Questo emerge dallo studio condotto da Marcell Costa de Medeiros e colleghi dell'University of Michigan School of Dentistry, recentemente pubblicato su Microbiome. Molte ricerche hanno evidenziato il coinvolgimento del microbiota nello sviluppo e nella progressione dei tumori, sia in termini di eziopatologia che di risposta ai trattamenti, suggerendo il valore del microbiota come strumento diagnostico e prognostico. Il carcinoma a cellule squamose (SCC), il tipo più comune di tumore testa-collo con circa 600.000 nuovi casi all'anno, non fa eccezione. Questo tipo di carcinoma è associato a disbiosi del microbioma orale, caratterizzata da un aumento di batteri come Fusobacterium, Prevotella e Gemella, e una diminuzione di Streptococcus e Rothia.
Studio longitudinale sui cambiamenti del microbiota
Per migliorare le informazioni disponibili sui trattamenti, i ricercatori hanno condotto uno studio longitudinale su 106 pazienti con SCC sottoposti a radioterapia, con e senza chemioterapia. Hanno confrontato il microbioma salivare alla diagnosi e sei mesi dopo il trattamento, analizzando i cambiamenti nelle proteine antibatteriche.
Risultati dello studio
Dopo la terapia, sono stati osservati significativi cambiamenti nel microbiota:
- Aumento dei Firmicutes e diminuzione dei Bacteroidetes.
- Diminuzione di famiglie batteriche come Bacteroidales, Burkholderiaceae, Erysipelotrichaceae, Flavobacteriaceae, Lachnospiraceae, Neisseriaceae, Lactobacillales, Leptotrichaceae, Prevotellaceae, Pasteurellaceae, Peptostreptococcaceae e Porphyromonadaceae. In aumento Bifidobacteriaceae, Lactobacillaceae e Pseudomonadaceae.
- A livello di OTU, è stata osservata una significativa riduzione di numerosi batteri, tra cui Porphyromonas, Leptotrichia e Prevotella, con solo due OTU in aumento: Streptococcus e Lactobacillus.
- A livello biofunzionale, dopo la terapia si è notato un arricchimento nei pathway correlati al trasporto e al metabolismo degli zuccheri.
Impatto della terapia sul microbioma
Pazienti sottoposti a chemioterapia hanno mostrato notevoli cambiamenti nella struttura della comunità microbica sei mesi dopo il trattamento, con un aumento di Firmicutes e una diminuzione di Bacteroidetes e Proteobacteria. Nei pazienti trattati con chirurgia, non sono state osservate significative differenze nella struttura della comunità batterica, sebbene la ricchezza microbica sia diminuita.
Risposta terapeutica e biomarcatori microbici
Campioni salivari pre- e post-chemioterapia hanno rivelato differenze nel profilo batterico generale, con alcune correlazioni positive tra una buona risposta terapeutica e l'espressione di batteri come Veillonella, Streptococcus e Rothia. Inoltre, dopo il trattamento, si è registrato un aumento di DMBT1, una proteina antimicrobica che costituisce il 10% delle proteine salivari totali in condizioni di salute.
Conclusioni
Questo studio longitudinale, il primo nel suo genere, ha correlato i cambiamenti nel microbiota salivare con l'espressione di una proteina antimicrobica in pazienti con SCC. Questi risultati supportano lo sviluppo di biomarcatori salivari per la diagnosi e la previsione della risposta terapeutica nel carcinoma a cellule squamose del cavo orale. Futuri studi si concentreranno su specie batteriche specifiche come Gemella e Leptotrichia e sui meccanismi alla base delle loro associazioni con la risposta terapeutica.