazienti come potenzialmente infetti e portatori di patologie come epatite, HIV, tubercolosi a cui ora si aggiunge purtroppo anche il covid-19.
Come si confronta quotidianamente con la necessità di un abbigliamento “ingombrante” e la gestione di una diversa operatività?
Per prevenire il coronavirus, abbiamo potenziato tutti i DPI e sostituito le mascherine chirurgiche con filtranti facciali FFP2 e FFP3 che, indossati per lunghi periodi possono creare all’operatore anche delle difficoltà respiratorie. A queste, si aggiungono occhialini, visiera e camici idrorepellenti monouso di tessuto tecnico. La gestione di un abbigliamento ingombrante non è semplice, soprattutto in previsione della stagione estiva. Altro aspetto fondamentale è la necessità di prolungare i tempi operativi per garantire una adeguata disinfezione delle superfici e areazione degli ambienti.
La contaminazione da aerosol è una condizione sempre presente durante la procedura clinica dell’igiene orale professionale. In che modo si riesce a ridurre la carica infettiva?
È necessario predisporre gli antisettici per eseguire gargarismi e sciacqui, non solo in fase preliminare, ma anche durante la seduta operativa. I più accreditati sono il perossido di idrogeno all’1% seguito da Clorexidina 0,2% o direttamente con Cetilpiridiniocloruro allo 0,05-0,1%. Indispensabile è ridurre la nebulizzazione extraorale, limitando anche la siringa aria-acqua. Importante l’utilizzo della doppia aspirazione con cannula standard e grande, eventualmente coadiuvata da specchio integrato (sempre posizionato vicino alla zona da trattare) e divaricatori che facilitano la gestione della procedura. L’ideale sarebbe prediligere la strumentazione manuale o selezionare apparecchiature che ci permettano di rimodulare l’acqua per ridurre la nebulizzazione.
L’aspetto comunicativo è sempre stato molto importante nel lavoro dell’Igienista dentale. Crede ci sia bisogno di ricostruire il rapporto di fiducia instaurato precedentemente?
L'aspetto comunicativo è il fulcro della nostra professione! Il più importante atto di cura si concretizza proprio grazie all'individuazione dei bisogni del paziente. Tutto questo è attuabile solo in virtù di una comunicazione efficace che come ben sappiamo è basata sull'empatia. I DPI ostacolano il processo e diventano barriere che impediscono di apprezzare il calore di un sorriso. Tuttavia stiamo ricevendo quotidianamente stimolanti gratificazioni: i pazienti ci confidano di aver provato timore in vista dell’appuntamento, immediatamente scomparso al loro arrivo in studio. Ancora una volta si sono sentiti al sicuro, non solo per le scrupolose precauzioni, quanto per l’immutata e calda accoglienza. Forse la sfida più importante è stata approcciarsi ai nuovi pazienti che si affidano ad un professionista sconosciuto e del quale non possono vedere il volto. Ma abbiamo riscoperto una capacità comunicativa che ci permette di creare un legame e infondere serenità nonostante le circostanze avverse.
Come affronta l’attività di igiene orale professionale nei pazienti fragili, resi ancora più vulnerabili dall’impatto psicologico provocato dall’emergenza?
Per il momento stiamo pianificando gli appuntamenti in base all’urgenza ed alla tipologia della prestazione e quindi del rischio che le procedure comportano. Abbiamo deciso di procrastinare tutti i profili ad alto rischio come ad esempio pazienti anziani con pluripatologie e donne in gravidanza se particolarmente ansiose. Operiamo adottando la regola del rischio-beneficio.
Cambiando la prospettiva dall’aspetto emotivo del paziente a quello del professionista dentale: è sempre possibile operare con serenità in una situazione di massima allerta?
In realtà non è affatto semplice, ma noi siamo professionisti sanitari abituati a mettere al primo posto il benessere del paziente. Dopo una iniziale fase di ansia e adattamento, ci si focalizza sulla mission aiutandosi con esercizi di respirazione che permettono di recuperare il giusto controllo. Quando la motivazione è solida e la meta è chiara, la soluzione si trova sempre.
Essere resilienti, motivati, capaci, può bastare ad affrontare con successo le difficoltà imposte dalla nuova realtà odontoiatrica?
Sì, ma a mio parere, solo se la passione e l'entusiasmo per il proprio lavoro superano tutte le difficoltà.
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