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Dental Tech - Navigazione Dinamica

2 Marzo 2021

Dental Tech - Navigazione Dinamica

DentalTech intervista il Dr. Luigi Stefanelli, uno dei massimi esperti italiani di navigazione dinamica in chirurgia implantare. In questa intervista parliamo in particolare di Navident, uno dei maggiori sistemi di chirurgia dinamica presenti nel mercato.

Dottor Stefanelli lei opera da più di 5 anni con il Navident, perché ha scelto di impiegarlo rutinariamente per la sua implantoprotesi?

 Il Navident lavora come il GPS per la guida, mi aiuta a progettare virtualmente la mia chirurgia attraverso l’approccio protesicamente guidato, e ad inserire le fixtures, senza soluzione di continuo, direttamente attraverso una chirurgia guidata in tempo reale dalle immagini.

Questo è un vantaggio per lei operatore o anche per il paziente?

Il paziente è interessato alla protesi non agli impianti, e vuole un intervento chirurgico che non lo faccia soffrire. Con il Navident riesco ad importare ed esportare file protesici in STL che mi servono per capire dove si andrà a posizionare la protesi sugli impianti, e riesco a porre in essere una chirurgia minimamente invasiva. Il paziente quando capisce che questi risultati li ho raggiunti attraverso il Navident non vuole essere trattato diversamente.

Che tipo di opportunità apre questa nuova tecnica chirurgica?

Ho avuto l’opportunità di pubblicare diversi articoli su riviste scientifiche di impatto e dimostrare come la chirurgia navigata apre le porte ad interventi che in passato richiedevano una lunga curva di apprendimento con un rischio alto per la salute del paziente. Mi riferisco in particolare all’inserimento di impianti pterigoidei e agli split intrasinusali. Queste soluzioni per il trattamento del paziente atrofico erano alla portata di un gruppo ristretto di chirurghi, ora il Navident ha democratizzato queste tecniche portandole, potenzialmente, alla portata di tutti. Ho introdotto nella mia pratica il “Da Vinci bridge” una protesi Toronto su 6 impianti di cui 2 pterigoidei a carico immediato. Il vantaggio? 14 denti su cui masticare in luogo dei 10 della tecnica All-On-4/6, con una qualità della vita per il paziente edentulo nettamente migliore.

Tutti gli strumenti tecnologici richiedono una curva di apprendimento, qual è quella del Navident?

Innanzitutto la filosofia Claronav, l’azienda canadese che sta dietro al Navident, è quella di mettere in condizione i colleghi di capire se questa tecnica possa funzionare nelle loro mani, attraverso un corso di abilitazione che va fatto prima di decidere l’investimento e non dopo. Il corso, della durata di 1 giorno, è sia clinico che tecnico e permette di capire, anche attraverso il lavoro su manichino, se si è tagliati per questa tecnologia oppure no. In Italia siamo in cinque Master Clinical Trainers che portano avanti corsi di abilitazione all’uso del Navident. Se si decide l’acquisto, il Navident richiede una curva di apprendimento che ho documentato essere in 50 impianti.

Dottor Stefanelli c’è un’ultima cosa che vorrebbe condividere con i suoi colleghi?

Sì, di non avere paura e di affrontare il cambiamento. Questo è un periodo storico di grandi incertezze e paure, ma l’investimento sulla mia professionalità mi ha sempre ripagato.

Pubblicato su Infodent Marzo 2021 - Rubrica Dental Tech