Ciao Matteo, è un piacere intervistarti. Puoi raccontarci qualcosa di te? Quale la tua formazione, i primi progetti? Come è nata Ars&Technology? Per quale motivo hai iniziato ad interessarti di Odontoiatria?
Ciao Francesco, il piacere è mio. Posso dirti che sono un ingegnere biomedico laureato al Politecnico di Milano nel 2006. Grazie ad un concorso delle 7 università Lombarde, tra cui Polimi, ho vinto un premio detto StartCup subito dopo la Laurea, su un progetto aziendale, che è poi divenuta la mia azienda, inizialmente incubata nell’Acceleratore d’impresa del Politecnico: il cuore del progetto e dell’azienda nascente erano (e tutt’ora dopo 15 anni è ancora un nostro prodotto con all’attivo 2000 casi nel mondo Fig. 1) le ricostruzioni craniche in ambito neurochirurgico e maxillofacciale. Mi sono interessato all’odontoiatria, perché in quegli anni, parliamo di 13 anni fa, alcune delle tecnologie in nostro possesso per gli ambiti medical (quali scanner, software e sistemi CNC) erano utili e fondamentali per quelle che allora erano le prime produzioni digitali cad/cam per il settore odontotecnico ed odontoiatrico.
Quando è nato in te l’interesse per gli impianti iuxta-ossei? E perché?
Illuminante è stata la frequentazione della tua Digital Dentistry Society-DDS e l’incontro con il Prof. Carlo Mangano. Da ingegnere biomedico ho pensato da subito che la nostra ventennale competenza nel mondo dell’imaging e dello human design abbinata alle nuove tecnologie additive, poteva essere un punto di forza nella progettazione e produzione di questi dispositivi medici impiantabili.
Quando avete iniziato l’avventura della stampa del titanio? Quando è nato il progetto Ti32? Quale il vostro livello di esperienza, oggi? Quanti impianti iuxta-ossei modellate e realizzate durante l’anno, oggi, per il solo mercato italiano?
Abbiamo intrapreso il percorso dell’additive manufacturing per la produzione di device in titanio nell’anno 2018 e da allora abbiamo iniziato il nostro percorso certificativo e di registrazione ministeriale come produttori di impianti customizzati. La nostra esperienza è cresciuta negli anni affinando sia le tecniche di design che produttive e ad oggi vantiamo circa 150 casi all’anno di implantologia iuxta ossea per il mercato italiano (cui si aggiungono mesh per rigenerazione ossea e i casi di ortognatica digitale) (Fig. 2).
Puoi descriverci, in breve, le fasi di lavoro che portano alla realizzazione e all’impiego clinico di un impianto iuxtaosseo full-digital? Quanto tempo occorre dalla fase di scansione, per poter arrivare all’intervento chirurgico? Quali indicativamente i costi?
La produzione di un impianto iuxta parte dall’esame radiologico CBCT o CT generalmente con la produzione di una dima radiologica per il paziente. Segue il design del dispositivo seguendo le tipologie indicate dal medico: impianto con connessioni implantari o con monconi fissi, per tecnica “screw-retained” o “press-fit” (Fig. 3). Il progetto viene condiviso con il clinico mediante software di visualizzazione dedicati e si procede alla stampa in Selective Laser Melting del titanio medicale grado 23. Seguono i trattamenti termici, le verifiche geometriche e laddove necessario le riprese in macchina CNC per le connessioni implantari. Una volta lavato e decontaminato, il dispositivo è pronto per il confezionamento e la consegna alla clinica. I tempi, dalla ricezione dell’esame radiologico alla consegna del device, sono di 3 settimane lavorative. I prezzi variano dalle estensioni e tipologie (con monconi o connessioni implantari): il range è indicativamente dai 700 euro ai 2650 nei casi totali full arch con connessioni MUA.
Come vedi il futuro dell’implantologia iuxtaossea, in Italia e nel mondo? Quali le innovazioni future? Voi impiegate l’Intelligenza Artificiale per la modellazione degli impianti?
L’intelligenza artificiale è e sarà un contributo importante nella fase di imaging e di design; attualmente usiamo strumenti IA nella fase di segmentazione dei dicom, ma con un controllo continuo da parte dell’operatore. Gli impianti iuxta stanno vivendo una seconda giovinezza, e grazie alla precisione degli strumenti digitali unitamente alla scienza dei materiali, saranno sempre più impiegati nella soluzione delle piccole e grandi atrofie ossee dei mascellari.