Maskne: “acne da mascherina”. I più colpiti sono i medici

In questo periodo si sente parlare di “Maskne”, il termine recentemente coniato, indica l'acne da mascherina. E’ stato osservato che indossare le mascherine protettive causa la formazione di acne e dermatiti, anche gravi, concentrate nelle zone coperte dal dispositivo. Nel dettaglio, è stata riscontrata la comparsa di rossore, prurito e, nelle persone predisposte, l'esacerbarsi di eruzioni acneiche.Chi ne subisce maggiormente gli effetti, per l’utilizzo prolungato del dispositivo, sono i professionisti sanitari, medici e infermieri costretti ad indossarla per molte ore al giorno.

 

L'irritazione cutanea è innescata da una serie di fattori, che comprendono:

  • l’attrito continuo della mascherina sul viso;
  • l’umidità che deriva dalla respirazione;
  • la crescita eccessiva di batteri e/o lieviti.
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Il dispositivo di protezione copre buona parte del viso e sfregando nelle zone di contatto impedisce alla pelle di respirare, permettendo al sebo di accumularsi, dando così origine alla cosiddetta “Maskne”. Nel caso di lesioni da attrito, i germi e lo sporco possono penetrare in profondità nella pelle, aggravando le problematiche. Alcuni medici hanno riportato addirittura ulcere e lesioni da pressione a livello cutaneo sopratutto sul naso, che hanno creanto problemi decisamente seri.

 

Le mascherine FFP2 e FFP3, utilizzate dai medici e dal personale sanitario, hanno una perfetta aderenza al viso, quindi correlato ad un rischio particolarmente elevato di predisporre a lesioni a causa dell'attrito e dell'accumulo di umidità. Per evitare sfregamenti e danni alla pelle, la mascherina non dovrebbe mai essere troppo stretta.

 

Prevenire o curare la "Maskne" è possibile, seguendo alcuni accorgimenti da attuare, come ad esempio detergersi il viso prima e dopo aver indossato il dispositivo. Una volta rientrati a casa, meglio lavare il viso con un detergente molto delicato e usare una buona crema idratante con una texture più leggera di quella che si sarebbe utilizzata normalmente, optare per formule non comedogeniche che non ostruiscono i pori della pelle. In generale prediligere prodotti che favoriscono la riepitelizzazione, grazie anche ad un effetto antinfiammatorio.

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